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«Accanto ai malati alla maniera di Gesù». Terzo giorno del Papa in Polonia/live

Prima della Via Crucis coi giovani, Papa Francesco ha visitato l'ospedale pediatrico di Cracovia: «Con i malati come Gesù, con il silenzio, con una carezza, con la preghiera». La terza giornata del Papa in Polonia si era aperta con la visita al lager di Auschwitz: «Signore, perdono per tanta crudeltà»

Ore 16.30. Papa Francesco è in visita all'ospedale pediatrico universitario di Prokocim dove rivolgendosi ai piccoli pazienti malati ha affermato di voler stare accanto al loro letto, «abbracciarli ad uno ad uno, ascoltare anche solo un momento ciascuno di voi e insieme fare silenzio di fronte alle domande per le quali non ci sono risposte immediate. E pregare».

Al suo arrivo Papa Francesco è stato accolto dal primo ministro della Polonia, Beata Maria Szydło e dal direttore della struttura sanitaria: nell'atrio dell'ospedale presenti più di 50 piccoli pazienti salutati poi uno a uno da Francesco.
Nel suo discorso il Papa ha auspicato che i cristiani siano «capaci di stare accanto ai malati alla maniera di Gesù, con il silenzio, con una carezza, con la preghiera. La nostra società è purtroppo inquinata dalla cultura dello “scarto”, che è il contrario della cultura dell’accoglienza. E le vittime della cultura dello scarto sono proprio le persone più deboli, più fragili; e questa è una crudeltà».

«A volte le famiglie si trovano sole nel farsi carico di loro» ha sottolineato il Papa chiedendosi cosa si debba fare per essere d'aiuto ai genitori: «Da questo luogo in cui si vede l’amore concreto, vorrei dire: moltiplichiamo le opere della cultura dell’accoglienza, opere animate dall’amore cristiano, amore a Gesù crocifisso, alla carne di Cristo. Servire con amore e tenerezza le persone che hanno bisogno di aiuto ci fa crescere tutti in umanità; e ci apre il passaggio alla vita eterna: chi compie opere di misericordia, non ha paura della morte». Fare dell’invito evangelico a “visitare gli infermi” una «personale scelta di vita», l’appello del Papa a “medici, infermieri, operatori sanitari, come pure cappellani e volontari. Il Signore vi aiuti a compiere bene il vostro lavoro, in questo come in ogni altro ospedale del mondo. E vi ricompensi donandovi pace interiore e un cuore sempre capace di tenerezza».

Al termine del discorso lo scambio dei doni e la preghiera finale.

Ilaria Solaini

© Avvenire, 29 luglio 2016

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