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Il Papa: facciamo crescere la cultura eucaristica

Comunione, servizio, misericordia sono gli atteggiamenti che devono guidare il cristiano ogni giorno. Uno stile evangelico, sottolinea il Pontefice, che si impara alla scuola dell'Eucaristia

Il mondo ha bisogno che si diffonda, attraverso la preghiera e l’azione, un’autentica “cultura eucaristica”. Un modo di pensare e agire che si riassume in tre parole: comunione, servizio, misericordia. Ricevendo in udienza la plenaria del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici, il Papa ha sottolineato la necessità che i credenti adottino uno stile di vita fondato sul Vangelo ma che sia percepibile anche al di là dell’appartenenza ecclesiale.

Il Vangelo come stile di vita

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«Nell’Europa malata d’indifferenza e attraversata da divisioni e chiusure – ha sottolineato – , i cristiani rinnovano prima di tutto, di domenica in domenica, il gesto semplice e forte della loro fede: si radunano nel nome del Signore riconoscendosi fratelli. E si ripete il miracolo: nell’ascolto della Parola e nel gesto del Pane spezzato anche la più piccola e umile assemblea di credenti diventa corpo del Signore, suo tabernacolo nel mondo». Ecco allora il richiamo al valore, alla necessità della comunione, ecco l’impegno a vivere il servizio come espressione della cultura eucaristica nella vita di ogni giorno. «Sono tante nella Chiesa e nella società – avverte Francesco – le situazioni su cui versare il balsamo della misericordia con opere spirituali e corporali: sono famiglie in difficoltà, giovani e adulti senza lavoro, malati e anziani soli, migranti segnati da fatiche e violenze, e altre povertà. In questi luoghi dell’umanità ferita i cristiani celebrano il memoriale della Croce e rendono vivo e presente il Vangelo del Servo Gesù consegnatosi per amore. I battezzati seminano così una cultura eucaristica facendosi servitori dei poveri, non in nome di una ideologia ma del Vangelo stesso, che diventa regola di vita dei singoli e delle comunità, come testimonia l’ininterrotta schiera di santi e sante della carità».

La scuola della misericordia

Uomini e donne di fede che più di tutti hanno tradotto in vita vissuta, il valore della misericordia, parola che è diretta conseguenza della fedeltà al Vangelo ma che le nostre città spesso dimenticano. Tutti si lamentano per il fiume carsico di miseria che percorre l’esperienza della nostra società – sottolinea il Pontefice –. Si tratta di tante forme di paura, sopraffazione, arroganza, malvagità, odio, chiusure, noncuranza dell’ambiente, e cosi via». Una consapevolezza che non giustifica però il pessimismo. I cristiani infatti «sanno e sperimentano ogni domenica «che questo fiume in piena non può nulla contro l’oceano di misericordia che inonda il mondo». E di cui l’Eucaristia è fonte, sorgente attraverso la quale «la misericordia entra nelle vene del mondo e contribuisce a costruire l’immagine e la struttura del popolo di Dio adatta al tempo della modernità».

A Budapest il Congresso 2020

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Valori che torneranno quanto mai di attualità a Budapest, sede del prossimo Congresso eucaristico internazionale, in programma nel 2020. Non a caso la delegazione ricevuta dal Papa era guidata dal cardinale Peter Erdö, arcivescovo di Budapest, città – ha sottolineato il Papa – in cui «le comunità cristiane attendono una nuova evangelizzazione capace di confrontarsi con al modernità secolarizzata e una globalizzazione che rischia di cancellare le peculiarità di una storia ricca e variegata».

Riccardo Maccioni

© Avvenire, sabato 10 novembre 2018

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