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Gestioni più semplici e costi ridotti in parrocchia? Ecco come fare

Una società da poco costituita dalla Diocesi di Milano gestirà un Gruppo d’acquisto attraverso cui contrattare con i fornitori di luce, gas, gasolio, telefono e internet le migliori condizioni a beneficio delle comunità ambrosiane. Un risparmio di denaro e tempo che i parroci potranno investire nella cura pastorale

L’unione fa la forza. Anche all’ombra dei campanili. La Diocesi di Milano punta alla creazione di una centrale unica di acquisti per tutte le 1108 parrocchie ambrosiane, le scuole e gli enti a vario titolo collegati alla Chiesa ambrosiana. Obiettivo: semplificare, migliorare l’efficienza e anche, perché no, risparmiare. Il progetto si chiama GAD, sigla che sta per Gruppo Acquisti Diocesi di Milano. A lanciarlo, gestirlo, e, se possibile, nel tempo implementarlo, ci penserà la GSA srl, altro acronimo che sta per Gestione Servizi e Acquisti, neonata società costituta dalla Diocesi (per informazioni scrivere una mail a info@gestioneservizieacquisti.it o visitare il sito dedicato).

La nuova società, diretta emanazione della Diocesi, attraverso il GAD, contratterà per conto delle parrocchie e degli enti diocesani con i fornitori, spuntando prezzi migliori e realizzando economie di scala. Il servizio riguarderà per ora solo gli acquisti di energia (gas, luce, gasolio) e quelli telefonici (rete fissa, mobile e internet), ma in futuro potrebbe allargare il proprio raggio di azione anche ad altri settori.

Grazie al progetto, insomma, il parroco, il direttore scolastico, il dirigente dell’istituto non dovranno più perdere ore e giornate per orientarsi fra le molteplici offerte sul mercato, cercando di ottenere qualche singolo vantaggio (quando trovano il tempo per farlo). Potranno, invece, affidarsi a chi, a nome loro e contando proprio sul potere contrattuale che deriva da un così vasto tessuto di realtà, avrà buon gioco nell’ottenere un trattamento migliore.

«La funzione prevalente di questo servizio è quello di identificare le esigenze nell’ambito diocesano, farle convergere in gruppi di acquisto specifici per tipologia e ottenere, attraverso un maggiore volume, un migliore potere di acquisto – spiegano alla Gsa -. Tuttavia, per quanto rilevante, la riduzione dei costi non è il solo obiettivo. Il Gruppo acquisti diocesano solleverà l’utente dalla gestione dei contratti, i rinnovi, l’analisi delle offerte. Un risparmio di denaro e tempo che potrà essere investito nella cura della comunità e negli impegni pastorali».

Ma come aderire al progetto? Il parroco, direttore scolastico o dirigente dovranno sottoscrivere con GSA un contratto di servizi di durata triennale per le utenze di energia e gas e i contratti telefonici e verseranno un contributo di partecipazione calcolato in percentuale sul risparmio ottenuto. Entrando a far parte del Gruppo di Acquisto Diocesi di Milano, gli utenti avranno accesso anche a un portale specifico attraverso il quale potranno avere costantemente sotto controllo tutte le operazioni svolte e analizzare nel corso del tempo l’andamento dei costi.

«Una centrale unica di acquisti, gestita da una società emanazione della Diocesi, è una significativa novità – spiega monsignor Bruno Marinoni, vicario per gli Affari generali della Diocesi -. A spingerci in questa direzione sono stati diversi fattori: le grandi opportunità di sinergia per una massa così significativa di volumi, la complessità della gestione di contratti commerciali, le esigenze e le difficoltà economiche emergenti in alcuni contesti, ma soprattutto il desiderio di accompagnare i parroci affinché possano sempre più dedicarsi alla pastorale e non alla gestione tecnico-amministrativa». «Semplificazione, efficientamento e risparmio sono esigenze comuni alle diverse realtà diocesane – sottolinea monsignor Marinoni -. Il Gruppo di Acquisto Diocesi di Milano è una risposta. Sono certo che i parroci ne comprenderanno il valore e vi aderiranno».

 

Il risparmio stimato

Quanto può fare risparmiare stipulare un contratto telefonico, comprare gas e luce attraverso il Gruppo di Acquisto della Diocesi di Milano? La neonata società GSA ha provato a fare una stima. Ha confrontato le bollette energetiche e i contratti telefonici di 34 potenziali utenti (9 enti diocesani, 18 parrocchie e 7 scuole cattoliche) che oggi procedono in ordine sparso contrattando ognuno con un fornitore diverso i servizi energetici e telefonici e le hanno confrontate con quelle di alcuni Decanati, dove invece già si fanno economie di scala presentandosi come un solo cliente. Il riscontro ha evidenziato che in un anno il risparmio per l’energia elettrica è stato del 28%, per il gas naturale del 13%, per il telefono del 20%. Sempre secondo le stime di GSA, proiettando i risultati del campione sul totale del territorio diocesano, il risparmio annuo che si potrebbe ottenere sarebbe di 1,5 milioni di euro.

 

 

Visita il Portale del Gruppo di Acquisto Diocesi di Milano

Francesco Chiavarini

© www.chiesadimilano.it, giovedì 22 giugno 2017

 

«Gruppo d'acquisto, una sfida culturale»

 

Daniele Ferrari, amministratore della società Gsa voluta dalla Diocesi: «Le parrocchie non perderanno autonomia, ma sul mercato conviene che si presentino da soggetto unico». I minori costi stimati in 5 anni potrebbero superare i 6 milioni di euro.

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Gsa, Gestione Servizi e Acquisti srl è la nuova società voluta dalla Diocesi per realizzare la centrale unica di acquisti. Gsa, oltre il suo staff, opererà anche attraverso una piattaforma informatica per la gestione degli acquisti e svilupperà la sua attività in stretto contatto con l’Uad, l’ufficio Enti e l’Avvocatura.

Ovviamente l’operazione riuscirà sul piano economico se parrocchie, enti e scuole collegate alla Diocesi, cioè i potenziali utenti dei suoi servizi, aderiranno alla proposta, vale a dire affideranno alla nuova società il compito di trattare con i loro fornitori, realizzando così il Gruppo di Acquisto Diocesi di Milano (GAD), mission esclusiva per cui la Diocesi ha voluto che nascesse Gsa. Il business plan elaborato dalla società prevede che entro il 2017 siano almeno 50 le realtà diocesane ad aderire, che diventino 325 nel 2018 e giungano al 2019 a 755, per arrivare entro il 2020 all’80% dell’intera platea dei 1385 soggetti, tra parrocchie, scuole e fondazioni, che costituiscono il perimetro diocesano entro il quale si racchiude il raggio di azione di Gsa.

Un’operazione impegnativa. «Sarà innanzitutto una sfida culturale – spiega Daniele Ferrari, amministratore della società, manager di lunga esperienza proveniente dal settore della ristorazione e dei servizi di consulenza aziendale -. Dovremo far comprendere ai parroci in primo luogo che non perderanno la loro autonomia. Sappiamo che ci sono alcune tipologie di servizi che giustamente sono affidate a membri della comunità. E da un punto di vista pastorale, è bene che continui a essere così. Ma questa logica non ha più alcuna ragione d’essere, quando si parla per esempio di gas, luce, e telefonia. In questi casi sono rari gli operatori locali. È meglio che a trattare con le società che vendono questi servizi sia un’entità dedicata, con know-how specifico, che supporti i parroci a massimizzare il risultato affacciandosi al mercato come “grande cliente” e non come singola entità».

D’altra parte i numeri della Diocesi di Milano non sono di poco conto. Nel 2015, ultima rilevazione fatta, le 1108 parrocchie ambrosiane hanno speso oltre 26 milioni di euro solo per l’elettricità, il riscaldamento e l’acqua. «La Diocesi non è una holding – precisa Ferrari -, ma le parrocchie insieme fanno una massa critica interessante, per cui è bene che si presentino nel mercato, quando acquistano, come un soggetto unico, anche se poi ognuna rimarrà titolare dei contratti che stipuleremo. Abbiamo calcolato che tra efficientamento delle procedure (cioè per esempio il semplice fatto che il singolo parroco rinnovi in automatico il contratto, perché ha altro cui pensare), ed economie di scala, i minori costi potranno essere in 5 anni di oltre 6 milioni di euro. Tutte risorse che si liberebbero e potrebbero essere investite dalle parrocchie per la cura pastorale, che è, per dirla in termini economici, il loro core business».

Francesco Chiavarini

© www.chiesadimilano.it, venerdì 9 giugno 2017