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Vola il commercio equo

Più 11 per cento di fatturato per i prodotti solidali. Niente crisi dell'Altromercato. Oltre 2 milioni e mezzo gli italiani che acquistano nelle "Botteghe del mondo".

alimentari.jpgIl commercio equo e solidale non va in crisi, anzi aumenta il fatturato dell’11 per cento. Le “Botteghe del mondo” del Ctm-Altro mercato, un consorzio che da oltre 20 anni commercializza prodotti “fair trade” ed è composto da 125 cooperative con 350 negozi in tutta Italia, chiude con un fatturato complessivo di 47 milioni di euro e un aumento degli utili di 800 mila euro. E anche Ctm Agrofair, specializzata nella vendita di frutta equa e solidale aumenta utile e vendite totali. E’ un bel risultato, che conferma la fiducia che gli italiani accordano ad un sistema economico virtuoso, che va a vantaggio di produttori svantaggiati dalla grande distribuzione e dalle regole di un’economia spesse volte canaglia.

L’organizzazione Altromercato fa parte del non-profit e ha rapporti commerciali con migliaia di artigiani e contadini di 40 Paesi del mondo. I prodotti che vanno di più sono quelli alimentari. Il caffè ha incrementato del 20 per cento la quota di mercato, mentre l’abbigliamento, gli accessori, l’arredo e i prodotti artigiani hanno visto un aumento del 17,5 per cento. Anche i prodotti cosmetici chiudono con più 3,3 per cento dei ricavi. Spiega Vittorio Leoni, presidente di Altromercato: “Mentre un certo tipo di mercato mette a nudo la fragilità di uno sviluppo basato su speculazioni e indebitamento, si dimostra invece solido un ‘altro’ mercato, fondato su cicli produttivi e finanziari reali e sull’accesso equo e sostenibile ai mercati da parte di tutti gli attori coinvolti”. Paolo Palomba, direttore generale di Altrmercato, rivela che sono 2 milioni e mezzo i consumatori italiani che comprano prodotti equo-solidali, ma “il bacino potenziale, come risulta anche da una recente indagine dell’Eurisko, può arrivare a 15 milioni di italiani, consumatori responsabili e attenti alla sostenibilità sociale e ambientale dei prodotti”.

Alberto Bobbio
© www.famigliacristiana.it, 15 dicembre 2010
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