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Padre Pio, cent'anni fa le stimmate: oggi la commemorazione

Il 20 settembre 1918 apparvero i segni della Passione di Gesù. «Sono un'indicazione, una voce che ci parla della sofferenza di Dio e della sofferenza dell’uomo. Sono provocazioni irruenti che pungono il nostro pensare». Le celebrazioni a San Giovanni Rotondo

Le stimmate di Padre Pio «sono una indicazione, sono una voce che ci parla di due cose: della sofferenza di Dio e della sofferenza dell’uomo. Due realtà di cui è difficile parlare, ma di cui è anche difficile sentir parlare. Non sono argomenti che ci allettano, che ci piacciono, ma sono provocazioni, che giacciono sotto forma di domande cogenti, nel fondo del nostro cuore, e, a volte, emergono, irruenti, dure, a scuotere la nostra serenità, a pungere il nostro pensare e il nostro vivere». Questa l’interpretazione del fenomeno mistico avvenuto il 20 settembre 1918 nel coro dell’antica chiesa conventuale di San Giovanni Rotondo, data questa mattina da fr. Maurizio Placentino, ministro provinciale dei frati minori cappuccini della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio, durante la commemorazione del centenario della stimmatizzazione del mistico Cappuccino.

L’evento liturgico, a cui hanno partecipato quasi tutti i frati della Provincia cappuccina, si è svolto in tre tempi e in tre sedi. La prima parte, strettamente rievocativa della stimmatizzazione, ha riunito i confratelli di Padre Pio proprio nel luogo in cui avvenne l’evento. Poi, tutti insieme, in processione, i frati hanno raggiunto la chiesa grande di Santa Maria delle Grazie (consacrata nel 1959), portando in processione l’antico Crocifisso ligneo del coro, testimone silente del prodigio mistico, per la seconda parte della celebrazione. Infine hanno portato, sempre processionalmente, il Crocifisso cosiddetto “delle stimmate” nella chiesa inferiore intitolata al santo, per collocarlo accanto al corpo di Padre Pio insieme all’abito che egli indossava in quel 20 settembre di 100 anni fa.

Nella sua riflessione, fr. Maurizio ha sottolineato anche l’ampiezza del valore della stimmatizzazione del suo illustre Confratello, che rende ragione della solennità con cui è stato deciso di celebrarne in modo solenne il centesimo anniversario. «In quel momento – ha detto il Ministro Provinciale – non venivano toccati solo la carne di Padre Pio e il suo ministero, o semplicemente la storia di questo convento, di questa cittadina, ma la Chiesa intera, il mondo intero ricevevano un segno destinato a richiamare l’attenzione, a suscitare domande, a ricordare un mistero che avvolge il mondo, ma che, spesso, resta nascosto o trascurato: il mistero dell’amore di Dio per l’umanità. Quei segni, quelle piaghe, arrivavano in un mondo lacerato, in un’epoca segnata dalla guerra e dalla sofferenza, dalle tensioni sociali e dall’imminenza di ulteriori eventi nefasti».

Stefano Campanella

© www.famigliacristiana.it, giovedì 20 settembre 2018

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