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Chiesa Missionaria, testimone di misericordia

Commento al Messaggio per la 90a Giornata Missionaria Mondiale. Domenica 23 ottobre 2016

"Lo Spirito Santo dia forza a tutti i missionari ad gentes e sostenga la missione della Chiesa nel mondo intero”, suscitando "ragazzi e ragazze forti", che portino ovunque il Vangelo. Sono le parole con cui Papa Francesco ha annunciato, al termine del Regina Caeli nella domenica di Pentecoste dello scorso 15 maggio, la pubblicazione del suo Messaggio per la prossima Giornata missionaria mondiale, che si celebrerà domenica 23 ottobre e di cui, proprio in questo Anno giubilare, ricorre il 90.mo anniversario. Nel 1926, infatti, l’Opera della Propagazione della Fede, su suggerimento del Circolo missionario del Seminario di Sassari, propose a papa Pio XI di indire una giornata annuale in favore dell’attività missionaria della Chiesa universale. La richiesta venne accolta con favore e lo stesso anno fu celebrata la prima “Giornata Missionaria Mondiale per la propagazione della fede”, stabilendo che ciò avvenisse ogni penultima domenica di ottobre, tradizionalmente riconosciuto come mese missionario per eccellenza.

In questo giorno i fedeli di tutti i continenti sono chiamati ad aprire il loro cuore alle esigenze spirituali della missione e ad impegnarsi con gesti concreti di solidarietà a sostegno di tutte le giovani Chiese. Vengono così sostenuti con le offerte della Giornata, progetti per consolidare la Chiesa mediante l'aiuto ai catechisti, ai seminari con la formazione del clero locale, e all’assistenza socio-sanitaria dell’infanzia.

Il Messaggio di quest’anno ha come titolo: "Chiesa missionaria, testimone di misericordia".

Scrive ancora Papa Francesco: “La Chiesa si prende cura di quanti non conoscono il Vangelo perché desidera che tutti siano salvi e giungano a fare esperienza dell’amore del Signore" […] “Essa ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, e di proclamarla in ogni angolo della Terra”.

Tornando sull’immagine di una Chiesa che “esce”, attraverso i suoi discepoli missionari, ognuno dei quali mette a disposizione i propri talenti, il Santo Padre, spiega ancora una volta cosa sia la Misericordia di Dio: “Procura intima gioia al cuore del Padre quando incontra ogni creatura umana”; Dio si fa prossimo ai più piccoli, si immedesima con essi, con gli scartati, gli oppressi”. Il Signore, infatti, è “benigno, attento, fedele e si fa prossimo a chi è nel bisogno”, soprattutto ai poveri. “Si coinvolge con tenerezza nella realtà umana proprio come farebbero un padre e una madre nella vita dei loro figli”.

Questo “segno eloquente dell’amore materno di Dio – secondo il Pontefice – incita ad una considerevole e crescente presenza femminile nel mondo missionario”. Sono molte, oggi, ricorda il Papa, “le donne laiche o consacrate”, ma anche le famiglie che “realizzano la propria vocazione missionaria” annunciando il Vangelo o attraverso il servizio caritativo. E sono proprio le donne e le famiglie che “comprendono più adeguatamente i problemi della gente e sanno affrontarli in modo opportuno e talvolta inedito”. In questo modo, nel prendersi cura della vita, nel porre attenzione alle persone più che alle strutture, le famiglie sanno “costruire armonia, relazioni, pace, solidarietà, dialogo, collaborazione e fraternità”, nei rapporti interpersonali, nella vita sociale e ancora un volta nella cura dei poveri.

Fare della propria vita un dono gratuito imparando ad amare come il Signore ci ama, scrive ancora Francesco, ci permette di diventare misericordiosi come il nostro Padre celeste ed è un obiettivo che si può raggiungere accogliendo e seguendo gli insegnamenti di Gesù, il Verbo incarnato in cui “la misericordia trova la sua manifestazione più alta”: “Egli rivela il volto del Padre ricco di misericordia”.

Infine, il Pontefice sottolinea che “ogni popolo e cultura ha il diritto di ricevere il messaggio di salvezza che è dono di Dio per tutti”. Il Vangelo del perdono e della misericordia, infatti – i cristiani lo sanno – porta “gioia e riconciliazione, giustizia e pace”. In molti luoghi “l’evangelizzazione prende avvio dall’attività educativa: evangelizzazione è anche educazione e a questa l’opera missionaria dedica impegno e tempo”. “La fede è un dono di Dio” che però “cresce grazie alla fede e alla carità degli evangelizzatori che sono testimoni di Cristo”.

La Giornata Missionaria Mondiale è un’importante occasione per riportare l’attenzione ai numerosi bisogni materiali delle cosiddette Chiese di missione, mediante una particolare raccolta di fondi.

Le offerte pervenute vengono poi adeguatamente ripartite tra le giovani Chiese di missione, secondo i bisogni di ciascuna (Fondo Universale di Solidarietà). Il Fondo Universale di Solidarietà delle Pontificie Opere Missionarie è la somma totale di tutte le offerte ricevute durante l’anno dai fedeli dei vari Paesi del mondo, destinate alle Chiese:

  • di nuova o recente costituzione, per agevolarne il primo sviluppo;
  • prive di una piena autonomia finanziaria;
  • in situazioni di emergenza (guerre, carestie o calamità naturali)

L’Ottobre Missionario attualmente prevede un cammino di animazione articolato in cinque settimane, ciascuna delle quali propone un tema su cui riflettere.

• Prima settimana: Contemplazione, fonte della testimonianza missionaria

• Seconda settimana: Vocazione, motivo essenziale dell’impegno missionario

•Terza settimana: Responsabilità, atteggiamento interiore per vivere la missione

• Quarta settimana: Carità, cuore della missionarietà

• Quinta settimana: Ringraziamento, gratitudine verso Dio per il dono della missione

Leggi il Messaggio del Papa per la Giornata Missionaria Mondiale