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Superiori maggiori. Padre Luigi Gaetani riconfermato presidente della Cism

Tra i punti principali affrontati la riforma del Terzo settore, la piena dignità della scuola paritaria, la presenza nella Sanità del mondo cattolico

Con una larga maggioranza, 54 voti su 78 votanti, padre Luigi Gaetani è stato riconfermato presidente della Cism, la Conferenza dei superiori maggiori d'Italia. Inizia dunque dall'assemblea riunita in questi giorni a San Marino il terzo mandato del carmelitano di origine pugliese che era stato eletto per la prima volta dieci anni fa e aveva già avuto una riconferma quattro anni dopo (negli ultimi due era in regime di prorogatio a causa del Covid). Il consenso coagulatosi ieri intorno alla sua figura gli consentirà dunque di continuare ad affrontare le sfide che i religiosi italiani hanno di fronte e che erano state delineate già nella relazione con cui padre Gaetani aveva aperto lunedì l'assemblea.

«Innanzitutto – ha rimarcato dopo la rielezione - la sfida di camminare insieme. Comunione e sinodalità. Credo che il risultato di questa assemblea sia già un'esperienza in tal senso, perché sono emerse legittimamente posizioni diverse rispetto agli interessi e alla natura della Cism, con la necessità di aggiornarne gli statuti. Ma oltre a questo cammino interno, che si affianca all'altro percorso di collaborazione con l'Unione delle superiore maggiori, abbiamo davanti problematiche molto concrete».

Padre Gaetani ha menzionato ad esempio la necessità di puntare lo sguardo sulla riforma del Terzo settore, per capire come le nostre opere possono continuare ad essere espressione di gratuità (nel pomeriggio l’argomento è stato oggetto della relazione di Flavio Pizzini del Centro studi degli enti ecclesiastici dell’Università Cattolica).

C'è poi il capitolo della scuola pubblica paritaria. «Abbiamo necessità - ha ricordato padre Gaetani - di sostenere questo processo di cultura diversificata sul nostro territorio, che è una forma concreta di integrazione delle differenze e di pluralismo culturale. Spero vivamente che il nuovo governo possa prestare il dovuto ascolto e l'attenzione necessaria per questo settore così importante della cultura e della civiltà del nostro Paese».

E poi c'è il mondo sanitario, «che impegna così profondamente le nostre realtà e che ha bisogno di essere rivisitato, accompagnato e valorizzato. Il presidente della Cism sottolinea come «il servizio della sanità svolto dalle nostre strutture sia un patrimonio del nostro Paese». E testimonia «la capacità di sapersi piegare sulle condizioni più difficili e complicate della nostra malattia, dove l'altro possa sentirsi trattato amato e servito come persona». Perciò «il polo della sanità nell'ambito della Chiesa italiana deve restare patrimonio di tutti».

Più specificamente, per quanto riguarda la scuola pubblica paritaria, padre Gaetani ha detto di voler chiedere al nuovo governo «la piena attuazione della legge 62 del 2000. Da allora non è ancora stato compiuto il pieno riconoscimento della parità tra la scuola pubblica statale e quella pubblica paritaria. Quest'ultima non è una scuola d'élite, anzi molte volte è la scuola della periferia, dove si recuperano ragazzi dalla dispersione scolastica che dovrebbe preoccupare tutti. Ed è anche una scuola di merito, perché l'impegno delle scuole pubbliche paritarie non è quello di dare facili diplomi, ma di costruire una struttura di pensiero qualitativa. Vorrei - aggiunge il presidente dei religiosi - che il governo facesse una riflessione sui costi standard della scuola in Italia (attualmente settemila euro ad alunno nella scuola pubblica, 5mila e cinquecento in quella paritaria), in modo che attraverso un ticket ogni famiglia si senta libera di poter scegliere la scuola che vuole per i propri figli».

Per padre Gaetani si tratta di «un principio di civiltà, così come accade in Francia, Spagna e nel nord Europa. Speriamo che questo muro ideologico possa essere abbattuto e tutti vengano messi nella condizione di poter scegliere».

Altra sfida il caro bollette. «Ci preoccupa moltissimo - ha affermato il religioso - . Da una parte siamo solidali con le famiglie, i lavoratori e con tutti coloro che gestiscono piccole o grandi attività. Noi come loro non ce la facciamo a reggere la scuola, le nostre opere e anche le nostre comunità, che sono famiglie allargate. E mi preme sottolineare che noi paghiamo le tasse come tutti. Non viviamo di esenzioni, ma di responsabilità civile davanti allo Stato. Perciò la situazione è difficile», conclude padre Gaetani.

All’assemblea è in programma l’intervento del segretario generale della Cei e arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi.

Mimmo Muolo, inviato a San Marino

© Avvenire, mercoledì 9 novembre 2022

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