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"Sono solo un pellegrino che inizia l'ultima tappa del suo pellegrinaggio"

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Ore 20, la fine del Pontificato. «Andiamo avanti con il Signore»

 

Ore 20 INIZIA IL PERIODO DI SEDE VACANTE
Le Guardie svizzere hanno chiuso il portone del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Dalle 20 la rinuncia di Benedetto XVI diventa dunque operativa: il Papa diventa "emerito" e la sede è vacante. Sigillati gli appartamenti papali in Vaticano. Da questo momento iniziano le procedure per l'indizione del Conclave per l'elezione del nuovo Pontefice.

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Ore 17.37 IL PAPA SI AFFACCIA IN PIAZZA A CASTEL GANDOLFO
Accolto da una folla immensa e vociante (almeno 50mila persone), Benedetto XVI ha salutato per l'ultima volta da Papa con un breve discorso interrotto dagli applausi. Ecco le sue parole. 

"Cari amici, sono felice di essere con voi, circondato dalla bellezza del creato e dalla vostra simpatia che mi fa molto bene. Grazie della vostra amicizia e del vostro affetto. Voi sapete che questo mio giorno è diverso da quelli precedenti: non sono più Pontefice sommo della Chiesa cattolica. Fino alle otto di sera lo sono ancora, poi non più. Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra.
Ma vorrei ancora con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia riflessione, con tutte le mie forze interiori lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell’umanità. E mi sento molto appoggiato dalla vostra simpatia. Andiamo avanti insieme con il Signore per il bene della Chiesa e del mondo. Grazie, vi imparto adesso con tutto il cuore la mia benedizione".
Poi il Papa si è ritirato. Così come il Pontificato si era aperto con la definizione: «Sono un umile operaio nella vigna del Signore», così si è chiuso con il richiamo al pellegrinaggio.

Ore 17.20 L'ARRIVO A CASTELGANDOLFO
Una folla immensa sta convergendo verso la piazza di Castelgandolfo sulla quale si affaccia il Palazzo dei Papi. Benedetto XVI è atterrato nell'eliporto del Palazzo, accolto dal vescovo della cittadina Marcello Semeraro.

Ore 17 LA PARTENZA IN ELICOTTERO VERSO CASTELGANDOLFO
Le campane di San Pietro sono risuonate a distesa per salutare il Papa che lascia la Città del Vaticano. In contemporanea anche le campane di Castelgandolfo rintoccavano.
Su Twitter compare l'ultimo messaggio: "Grazie per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita".  L'elicottero con a bordo il Papa ha sorvolato il Colosseo, dopo lo splendido scenario dei Fori Imperiali. Uno spettaccolo 'mozzafiato' per il Vescovo di Roma che, nel tragitto di avvicinamento a Castel Gandolfo, ha anche sorvolato ed ammirato dall'alto la Basilica di San Giovanni in Laterano.

Ore 16.45 - L'USCITA DAL PALAZZO APOSTOLICO

Poco prima delle 17 Benedetto XVI ha lasciato il Vaticano per recarsi a Castel Gandolfo, dove vivrà per i prossimi due mesi, prima di rientrare nel monastero di clausura in via di ristrutturazione nei Giardini Vaticani, che diventerà la sua residenza da “Papa emerito”. Uscendo dal Palazzo Apostolico nel cortile di San Damaso, ha salutato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il sostituto Angelo Becciu, il personale e i prelati presenti, congedandosi da loro prima di dirigersi all'eliporto.

Al momento dell'uscita del Papa dall'Appartamento Pontificio, monsignor Georg Gaenswein è visibilmente commosso e piange. In lacrime è anche l'autista del Papa, che si è inginocchiato per salutarlo prima di parire lo sportello della mercedes nera targata SCV 1, sulla quale Benedetto XVI viaggia oggi per l'ultima volta.

IL SALUTO AI CARDINALI
Dopo l'abbraccio di 150mila fedeli all'ultima udienza generale di ieri, oggi, ultimo giorno di pontificato, è stato il momento toccante del commiato di Benedetto XVI ai cardinali. Intenso e toccante il discorso del Papa nella Sala Clementina.

Non è mancata in questi 8 anni "qualche nuvola addensata nel Cielo" ma "la Chiesa è viva. È il Corpo vivo animato dallo Spirito Santo, lo abbiamo visto ieri". Citando il suo maestro, Romano Guardini, Benedetto XVI ha sottolineato che "la Chiesa si risveglia nelle anime, vive".
"Cresce e si risveglia - ha spiegato il Pontefice nell'ultimo discorso pubblico - nelle anime, che nella propria povertà e umiltà diventano capaci di generare Cristo nel mondo".

"In questi otto anni - ha detto testualmente Benedetto XVI - abbiamo vissuto con fede momenti bellissimi di luce radiosa nel cammino della Chiesa, assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel cielo. Abbiamo cercato di servire Cristo e la sua Chiesa con amore profondo e totale, che è l'anima del nostro ministero. Abbiamo donato speranza, quella che ci viene da Cristo e che solo può illuminare il cammino. Insieme possiamo ringraziare il Signore che ci ha fatto crescere nella comunione; insieme pregarlo di aiutarvi a crescere ancora in questa unità profonda, cosicché il Collegio dei cardinali sia come un'orchestra, dove le diversità, espressione della Chiesa universale, concorrano sempre alla superiore e concorde armonia".

"Vorrei lasciarvi - ha poi aggiunto - un pensiero semplice, che mi sta molto a cuore un pensiero sulla Chiesa, sul suo mistero, che costituisce per tutti noi, possiamo dire, la ragione e la passione della vita". In questo si è ispirato a una espressione di Romano Guardini, scritta proprio nell'anno in cui i Padri del Concilio Vaticano II approvavano la Costituzione Lumen Gentium, "nel suo ultimo libro con una dedica personale anche per me". "Perciò le parole di questo libro mi sono particolarmente care", ha confidato Joseph Ratzinger prima di citare Guardini: "La Chiesa non è una istituzione escogitata e costruita a tavolino, ma una realtà vivente. Essa vive lungo il corso del tempo, in divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi. Eppure nella sua natura rimane sempre la stessa. Il suo cuore è Cristo".

Il Papa ha poi ricordato l'esperienza di ieri in piazza San Pietro: "vedere che la Chiesa è un corpo vivo, animato dallo Spirito Santo Santo e vive realmente dalla forza di Dio. Essa è nel mondo, ma non è del mondo: è di Dio, di Cristo, dello Spirito. Lo abbiamo visto ieri". Per questo - ha aggiunto - è vera ed eloquente anche l'altra famosa espressione di Guardini: "La Chiesa si risveglia nelle anime". "La Chiesa vive, cresce e si risveglia nelle anime, che - come la Vergine Maria - accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello Spirito Santo. Offrono a Dio la propria carne e proprio nella loro povertà e umiltà diventano capaci di generare Cristo oggi nel mondo. Attraverso la Chiesa il Mistero dell'Incarnazione rimane presente per sempre. Cristo continua a camminare attraverso i tempi e tutti i luoghi".

«Tra di voi c'è anche il futuro Papa a cui prometto la mia incondizionata riverenza e obbedienza». Così Benedetto XVI ha salutato i cardinali riuniti nella Sala Clementina per l'ultimo giorno di pontificato di Joseph Ratzinger. «La vostra vicinanza e il vostro consiglio sono stati di grande aiuto nel mio ministero».

IL SALUTO DEL CARDINAL SODANO
Prima dell'intervento del Santo Padre, il cardinale decano Angelo Sodano ha rivolto un saluto e un ringraziamento a Benedetto XVI «per l'esempio che ci ha dato in questi otto anni di Pontificato». Il cardinal Sodano, nell'ultimo omaggio del collegio cardinalizio rivolto a Papa Benedetto XVI ha sottolineato ancora: «Con profondo amore noi abbiamo cercato di accompagnarLa nel Suo cammino, rivivendo l'esperienza dei discepoli di Emmaus, i quali, dopo aver camminato con Gesù per un buon tratto di strada, si dissero l'un l'altro: “Non era forse ardente il nostro cuore, quando ci parlava lungo il cammino?”».

«Anche per me gioia è stata una camminare con voi in questi anni», ha risposto il Papa dopo l'indirizzo di saluto del cardinale decano Angelo Sodano. E ha esortato il collegio dei cardinali a essere «come un'orchestra in cui le diversità» possano portare ad «una concorde armonia».

© Avvenire, 28 febbraio 2013

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