Prossima Gmg a Lisbona nel 2022
Accompagnato da un lungo applauso e dall'esplosione di gioia dei circa 700mila fedeli presenti al Campo San Giovanni Paolo II per la Messa conclusiva della Giornata mondiale della Gioventù, è arrivato, dal cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero Laici, Famiglia, Vita, l'annuncio tanto atteso: prossimo appuntamento in Portogallo:
“ La prossima Giornata mondiale della gioventù sarà in Portogallo! ”
La storia
Sarà infatti la città di Lisbona, capitale del Portogallo, ad accogliere nel 2022, la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. La croce della GMG dunque torna in Europa - dopo Cracovia 2016 - nel più occidentale fra gli Stati del continente, affacciato sull'Oceano Atlantico, con i suoi circa 830 chilometri di coste che nei secoli lo hanno reso Regno marinaro tra i più importanti nonchè potenza coloniale imponente.
Repubblica dal 1910, il Portogallo ha vissuto un lungo periodo di dittatura, dominato dalla figura di Antonio de Oliveira Salazar (1932-1968) e del suo successore Marcelo Caetano. Il 25 aprile 1974, con un colpo di Stato, la “Rivoluzione dei Garofani”, il potere è passato ad una giunta militare e poi ad un Consiglio della rivoluzione formato da militari progressisti. Da allora, il Paese ha acquistato una crescente stabilità, che ha rafforzato le istituzioni democratiche.
La Chiesa cattolica
La chiesa cattolica in Portogallo conta circa 9 milioni di battezzati ed è suddivisa in 3 province ecclesistiche e 21 diocesi. Presidente della Conferenza episcopale è il cardinale Manuel José Macário do Nascimento Clemente, patriarca di Lisbona per nomina di Papa Francesco nel maggio 2013.
Sarà la seconda volta di Francesco in Portogallo. La prima risale al 12 e al 13 maggio del 2017 in occasione del pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Fatima per il centenario delle Apparizioni della Beata Vergine Maria alla Cova da Iria. Un momento tutto mariano, che cederà il posto, nel 2022 alla grande festa dei giovani.
La prima reazione all'annuncio
Ma quale il significato per la Chiesa e per il Paese della scelta di Lisbona per una Gmg? A Vatican News parla padre Jose Manuel Pereira de Almeida, teologo e vice-rettore dell'Università Cattolica del Portogallo e racconta l'entusiasmo nato dalla notizia insieme alle attese dei giovani e della Chiesa locale.
R. – Per noi è una gioia che la Giornata mondiale della gioventù possa svolgersi qua, a Lisbona: sia per la realtà della Chiesa sia per la situazione della gioventù in Portogallo, in questo estremo d’Europa, e anche per gli africani di espressione portoghese che da noi possono arrivare facilmente. Penso che sia un’opportunità straordinaria e che dobbiamo lavorare perché questo evento possa essere quello che è chiamato ad essere: l’incontro tra di noi, con il Papa e con il Signore Gesù che ci chiama a essere presenti nella nostra civiltà con coraggio, con fede e come servizio alla vita e alla speranza di tutti.
Quali sono i bisogni dei giovani portoghesi oggi, secondo lei, e cosa può significare che il Papa parli con loro?
R. – Penso che, anche se il Papa ormai è presente ovunque e per tutti attraverso i media, penso che come occasione diretta di sentire il Papa vicino e così presente e ascoltare da lui il messaggio del Vangelo, possa essere un ravvivare l’esperienza di fede. Non abbiamo il secolarismo che c’è in altre parti d’Europa, ma nelle grandi città il fenomeno dell’indifferenza inizia ad essere rilevante. Dialogare con questa situazione può essere molto, molto importante.
Quale Chiesa troverà, Francesco, in Portogallo?
R. – Troverà una Chiesa da un lato tradizionale, legata alla fede semplice della gente che per esempio vede il messaggio di Fatima come un gancio di sicurezza; ma troverà anche la possibilità di rinnovare una Chiesa che vorrebbe essere più vicina al Vangelo, più semplice, più in sintonia con gli appelli che il Papa ci ha rivolto nei diversi scritti; è una Chiesa dei poveri, in uscita, una Chiesa che spera di essere, di fatto, più evangelica nel quotidiano. Comunità piccole, ma piene di vita e di senso missionario.
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
© www.vaticannews.va, domenica 27 gennaio 2019