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Vita. I «giardini degli angeli»: bimbi, non rifiuti

Al Cimitero Laurentino dove si trova la più nota area per la sepoltura dei feti abortiti. Una pratica, diffusa da Advm, che si estende in Italia d’intesa con Comuni e ospedali

La Messa di papa Francesco il 2 novembre al Cimitero Laurentino di Roma per la commemorazione dei defunti rappresenterà un segno di consolazione per chi soffre la mancanza di una persona cara. E sarà come ricevere una carezza per le tante mamme che hanno perso il proprio bimbo mentre era ancora in grembo. In questo camposanto romano, esteso per circa 21 ettari, si trova infatti il «Giardino degli Angeli», dedicato ai bambini non nati.

Si tratta di un «luogo a noi particolarmente caro», spiega don Maurizio Gagliardini, presidente dell’Associazione Difendere la vita con Maria (Advm), che da 20 anni si prodiga in tutta Italia affinché embrioni e feti abortiti per cause naturali (ma anche volontariamente) non vadano a finire tra i rifiuti speciali degli ospedali e possano ricevere la dignità della sepoltura, se i genitori o anche solo la madre lo chiedono. «Desideriamo promuovere, con discrezione, una pastorale di prossimità e vicinanza che nella Chiesa sia motivo d’incontro e non di scontro, come tristemente a volte purtroppo accade, proprio con i temi legati alla vita», si legge nella lettera indirizzata al Pontefice per esprimere gratitudine e chiederne la benedizione. «Nel concepito – sottolinea Gagliardini – c’è non soltanto tutto il dna dell’uomo ma anche ciò che farà e ciò che potrà essere. C’è, insomma, la pienezza dell’essere umano. Per questo, rifacendoci al Magistero, riteniamo che sia assolutamente doveroso onorare le spoglie mortali dei bambini non nati. Siamo consapevoli che il nostro impegno ha un risvolto di prevenzione, formazione ed educazione». Gagliardini tiene però a precisare che «ci occupiamo di questo servizio che sarà di consolazione a tante mamme e papà, ma non vogliamo fare di questo un gesto di propaganda. Il nostro è sempre stato soltanto un gesto di amore e di solidarietà, che portiamo avanti con discrezione e competenza». Oggi l’associazione conta tremila aderenti, in 19 regioni e ha 60 sedi locali. Grazie all’impegno dei volontari e alle convenzioni stipulate con le istituzioni, finora è stata data sepoltura a più di 200mila bambini non nati. Difficile quantificare con esattezza in quanti cimiteri esistano aree dedicate a queste sepolture, ma molte amministrazioni si stanno attrezzando.

LA MAPPA DEI GIARDINI DEGLI ANGELI

Paolo Tiramani, sindaco di Borgosesia, in provincia di Vercelli, a capo di una giunta di centrodestra ha da deciso di aderire alla proposta dell’associazione, i cui servizi sono forniti sempre a costo zero. «Come sindaco – racconta Tiramani – ho colto subito l’opportunità: riteniamo infatti sia un’attività molto degna. In questo primo anno e mezzo da sindaco ci sono state molte richieste di persone che avevano abortito spontaneamente o sono state indotte a farlo. Ho scoperto, controllando le mappe catastali del cimitero comunale, che già a fine ’800 c’era un’area dedicata a questo. Ho solo deciso di ripristinarla». Nessuna contestazione in consiglio, anzi: «Tutti hanno accolto la proposta in maniera positiva. Abbiamo solo ringraziamenti da parte di chi ne ha usufruito».

Secondo la legislazione vigente (Dpr n.285 del ’90) i genitori devono essere informati sul destino dei resti dei non nati e hanno il diritto di richiederli entro 24 ore. Se nessuno si fa avanti, i resti devono essere avviati allo smaltimento come rifiuti speciali ospedalieri. Alcune Regioni come Lombardia, Campania e Marche hanno approvato nuovi regolamenti di polizia mortuaria anche per promuovere l’informazione sulle possibilità di inumazione dei resti. Finora sono numerose le aziende ospedaliere che hanno deciso di rivolgersi all’Advm.

Tra gli ospedali che si sono dati da fare affinché anche i bimbi non nati abbiano una degna sepoltura c’è il Giannina Gaslini di Genova. «Il nostro istituto, che ha appena compiuto 80 anni, ha nelle sue corde fondative la presa in carico e la cura del bambino e della sua famiglia, di ogni etnia, razza, età e condizione sociale, e in ogni fase della vita – sottolinea il direttore generale Paolo Petralia –. E poiché la vita inizia dal concepimento, pensiamo che prendersene cura vuol dire anche adottare comportamenti giusti e appropriati, con un percorso di presa in carico con cui si dà dignità e rispetto a una persona che non c’è più». Il percorso che Petralia definisce frutto di una visione antropologica fondata «sul concetto di persona e di cura della persona», è stato pensato e vagliato in ogni aspetto. «Abbiamo fatto tutto con grande attenzione consultando il nostro Comitato etico, proprio perché era necessaria una valutazione assolutamente oggettiva e 'terza'».

Giuseppe Popolo, direttore responsabile di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale degli Ospedali riuniti di Foggia, il dramma dell’aborto lo conosce bene. Oltre alle Ivg, alle quali si riferiscono le cifre ufficiali del Ministero della Salute, ci sono anche gli aborti invisibili: molte ragazze infatti, spesso straniere, abortiscono con metodi 'fai da te', mettendo a rischio la propria salute. «Utilizzano come pillola abortiva il Cytotec, farmaco usato per prevenire le ulcere gastriche e acquistabile in farmacia da chiunque, senza ricetta medica – racconta Popolo –. Questo farmaco contiene il misoprostolo, sostanza uguale al Cervidil usata per indurre un aborto». Grazie alla convenzione con l’Advm «portiamo a sepoltura tutti i feti che vengono abortiti spontaneamente oppure per problemi medici. Con l’aborto nasce nella donna un vuoto enorme, che porta spesso a depressione. Per superare il lutto, ogni mamma ha bisogno di piangere sulla tomba del proprio figlio».

DA SAPERE SUL GIARDINO DEGLI ANGELI A ROMA: UN LUOGO DI PACE PER I NON NATI

Il Giardino degli Angeli, voluto dal Comune di Roma e inaugurato nel 2012 nel Cimitero Laurentino, è unʼarea dedicata ai bambini non nati per un aborto volontario oppure naturale. «Il Papa desidera visitare il Giardino, forse lo farà in forma privata», anticipa don Claudio Palma, cappellano del cimitero in attesa della visita di papa Francesco del 2 novembre e alle prese con i preparativi e le incognite del meteo. «Molti genitori mi chiedono di pregare per questi bambini, una celebrazione della Parola. Cerco di stare loro vicino». Per lʼinumazione si contatta il cimitero: «Cʼè la possibilità di farli seppellire direttamente: i genitori chiedono la benedizione al proprio parroco e poi li possono portare qui. Spesso un gruppo di volontari si riunisce per pregare per loro. Ma lo fanno anche tante mamme che vengono al cimitero per i propri defunti e poi si fermano nel Giardino a pregare per questi piccoli non nati».

Graziella Melina

© Avvenire, giovedì 1 novembre 2018