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Bari. San Nicola «chiama» i cristiani all'unità

A Bari con Koch e Cacucci la festa del patrono

San Nicola, conosciuto nella tradizione popolare soprattutto dei Paesi nordici come elargitore di regali, «è precursore dell’Avvento che indica in anticipo il Natale, il quale rappresenta per noi uomini, con la nascita di Gesù Cristo, il più grande dono fattoci da Dio». Lo ha detto ieri a Bari, nella basilica di San Nicola, il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, durante la concelebrazione eucaristica in occasione della festa del santo patrono di Bari. Nella pietà popolare san Nicola riveste la stessa missione che ha Giovanni Battista nelle Sacre Scritture, ha proseguito Koch.

Il Battista «ha indicato, al di là della sua persona, Gesù Cristo» e «si è messo a disposizione come voce per rendere percepibile Cristo, la Parola». Ciò che conta non è la voce, ma la Parola. In questo spirito d’Avvento san Nicola, «uomo generoso e pieno di amore, che si è preso cura dei piccoli e dei poveri», ha vissuto «come voce per la Parola, che è Cristo», ha spiegato il porporato. «L’Eucaristia è Sacramento dell’unità, ma proprio in questo Sacramento noi cristiani siamo divisi, oggi come ieri», ha aggiunto. La celebrazione dell’Eucaristia «ci pone davanti alla sfida molto seria di ricercare con tutte le forze quell’unita per cui Gesù ha pregato nel Cenacolo. E qui si delinea la missione particolare della città e della Chiesa di Bari», ha aggiunto Koch, per il quale i santi sono protagonisti dell’unità ecumenica.

«Questo l’abbiamo sperimentato in modo particolarmente intenso in occasione della permanenza delle reliquie di san Nicola a Mosca e San Pietroburgo», ha affermato il cardinale riferendosi al pellegrinaggio di una costa del santo che dal 21 maggio al 28 luglio è stata esposta in Russia dove è stata venerata da oltre due milioni di fedeli. «Viviamo oggi questa solennità in comunione con tutte le Chiese d’Italia», ha detto l’arcivescovo di Bari-Bitonto, Francesco Cacucci, ricordando che da ieri la festa di san Nicola è, per volontà della Conferenza episcopale italiana, “memoria obbligatoria”. «Questa solennità ha il sapere di precetto natalizio per tutti i baresi», ha proseguito Cacucci. L’arcivescovo ha inoltre evidenziato che «Bari è segno eloquente di un cammino ecumenico in tutta la Chiesa» e ha ricordato che esattamente un anno fa il capoluogo pugliese accolse la visita di Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli.

Per l’occasione l’arcidiocesi ha realizzato un volume che tra l’altro raccoglie la lectio magistralis e i discorsi che Bartolomeo ha tenuto durante la sua visita. La festa di san Nicola non è finita ieri ma avrà un’appendice di rilievo. Il metropolita di Volokolamsk, Hilarion Alfeev, presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del patriarcato di Mosca, il 18 dicembre riceverà una laurea honoris causa dalla Facoltà teologica pugliese. Il mattino successivo, giorno della solennità di san Nicola secondo il calendario giuliano, celebrerà la Divina Liturgia nella cripta della basilica.

Antonio Rubino

© Avvenire, giovedì 7 dicembre 2017

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