Secondo giorno di Conclave I cardinali già nella Sistina

È  iniziata la seconda giornata del Conclave per l'elezione del nuovo  Pontefice. I 115 cardinali elettori di prima ora si sono trasferiti  dalla Casa Santa Marta alla Cappella Paolina, dove ora è in corso la  celebrazione eucaristica. 
Alle 9,30 i cardinali  hanno iniziato ad entrare nella Cappella Sistina per la preghiera  dell'Ora media e quindi procedere alla prima delle due votazioni  previste in mattinata. In caso di elezione del Papa, già intorno alle  10,30 potrebbe esserci la "fumata bianca" dal comignolo sul tetto  esterno della Sistina.  
In caso di elezione del nuovo Papa,  infatti, le schede verranno bruciate subito. Se, invece, il primo  scrutinio non dovesse avere risultato positivo, le schede verranno  bruciate insieme a quelle del secondo scrutinio qualunque sia l'esito.  Questa procedura sarà seguita sia la mattina che il pomeriggio.
È una piazza San Pietro che si riempie lentamente di fedeli, forse in  molti frenati dal maltempo, quella che aspetta l'esito del secondo  scrutinio del Conclave. Occhi puntati verso il comignolo della Cappella  Sistina, perchè in caso di un voto positivo, la prima fumata bianca  potrebbe già esserci alle 10.30. I primi ad arrivare hanno conquistato  un posto davanti alle transenne sistemate poco prima della scalinata che  porta alla Basilica.
 Tre suore, con bandiera della Spagna sulle  spalle, recitano il rosario incuranti del vociare intorno e non  vogliono essere disturbate. Due ragazzi, arrivati dalla Toscana con  vessillo vaticano sugli zaini, si professano "laici, ma siamo qui per  curiosità. Nonostante la pioggia. Speriamo di poter vedere l'elezione  del Pontefice da vicino". Due ragazze e un ragazzo, con bandiera  italiana e dell'Azione cattolica, sono arrivati invece da Vietri sul  Mare, "emozionati dopo la fumata di ieri, stasera ci aspettiamo il nuovo  Papa. Speriamo sia italiano, ma ci affidiamo allo Spirito Santo. Un  nome da Papa? Giovanni Paolo III, ma anche il primo Francesco andrebbe  bene".
© Avvenire, 13 marzo 2013
 
            