Pasqua a Gerusalemme sulla Tomba vuota
“Questo vuole essere il mio augurio per la Pasqua quest’anno: non temere la morte – ha detto nell’omelia mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato Latino -. Questo nostro tempo è segnato dalla morte. La vediamo ovunque attorno a noi. La vita ha poco valore dalle nostre parti – ha continuato mons. Pizzaballa -. Qui si muore facilmente. Lo vediamo attorno a noi, nei Paesi che ci circondano e lo vediamo anche a casa nostra. Pasqua è entrare li e fare esperienza che quei sepolcri, quelle ferite, in fondo, non sono mortali. Pasqua è la capacità di tornare a guardare la nostra storia alla luce della promessa di vita che proprio oggi si compie”. Mons. Pizzaballa ha poi concluso augurandosi che “il Sepolcro vuoto di Cristo non sia la stazione finale del nostro cammino, ma il trampolino dal quale ripartire, carichi di speranza, di vita e di gioia”.
Le esperienze dei pellegrini a Gerusalemme
Durante la Messa del giorno di Pasqua per i cattolici, nel Santo Sepolcro le comunità delle chiese ortodosse stavano celebrando la domenica delle Palme, dato che secondo il loro calendario liturgico la Pasqua cadrà tra una settimana. Nella Chiesa della Resurrezione la contemporaneità delle liturgie e la sovrapposizione dei canti e delle preghiere fa parte della vita quotidiana. Sono aspetti che colpiscono sempre. “Mi chiamo Camilla e sono una studentessa a Gerusalemme. Sono venuta a vedere la Pasqua cristiana cattolica. È stato interessantissimo vedere cristiani da tutto il mondo festeggiare contemporaneamente due episodi importanti per la cristianità”. “Vengo da Bari – racconta Pasquale -. È la prima volta che vengo qui a Gerusalemme e ho capito che è davvero il centro del mondo. C’è un intreccio di storie, cultura, religioni. Da qui riparte tutto. Ho cercato di seguire la Messa, l’atmosfera ti coinvolge. È una Pasqua diversa”.
P. Patton: a Pasqua tutto il mondo è in questa Tomba vuota
Al termine della celebrazione della domenica di Pasqua, intorno all’Edicola del Santo Sepolcro, è stato portato il Vangelo in processione solenne. Quattro volte è risuonato l’annuncio della resurrezione con la lettura di brani evangelici, in quattro punti diversi, secondo i quattro punti cardinali. Proprio dal Santo Sepolcro, il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton ha diramato il suo messaggio di Pasqua: “Sia che viviamo a pochi passi o ci troviamo a migliaia di chilometri da questo luogo santo, il giorno di Pasqua siamo tutti qui, in questa Tomba vuota. E qui deponiamo tutto ciò che nella nostra vita ci parla di morte, qui impariamo a riconoscere i segni di risurrezione che Gesù ci fa intravedere, qui impariamo a credere che presi per mano da Gesù risorto anche noi possiamo vivere in Dio”.
Beatrice Guarrera - Gerusalemme
© www.vaticannews.va, domenica 1 aprile 2018