Saluto del Rettore della Basilica P. Giovanni Distante
Eminenza, Eccellenze, rappresentanti delle Chiese ortodosse, Sottosegretario di Stato alla Difesa, Autorità, fedeli tutti, benvenuti in questo luogo dove, - ebbe a dire San Giovanni Paolo II, pellegrino ecumenico nel 1984, - “si prolunga misteriosamente una singolare testimonianza di santità, che ha illuminato il cuore di milioni di fedeli d’Oriente e d’Occidente”.
Unitamente all’Arcivescovo di Bari-Bitonto, Delegato Pontificio, e al Priore Provinciale e ai Frati dell’Ordine dei Predicatori, custodi di questa Basilica Pontificia, desidero farmi eco presso di lei, Eminenza, e tramite lei a tutta la Chiesa che è in Italia, della voce di Nicola che qui risuona, e sollecita a trasformare in preghiera il desiderio di pace di una Chiesa sempre in prima linea con i suoi Pastori nel compiere ogni sforzo per bloccare il male della guerra, e così alleviare e liberare tanti uomini e donne da ingiuste e disumane conseguenze.
Gli agiografi raccontano che Nicola, già da giovane laico, prima ancora d’essere proclamato Vescovo dal popolo di Mira, si è mostrato autorevole costruttore di pace, individuando e colmando ogni possibile lacuna nella salvaguardia dei diritti e della dignità delle persone.
Papa Francesco pellegrino di pace sulla tomba del Santo nel 2018 con i Patriarchi ortodossi, orientali e greco-cattolici del Medio Oriente, e nel 2020 con i Vescovi del Mediterraneo, ha voluto che questi due incontri di preghiera e riflessione sulla pace in Medio Oriente e nel Mediterraneo, fossero animati dallo “spirito di Bari”, che promuove l’unità dei cristiani come elemento costitutivo della fraternità universale, secondo la preghiera di Gesù al Padre: “che siano uno perché il mondo creda” (Gv 17,21).
Il futuro dell’umanità è nelle nostre mani.
Domenica 18 dicembre sono giunti pellegrini di pace, guidati dall’Arcivescovo, i giovani dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto. È la strada giusta da percorrere. Per “importare la pace”, - era il motto del pellegrinaggio, - occorre investire sui giovani.
Mai come oggi il mondo necessita della creatività innovativa dei nostri giovani, del loro entusiasmo e coraggio, del loro ingegno, della loro ispirazione, per sbloccare quei meccanismi conflittuali che provocano carestie, mortalità, migrazioni, sopraffazioni. Possa San Nicola ascoltare il loro grido che in questi giorni si sta alzando negli angoli più disparati del mondo.
Alla Chiesa che è in Italia, e che lei rappresenta Eminenza, consegniamo una fiala contenente gocce della Manna, che secondo una tradizione, già viva a Mira, è un liquido che si forma nella tomba del Santo.
La Vergine Odegitria e San Nicola, nostri patroni e protettori, ascoltino la nostra supplica: intercedano presso il Padre di Nostro Signore Gesù Cristo, perché i nostri progetti di pace non falliscano. E così sia.
P. Giovanni Distante
Rettore Pontificia Basilica di San Nicola