Arcivescovo

S.E. Giuseppe

Satriano

IN AGENDA

Stati Generali della Natalità, Emiliano: “Cambiare mentalità”

Il comunicato ufficiale della Regione Puglia in merito alla partecipazione del presidente Emiliano agli Stati Generali della Natalità

La Puglia unica Regione presente a Roma col presidente

«La denatalità non è una fisima dei cattolici. E’ un problema serio, serissimo che riguarda tutti noi, in qualunque settore operiamo», a dirlo è Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia agli Stati Generali della Natalità tenutisi oggi a Roma. «Mi sono accorto fin da subito, già quando ero sindaco nel 2004 che ero in un territorio, nonostante fosse al sud, con un tasso di natalità che diminuiva ogni anno e ho iniziato a creare un dialogo con le famiglie. Il punto adesso è fare in modo che tutti, a prescindere dalle ideologie, pensiamo alla natalità come fine. E mai come in questo momento sono le donne che vanno messe al centro, bisogna fare in modo che la maternità sia facile e facile la conciliazione con il lavoro» ha detto il governatore dal palco e ha ribadito l’importanza di dare strumenti e “armi” pari sia a nord che a sud per favorire la famiglia, ricordando in Puglia quanto sia stato fondamentale il ruolo del forum delle famiglie.

«In Puglia qualche anno fa ci siamo resi conto che non eravamo una regione capace di dare il suo contributo alla nazione – ha detto – poi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato sodo, anche ottenendo grandi risultati come quello di essere la prima regione italiana nell’utilizzo di fondi europei. Ma il lavoro che abbiamo avanti è ancora tanto, perché è la mentalità adesso che va cambiata. E nulla può svilupparsi se non affrontiamo la questione della denatalità, senza pregiudizi. Per me la genitorialità è una scelta personale e può essere anche una scelta individuale, del singolo, così come non mi fanno paura i flussi migratori. Non dobbiamo riprodurci per moltiplicare gli italiani, ma gli esseri umani. Noi in Puglia abbiamo un tasso di disoccupazione, ma anche attività dove non si riesce a trovare mano d’opera e anche questo deve farci riflettere.  Fra un decennio potremo trovarci ad avere solo un paese di vecchi con pochi contribuenti», ha aggiunto: «Quando dico che dobbiamo fare in modo che la maternità deve essere semplice, mi riferisco ad aiuti concreti, un tempo c’era una rete familiare che se ne prendeva cura. Ora dobbiamo non lasciare i genitori soli e serve che la società se ne faccia carico».

 Riguardo agli asili nido, alle risorse che il PNRR mette a disposizione anche per creare strutture che agevolino la conciliazione e la famiglia, il governatore manda una stoccata al governo centrale. «Fermo restando che sarò sempre dalla parte del premier Draghi una riflessione va fatta sui fondi che saranno dati ai nidi: il rapporto tra Comuni e Ministero è diretto, ma molto spesso gli enti locali non sanno poi che ne saranno di queste strutture, dove trovare le risorse per gestirli. In questo senso il ruolo delle Regioni è essenziale ed è stato ignorato». 

Presidente della Regione Puglia propone modifica articolo 1 della Costituzione

Emiliano è intervenuto ai lavori degli Stati Generali su invito della Fondazione per la Natalità in quanto presidente di una Regione definita “virtuosa” sulle politiche familiari. Ha dunque colto l’occasione per insistere su questo aspetto: “Bisogna ricostruire la speranza nel nostro Paese, bisogna ricostruirla – ha detto – in un momento difficile, ed una delle proposte che viene dalla Regione Puglia è quella di chiarire a tutti, anche con una modifica costituzionale, lo scopo della Repubblica. Lo scopo della Repubblica è certamente quello della giustizia, dell’uguaglianza, della parità di genere, di dare a ciascuno casa, diritti, benessere, tutelare l’ambiente, ma tutto questo viene fatto per qualcuno, non viene fatto senza un obiettivo. L’obiettivo è la futura generazione. Nell’articolo 1 della Costituzione – ha spiegato Emiliano – bisognerebbe inserire che la Repubblica è fondata sul lavoro e ha lo scopo di consentire alla generazione successiva di svolgere quello che è lo scopo fondamentale di tutta l’umanità. Cioè proseguire, andare avanti, migliorare, consentire al mondo di essere un posto migliore”.

“Ogni gesto, ogni elemento della politica – ha aggiunto il presidente della Regione Puglia – dagli investimenti, alla tecnologia, alle scuole e agli asili nido, deve essere compatibile con il diritto delle donne di decidere come, quando e in che modalità potere conciliare la propria vita con il desiderio di maternità e questo desiderio di maternità va garantito con la facilità. Deve essere facile decidere di diventare madri, padri, deve essere facile crescere dei bambini. Diventare genitori è una scelta che la Politica può incentivare assicurando lavoro, casa e buoni servizi. Nel Mezzogiorno purtroppo scontiamo il forte gap creato dalla cosiddetta Questione Meridionale, cioè il tendenziale sottosviluppo economico e le difficoltà occupazionali che aumentano le difficoltà della conciliazione vita-lavoro e soprattutto minori finanziamenti per i sistemi welfare e sanitari. La Questione Natalità però ci deve unificare non solo tra parti politiche ma anche tra Nord e Sud. In Puglia stiamo cercando di affrontare il problema della denatalità e i bisogni delle famiglie con azioni coordinate. L’Agenda per il lavoro, l’Agenda di genere, il Piano per la famiglia e gli stessi investimenti programmati con i fondi europei e il PNRR sono pensati in una logica di sistema che crei opportunità per giovani, donne e famiglie.”

La Puglia “Regione virtuosa” Ecco il piano e i provvedimenti

Il Piano regionale delle Politiche familiari 2020-2022, approvato nel febbraio 2020, si presenta come un piano integrato, che parte dalla tematica della denatalità e propone azioni trasversali per formulare risposte concrete alle esigenze delle famiglie pugliesi, così da promuoverne il benessere. Approvato dopo un percorso partecipato sul territorio, partito dalla prima Conferenza regionale sulla famiglia del novembre 2018, vede – ha sottolineato Emiliano – “l’importante collaborazione del Forum delle Associazioni Familiari di Puglia anche per l’attuazione di alcune misure”, come lo Sportello istituzionale virtuale “Puglia for family” luogo virtuale di incontro tra le istanze delle famiglie e gli uffici regionali in merito ai diversi servizi, interventi e finanziamenti a loro disposizione. 

Nello specifico il Piano delle Politiche familiari è suddiviso in quattro grandi macro-aree: “Lavoro e natalità”, con l’obiettivo di favorire la formazione e l’occupazione giovanile e femminile, la condivisione del lavoro di cura tra i generi e la conciliazione vita-lavoro; “Famiglie risorse socio educative” per supportare i genitori nei loro molteplici ruoli, così da far emergere una genitorialità matura, consapevole e responsabile, che garantisca la crescita equilibrata dei minori, eviti la povertà educativa e i rischi di violenza all’interno della famiglia stessa; “Politiche fiscali ed economiche a sostegno della famiglia” con l’obiettivo di sostenere con agevolazioni fiscali le famiglie monoreddito e con più di quattro figli; “Famiglia e servizi di cura” per rafforzare la rete di servizi e di prestazioni, anche domiciliari, destinati ad anziani e disabili cercando di privilegiare la capacità di autonomia dei soggetti.


Tra le misure finanziate i voucher per la frequenza dei sevizi educativi per l’infanzia di cui hanno usufruito finora oltre 10.000 bambine e bambini frequentanti le 515 strutture e servizi per minori, iscritti al catalogo regionale, con un investimento di oltre 56 milioni di euro. € 14,5 milioni sono stati erogati in favore di 300 PMI che hanno introdotto misure di flessibilità oraria e/o organizzativa al fine di garantire welfare aziendale e organizzazione del lavoro “family friendly” per la conciliazione vita-lavoro. Sono stati inoltre attivati 7 Fondi pubblico privati, che vengono gestiti dagli Enti Bilaterali pugliesi, per offrire agli occupati nelle imprese aderenti una serie di servizi di conciliazione vita-lavoro e sostegno alla genitorialità. Per tale iniziativa le risorse erogate sono € 2.500.00,00. Ammontano a 2 milioni 900mila euro i fondi bilaterali a sostegno delle famiglie numerose. 

Queste e altre misure puntano direttamente e indirettamente, quindi, ad affrontare la denatalità e l’invecchiamento della popolazione (in Puglia dal 2012 al 2021 è stato registrato un calo del 15,14% del numero di bambini da 0 a 14 anni, dell’11,9% di quello dei ragazzi e giovani dai 15 ai 24 anni, mentre è aumentato del 17,92 % il numero degli ultrasessantacinquenni (dati ISTAT) e a incentivare l’occupazione maschile e femminile. In Puglia l’occupazione nel 2021 rimane ancora inferiore al livello del 2019 di circa 9.000 unità (- 0,8%), calo attribuibile alla componente maschile, a fronte di un recupero della componente femminile con un +0,8%. L’occupazione regionale nel 2021 rispetto al 2020 è aumentata di 19.000 unità (+1,6%), con un contributo significativo dell’occupazione femminile di circa 14.000 unità in più (+3,4%). Tuttavia, nel 2021 il tasso di occupazione in Puglia per le persone tra 15 e 64 anni è pari al 46,7%, circa 11,5 punti percentuali in meno del dato medio nazionale (dati IPRES).

© www.pugliaforfamily.it, venerdì 13 maggio 2022

Prossimi eventi