A ribadirlo è stato il Papa, ricevendo in udienza i membri delle Associazioni familiari cattoliche in Europa (Fafce). “La vostra Federazione ha anche una propria responsabilità nel dare testimonianza di unità e lavorare per la pace, in questo momento storico nel quale, purtroppo, molte sono le minacce e occorre puntare su ciò che unisce e non su ciò che divide”, la consegna di Francesco, unita alla riconoscenza “perché in questi ultimi cinque anni la vostra Federazione ha accolto al suo interno dieci nuove organizzazioni familiari e quattro nuovi Paesi europei, tra cui l’Ucraina”. Infine, “la pandemia ha messo in luce un’altra pandemia, più nascosta, di cui si parla poco: la pandemia della solitudine”: “Se molte famiglie si sono riscoperte come Chiese domestiche, è vero anche che troppe famiglie hanno fatto esperienza di solitudine, e la loro relazione con i Sacramenti si è fatta spesso meramente virtuale. Le reti di famiglie sono un antidoto alla solitudine. Esse infatti, per loro natura, sono chiamate a non lasciare nessuno indietro, in comunione con i pastori e le Chiese locali”.

(M.N.)