
Appunti di viaggio... primo giorno
Accolti calorosamente già in aeroporto e presso la Sala del Cerimoniale di Stato da parte del Vescovo Nazarij di Kronstad, Superiore della Lavra di San Aleksandr Nevskij dove è custodita la reliquia, si cominciano a fare i primi bilanci. Nei pochi giorni di permanenza della costola di San Nicola a San Pietroburgo, già cinquecentomila fedeli sono accorsi a venerare. La notte tra il 25 e il 26 luglio la chiesa è rimasta aperta fino alle 2 e per l'ultimo giorno si è stabilita l'apertura per l'intera giornata: una lunga preghiera notturna per vegliare con il Santo prima del ritorno a Bari. "Se fosse rimasta ancora qualche giorno o settimana", frase che ritorna spesso, quasi come tema conduttore del racconto. E continuano: "Anche molti turisti italiani qui a San Pietroburgo sapendo della presenza della reliquia, si sono messi in fila".
Arriviamo per la cena al Monastero Novodevicij e tra un brindisi e l'altro in onore degli ospiti il racconto continua. "Con gioia vi accogliamo ma proviamo anche un po' di angoscia perché il nostro Santo va via". Sì perché "noi devoti fedeli sentiamo che San Nicola è presente qui e in tutta la Russia e ci avvolge con la sua protezione".
Le frasi si susseguono e quasi fai fatica a cogliere chi le sta pronunciando. E cogli: "Mosca e Bari sono una sola cosa".... "Siamo venuti spesso a Bari e siamo stati sempre accolti calorosamente"... "Per noi Bari è una città natale. I cittadini di Bari sono i nostri cittadini".
Anche le monache del monastero che ci ospita prendono la parola e raccontano le numerose testimonianze di miracoli ottenuti per l'intercessione di San Nicola.
L'Arcivescovo Cacucci sottolinea come i rapporti tra Bari e Mosca siano sempre stati intensi e cordiali e non solo tra le chiese ma anche da parte delle autorità civili. E ricorda: "Quando morì il Patriarca Alessio II, la città di Bari proclamò il lutto cittadino".
Termina la cena e termina la giornata. Domani ci attende un intensissimo secondo giorno. Visite, discorsi e relazioni diplomatiche ma soprattutto anche noi, pellegrini tra i pellegrini, saremo in fila per venerare la reliquia del Santo Taumaturgo che ha reso la nostra città una "felice Bari".
don Carlo Cinquepalmi
Ufficio Comunicazioni Sociali
Arcidiocesi di Bari-Bitonto