Arcivescovo

S.E. Giuseppe

Satriano

IN AGENDA

Servizio “Momo”

Il Progetto “Momo” di prevenzione disagio psichico e sociale, ha la finalità di sostenere attraverso l'ascolto telefonico attivo e partecipativo da parte di volontari, senza giudizi e in totale anonimato, nonché fornire strumenti conoscitivi per indirizzare il chiamante verso una rete territoriale di servizi per competenze specifiche.

Tale rete comprende Servizi sociali, Associazioni del terzo settore, Enti ecclesiastici, Forze dell’ordine e Servizi sanitari. Il servizio è disponibile tutto l’anno e tutti i giorni 24 ore su 24, chiamando il 324 5538188.

“Momo è un servizio di ascolto telefonico in collaborazione con il Consultorio Diocesano di Bari.

Info: FB @momo.servizio telefonico emergenza.

“MOMO” 

UN SERVIZIO DI EMERGENZA TELEFONICA PER LA PREVENZIONE DEL SUICIDIO

Dr. Rosa Pinto

Agli esordi della telefonia si parlò di “medium freddo” per la comunicazione, per la fisiologica resistenza ad accettare una nuova tecnologia.

Con l’uso del telefono l’individuo modifica i suoi vissuti per cui passa dalla indifferenza alla confidenza ed alla familiarità. Quando si è veramente assuefatti ad avvalersi del mezzo tecnologico si passa ad un utilizzo più raffinato nel senso dell’ ampliamento della persona e della estrinsecazione della propria interiorità.

Con il tempo le prime linee telefoniche d’aiuto sono state protagoniste e testimoni di una fase definita storica dagli studiosi: il passaggio del telefono da strumento di conversazione a estensione dell’interiorità.

Di lì nasce l’idea di usare l’apparecchio telefonico come strumento per chiedere e dare aiuto ed anche per poter dialogare profondamente con se stessi.

In  un secondo tempo con la telefonia mobile  è mutato il concetto del tempo e dello spazio nei rapporti interindividuali. Per la sua indispensabilità, il telefonino si è configurato come una nuova protesi umana. Con il cellulare si è proiettati in  un “altrove”, che consente l’azzeramento delle distanze in tempo reale. Tale  scenario ha spinto gli operatori a considerare il telefono mobile una risorsa per implementare l’assistenza e nuove forme di prevenzione e di  cura. La   grande prerogativa del telefonino è l’immediatezza del rapporto con chi ha bisogno di aiuto o/e di un intervento immediato. Sembra quasi impossibile sentirsi soli con un simbolo “magico ed onnipotente” in mano che in un baleno può consentire di mettersi in comunicazione col mondo. Di  conseguenza l’uso del cellulare apre un varco ulteriore per le strategie del benessere.

Col telefono portatile le persone si auto-aiutano, comprando uno strumento onnipotente che diventa parte integrante di se per comunicare le problematiche ordinarie del quotidiano, per le urgenze e per vincere la paura della solitudine.  La  nostra  società  superficializza le relazioni e rende epidermici i vissuti, escludendo il momento riflessivo, che , invece, garantisce la consapevolezza dei propri limiti e  delle proprie paure.  Anzi  con il virtualismo  si offre a tutti occasioni di suggestioni esilaranti in centri commerciali, villaggi vacanze, internet, talkshow, in cui  è possibile stordirsi e ingarbugliare le proprie identità. Su questo sottofondo la possibilità di parlare con un interlocutore capace di soccorrere, sostenere, chiarire, in  qualsiasi momento del giorno o della notte , dubbi ed ansie può rappresentare un’ alternativa preziosa ad interminabili ore passate nella propria inquietudine.

Attualmente la situazione di crisi economica nazionale con la  perdita di posti di lavoro ha  incrementato in chiave esponenziale il disagio psichico fino a far compiere a molti gesti estremi di tipo auto-soppressivo.

Il   tasso di mortalità per suicidio stimato dall’OMS  è di 14,5 su 100.000 abitanti. Di  conseguenza, ogni anno nel mondo muoiono un milione di persone per autodistruzione. In molti paesi industrializzati il suicidio può essere la seconda o a terza causa di morte tra gli adolescenti ed i giovani adulti.
Per  di più  oltre alle vittime di suicidio, vi sono svariati milioni di persone che compiono tentativi di suicidio, causando stress emotivo e sofferenza alle persone che li circondano ed ai loro familiari.
Uno studio  recente sulle dinamiche autosoppressive, ha messo in luce le correlazioni che vi sono tra alcune caratteristiche individuali ed i fattori di rischio: il genere femminile, la giovane età, bassa scolarità, la condizione di celibato/nubilato, disturbi mentali come la depressione, l’abuso di sostanze, l’isolamento sociale.

Altri fattori di rischio riconosciuti sono alcune malattie croniche come ad es. le cardiopatie invalidanti che determinano, per il cambiamento di stato mentale e lavorativo una riduzione delle prestazioni personali con un necessario reset di ruolo.

Tutto questo può provocare stati depressivi reattivi con esiti anche di tipo auto-soppressivo.

I Reparti di Medicina Generale, dell’Ortopedia, della Rianimazione degli Ospedali generali e le U.C. di Pronto Soccorso spesso sono coinvolti nella gestione di casi di tentativi di suicidio di persone, che non sono seguite dai Centri di Salute mentale. La ospedalizzazione ha come ricaduta un notevole onere di spesa, che  potrebbe essere ridotta mediante un serio intervento di prevenzione primaria. 


Il fatto che esistano cause multiple per il comportamento suicidario,  implica che l’azione preventiva debba essere applicata su diversi fronti e che ognuno di questi provvedimenti sia capace di indurre  benefici, determinando la riduzione  del rischio di suicidio.
L ’attivazione di numeri telefonici gratuiti è una delle modalità utilizzate in tutto il mondo da enti ed associazioni di volontariato sia per  offrire informazioni, consigli e supporto psicologico a coloro che vivono situazioni di abbandono/ depressione/angoscia/solitudine, sia per rispondere a bisogni talvolta urgenti della popolazione, sia ancora  per  diffondere la cultura della prevenzione per tutte le situazioni di disagio psicologico e sociale.

L ’Associazione “Der Garten” e la “Croce Rossa Italiana” si sono fatte promotrici  di un Servizio di Emergenza Telefonica  (progetto MOMO) finalizzato alla  Prevenzione  ed all’ascolto dei disagi socio-psichici connessi a fattori socio-culturali ed all’attuale periodo di crisi socio-economica.

Il  servizio “MOMO” ( dal nome del libro di Michael Ende, in cui la piccola Momo con l’ascolto compie una rivoluzione comunicativa nella piccola città, vincendo gli “uomini grigi”, che rubano il tempo della comunicazione) ha come obiettivo quello di rispondere – a mezzo telefono -  a coloro che vivono il ritiro sociale, uno stato di  demoralizzazione o che non pensano di poter esprimere  le proprie problematiche a persone conosciute, perché potrebbero essere identificati.

  • Le telefonate solitamente trattano i problemi del quotidiano come : la solitudine, il lavoro, la relazione genitori – figli, le relazioni sentimentali, le crisi esistenziali, le malattie croniche e terminali, la droga, la violenza, ecc.
  • Il servizio MOMO, inoltre,  cerca di migliorare il livello di comunicazione interpersonale, e nei casi estremi avvia gli interlocutori presso i Servizi territoriali competenti

Il  numero 3245538188 è attivo 12 ore dalle ore 16-24 , 7 giorni su 7 ( per il prossimo anno si prevede anche l’apertura a 24 ore), rappresenta un mezzo diretto per accedere ad una rete di supporto sociale e psicologico.
I  turnisti provengono dal mondo del volontariato ( psicologi, educatori professionali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, familiari degli utenti) e sono professionalmente formati  e supervisionati da psichiatri e psicoterapeuti,  per essere efficaci nelle risposte ed indirizzare in maniera corretta i fruitori, rispettando il diritto alla privacy.

La solidarietà del volontariato per la telefonia di aiuto garantisce un servizio efficace non solo avvalendosi dell’empatia e della capacità di dialogo ma anche attraverso la “co-definizione” insieme all’interlocutore di un percorso riflessivo e di analisi introspettiva rispetto al problema esposto. È fondamentale nella relazione di aiuto sviluppare l’empowerment del beneficiario per renderlo protagonista attivo della conversazione telefonica.

L’operatore di una help-line acquisisce attraverso la formazione una particolare sensibilità ai toni di voce, ai rumori di sottofondo, alle pause, ai silenzi. Egli deve mantenere attiva la comunicazione telefonica di aiuto specie con coloro che  potrebbero  non volersi esporre per  paura di lasciare trasparire le proprie fragilità. Trattasi  di un  dialogo sul filo di rasoio, per cui esiste il rischio che il richiedente aiuto   perda la speranza fino ad eseguire gesti irrimediabili. Per chi deve parlare di un problema personale può essere arduo affrontare un colloquio diretto, chiedere informazioni di persona, cercare il contatto giusto, portatore  di attenzione e chiarimenti. Il telefono, invece,  consente momentaneamente l ‘anonimato e un autocontrollo più rassicurante. Paradossalmente l’anomia facilita il potersi mettere a nudo solo a condizione che il turnista metta  a suo agio e tranquillizzi il fruitore.

Nella help-line l’operatore pone al primo posto dell’intervento di aiuto l ‘ascolto e non prioritariamente l’identificazione dell’ instante , come avviene per telefonate ordinarie. Il  colloquio telefonico propone regole differenti da quelle abituali, poichè colui che chiama è senza volto. Il tono della voce , i contenuti,  le pause, i silenzi sono i mattoni, che permettono di costruire la relazioni di aiuto.

Colui che chiama in anonimato può reiterare la richiesta di ascolto pur di avere un interlocutore che in maniera discreta si affianchi a lui senza manifestare atteggiamenti intrusivi.

La  linea telefonica raggiunge fasce ampie di popolazione di ceti sociali i più disparati e specie quelle che solitamente non consultano i servizi.

A distanza di alcuni mesi dalla attivazione della linea telefonica possiamo affermare che i beneficiari  richiedono molteplici tipi di aiuto quali:

  • l’informazione circa la individuazione di centri specialistici preposti all’assistenza socio-sanitaria,
  • il bisogno di comunicare problematiche profonde come nel caso di T.S. ripetuti per conflitti intra-familiari non affrontati dai Servizi pubblici,
  • la ricerca partecipata di soluzioni da parte di imprenditori che, essendo sul lastrico, ricercano ascolto anche per decisioni estreme paradossali come la vendita di propri organi pur di salvare la propria azienda,
  • il desiderio di contatto umano e di supporto verbale da parte di persone sole ed anziane,
  • l’ istanza di interventi a domicilio,
  • la richiesta di compagnia ed amicizia da parte di individui con psicopatologie che vivono il senso di emarginazione e di esclusione,
  • l’ascolto partecipato per situazioni di crisi esistenziale con assenza di richieste esplicite,
  • le richieste mute senza parole,
  • l’istanza di ascolto diretto partecipato e visibile .

Pertanto, in progress si pensa di mettere in azione uno sportello che consenta l’ascolto attivo ed empatico per le persone richiedenti  l’incontro diretto con counsellors.

Inoltre per agire nel sociale ci si ripromette di svolgere :

  1. LA CAPILLARE DIFFUSIONE DEL NUMERO 2345538188 mediante Spot da mandare in onda attraverso i mass media e locandine da distribuire sia attraverso le associazioni di volontariato, le Associazioni degli utenti e familiari, gli Ordini dei Medici, psicologi e  Farmacisti;
  2. PROGRAMMI PSICO-EDUCATIVI per gli agenti intermedi di cambiamento : Volontari;
  3. PROGRAMMI PER COLORO CHE INTERCETTANO IL DISAGIO: sacerdoti, educatori, allenatori, poliziotti, assistenti domiciliari e medici.
  4. INTERVENTI NEI CONFRONTI DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE (Stampa, radio televisione) per evitare il fenomeno della emulazione .
  5. GRUPPI DI AUTOMUTUOAIUTO per familiari per la elaborazione del lutto e per i sopravvisuti.

Oltre alla linea telefonica per raggiungere le fasce giovanili abbiamo pensato di offrire un’ opportunità attraverso:

  • SKYPE senza l’uso del video: servizio.momo
  • Face book: momo servizio telefonico emergenza
  • Indirizzo e-mail:serviziomomo@libero.it

L’impegno dei volontari è straordinario vuole essere un segno tangibile di solidarietà e  disponibilità all’ascolto,   un vero spiraglio di luce nel buio della crisi attuale.

Se sei in difficoltà telefona al 324 5538188 qualcuno ti presterà attenzione!

SCARICA LE SLIDE "MOMO PREVENZIONE AL SUICIDIO" IN PDF