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Francesco: il vero amore non è predatorio, si dona

È la lussuria il vizio su cui il Papa richiama l'attenzione durante l'udienza generale. La catechesi prosegue il ciclo dedicato ai vizi e alle virtù. Il cristianesimo non condanna l'istinto sessuale e l'innamoramento "è una delle realtà più sorprendenti dell'esistenza", ma la sessualità se non iscritta in una relazione è una catena: amare è rispettare l'altro, la lussuria "rapina, consuma in tutta fretta"


“Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impurità, che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo con santità e rispetto, senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio. (1 Ts 4,3-5)”

Dopo aver riflettuto, mercoledì scorso, sul vizio della gola, nella catechesi all'udienza generale di oggi, Papa Francesco parla di un altro vizio "sempre accovacciato alla porta del cuore": quello della lussuria. Ne spiega la differenza e fa una precisazione:

Mentre la gola è la voracità nei confronti del cibo, questo secondo vizio è una sorta di “voracità” verso un’altra persona, cioè il legame avvelenato che gli esseri umani intrattengono tra di loro, specialmente nella sfera della sessualità. Si badi bene: nel cristianesimo non c’è una condanna dell’istinto sessuale, non c'è una condanna. Un libro della Bibbia, il Cantico dei Cantici, è uno stupendo poema d’amore tra due fidanzati.

L'innamoramento è uno dei sentimenti più puri

Francesco definisce l'innamoramento un’esperienza "sconvolgente nella vita delle persone", e "una delle realtà più sorprendenti dell’esistenza". Perché sia così centrale nella vita umana "nessuno di noi lo sa", afferma, "una persona si innamora di un’altra, l’innamoramento viene" e descrive la forza e la bellezza dell'amore:

Se non viene inquinato dal vizio, l’innamoramento è uno dei sentimenti più puri. Una persona innamorata diventa generosa, gode nel fare regali, scrive lettere e poesie. Smette di pensare a sé stessa per essere completamente proiettata verso l’altro, è bello questo. E se chiedete a un innamorato "per quale motivo tu ami", non troverà una risposta: per tanti versi il suo è un amore incondizionato, senza nessuna ragione.

La lussuria devasta le relazioni tra le persone

Questa realtà, a volte anche un po' ingenua perché tende a idealizzare l'altro, "non è però al riparo del male" e può essere rovinata dalla lussuria, osserva il Papa, un vizio "particolarmente odioso, almeno per due motivi": perché, afferma, "devasta le relazioni tra le persone" e basta guardare alla cronaca di tutti i giorni per vedere quanti amori si trasformano in rapporti tossici. Sono amori, dice il Papa, a cui è mancata la castità e precisa che la castità "non va confusa con l’astinenza sessuale - la castità è oltre l’astinenza sessuale - bensì con la volontà di non possedere mai l’altro". 

Amare è rispettare l’altro, ricercare la sua felicità, coltivare empatia per i suoi sentimenti, disporsi nella conoscenza di un corpo, di una psicologia e di un’anima che non sono i nostri, e che devono essere contemplati per la bellezza di cui sono portatori. Amare è quello e l'amore è bello. La lussuria, invece, si fa beffe di tutto questo: la lussuria depreda, rapina, consuma in tutta fretta, non vuole ascoltare l’altro ma solo il proprio bisogno e il proprio piacere.

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La pornografia può generare forme di dipendenza

La lussuria è un vizio pericoloso, prosegue Papa Francesco, perché la sessualità coinvolge tutti i sensi, il corpo e la psiche. E avverte che se essa non è iscritta in una relazione "si muta in una catena" che toglie la libertà. Così è la pornografia soddisfacimento del piacere sessuale "senza relazione che può generare forme di dipendenza". "Dobbiamo difendere l’amore, l’amore del cuore, della mente, del corpo, amore puro nel donarsi uno all’altro. E questa è la bellezza del rapporto sessuale", aggiunge a braccio il Papa. E se combattere il vizio della lussuria può essere un'impresa che dura tutta l'esistenza, il premio però, conclude, "è il più importante in assoluto":

perché si tratta di preservare quella bellezza che Dio ha scritto nella sua creazione quando ha immaginato l’amore tra l’uomo e la donna che non è per usarsi l’un l’altro, ma per amarsi. Quella bellezza che ci fa credere che costruire una storia insieme è meglio che andare a caccia di avventure, coltivare tenerezza è meglio che piegarsi al demone del possesso – il vero amore non possiede, si dona - , servire è meglio che conquistare.

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Adriana Masotti - Città del Vaticano

© www.vaticannews.va, mercoledì 17 gennaio 2024

 
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