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Bagnasco: momento grave, urge l'impegno dei cattolici

Il Forum di Todi. «Il punto sorgivo della presenza sociale e civile dei cattolici: il primato della vita spirituale, quel guardare fermamente al volto di Cristo», senza il quale «i cristiani sarebbero omologati alla cultura dominante e a interessi particolari».

bagnasco-angelo-cardinale-ansa--258x258.jpgInvitato dal Forum del mondo del lavoro, a Todi, il cardinale Angelo Bagnasco - arcivescovo di Genova e presidente della Cei - ha ribadito che «la Chiesa non cerca privilegi, né vuole intervenire in ambiti estranei alla sua missione, ma deve poter esercitare liberamente questa sua missione». I cristiani, infatti, «sono diventati nella società civile massa critica, capace di visione e di reti virtuose, per contribuire al bene comune che è composto di “terra” e di “cielo”».

«La sensibilità e la presenza costante della Chiesa sul versante dell’etica sociale è sotto gli occhi di tutti», ha evidenziato Bagnasco, facendo riferimento«ai grandi problemi del lavoro, dell’economia, della politica, della solidarietà e della pace: problemi che oggi attanagliano pesantemente persone, famiglie e collettività, specialmente i giovani».«La giusta preoccupazione verso questi temi – ha aggiunto – non deve però far perdere di vista la posta in gioco che è forse meno evidente, ma che sta alla base di ogni altra sfida: una specie di metamorfosi antropologica”.E ha spiegato: «Senza un reale rispetto di questi valori primi, che costituiscono l’etica della vita, è illusorio pensare ad un’etica sociale che vorrebbe promuovere l’uomo ma in realtà lo abbandona nei momenti di maggiore fragilità. Ecco perché nel corpus del bene comune non vi è un groviglio di equivalenze valoriali da scegliere a piacimento, ma esiste un ordine e una gerarchia costitutiva». «Il bene – ha concluso il presidente della Cei – è possibile solo nella verità e nella verità intera». «I fedeli laici sanno che è loro dovere lavorare per il giusto ordine sociale, anzi è un debito di servizio che hanno verso il mondo in forza dell'antropologia illuminata dalla fede e dalla ragione. È questo il motivo per cui non possono tacere".  "La comunità cristiana deve animare i settori prepolitici nei quali maturano mentalità e si affinano competenze, dove si fa cultura sociale e politica".

I LAVORI DEL FORUM
Cominciato a Todi il convegno "La buona politica per il bene comune", organizzato dal Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro. I lavori veri e propri partono con la prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. Seguono tre sezioni di lavoro: "Ripartire dai valori per fare comunità", relatore Lorenzo Ornaghi, rettore dell’università Cattolica; "Leve per una stagione di sviluppo", relatori Corrado Passera, Ceo di Banca Intesa, e Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia per il Terzo settore; "Costruire una politica orientata al futuro", relatori Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni internazionali alla Cattolica, e Giuseppe De Rita, presidente del Censis.

A Todi sono presenti, in concreto, tutte le associazioni e i movimenti che fanno diretto riferimento alla Chiesa e alla sua dottrina sociale. Realtà che rappresentano una parte vasta e importantissima delle "reti" che esprimono il meglio della società italiana e la tengono insieme in questo tempo di crisi. Si riuniscono per un confronto approfondito sul ruolo possibile e necessario dei cattolici nell’attuale fase della vita del Paese. Le autorevoli riflessioni che ospitiamo in questa pagina aiutano a inquadrare aspetti cruciali del confronto aperto per impulso delle sette realtà che si sono costituite nel Forum (Mcl, Confartigianato, Confcooperative, Compagnia delle opere, Cisl, Acli e Coldiretti). Il professor Giorgio Campanini richiama con efficacia un aspetto non marginale della lezione sturziana, dando per scontato il patrimonio valoriale che costituisce la bussola e la bisaccia essenziali per un cattolico impegnato nella sfera pubblica in dialogo con ogni altro "sincero" compagno di strada, anche se - negli anni che abbiamo alle spalle - così non è sempre stato. Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita e della Prima commissione del Parlamento europeo come eletto per l’Udc-Ppe, richiama con altrettanta efficacia quella decisiva base valoriale.

© Avvenire, 17 ottobre 2011

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