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Udienza. Papa Francesco: preghiamo per i fratelli in guerra in Siria e Medio Oriente

Al centro della catechesi i segni della Liturgia eucaristica: "Nel pane e nel vino presentiamo a Dio l’offerta della nostra vita, affinché sia trasformata dallo Spirito Santo nel sacrificio di Cristo"

Papa Francesco dopo aver donato sorrisi, benedizioni e gesti di incoraggiamento ha iniziato la catechesi spiegando che "questa udienza si farà in due posti diversi: noi qui nella nell'Aula Paolo VI, e un altro gruppo in basilica, perché eravate tanti e non si poteva fare in piazza perché sembra faccia un po' di freddo - ha scherzato il Papa -. È meglio farlo qui dentro e il gruppo
che è in basilica segue dal maxischermo quello che noi facciamo qui. Salutiamo il gruppo che è in basilica con un applauso".


Prosegue il ciclo di catechesi sul significato della Messa e nell'udienza odierna il Papa si è soffermato sulla Liturgia eucaristica e la presentazione dei doni. "Alla Liturgia della Parola su cui mi sono soffermato nelle scorse catechesi – segue l’altra parte costitutiva della Messa, che è la Liturgia eucaristica. In essa, attraverso i santi segni, la Chiesa rende continuamente presente il Sacrificio della nuova alleanza sigillata da Gesù sull’altare della Croce".

"Il sacerdote, che nella Messa rappresenta Cristo, compie ciò che il Signore stesso fece e affidò ai discepoli nell’Ultima Cena: prese il pane e il calice, rese grazie, li diede ai discepoli, dicendo: 'Prendete, mangiate … bevete: questo è il mio corpo … questo è il calice del mio sangue. Fate questo in memoria di me'" ha spiegato il Papa soffermandosi sul fatto che "è bene che siano i fedeli a presentare al sacerdote il pane e il vino, perché essi significano l’offerta spirituale della Chiesa, lì raccolta per l’Eucaristia": "nei segni del pane e del vino il popolo fedele pone la propria offerta nelle mani del sacerdote, il quale la depone sull’altare o mensa del Signore, che è il centro di tutta la Liturgia eucaristica. Il centro della Messa è l'altare e l'altare è Cristo".

Papa Francesco ha sottolineato anche che "ci chiede poco il Signore, e ci dà tanto. Nella vita ordinaria ci chiede buona volontà, cuore aperto, voglia di essere migliori, e per darsi se stesso a noi nell'eucaristia ci chiede le offerte simboliche che poi diventeranno il corpo e il sangue".


"Certo - ha aggiunto soffermandosi sul momento liturgico dell'offertorio - è poca cosa la nostra offerta, ma Cristo ha bisogno di questo poco, come avvenne nella moltiplicazione dei pani, per trasformarlo nel Dono eucaristico che tutti alimenta e affratella nel suo Corpo che è la Chiesa"."Nel pane e nel vino - ha spiegato il Papa - gli presentiamo l'offerta della nostra vita, affinché sia trasformata dallo Spirito Santo nel sacrificio di Cristo e diventi con Lui una sola offerta spirituale gradita al Padre. Mentre si conclude così la preparazione dei doni, ci si dispone alla Preghiera eucaristica".

"La spiritualità del dono di sé, che questo momento della Messa ci insegna, possa illuminare - ha invocato infine Francesco - le nostre giornate, le relazioni con gli altri, le cose che facciamo, le sofferenze che incontriamo, aiutandoci a costruire la città terrena alla luce del Vangelo".

La preghiera per i nostri fratelli in Medio Oriente

Papa Francesco nel salutare i pellegrini di lingua araba ha esortato tutti a pregare per il Medio Oriente. "Terra martoriata questa, dobbiamo pregare per questi fratelli che sono in guerra e per i cristiani perseguitati che vogliono cacciare via da quelle terre, sono fratelli nostri", ha detto all'udienza Generale.

© Avvenire Redazione internet, mercoledì 28 febbraio 2018

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