Internet, in balia dei "pirati"
Il 71% degli italiani non ha gli strumenti adatti a proteggersi da "attacchi" on line, utilizzando, nella migliore delle ipotesi, solo quelli di base, ormai insufficienti. è quanto emerge da una ricerca condotta da Microsoft in 27 Paesi europei e mediorientali. Il risultato è un campanello d'allarme su cui riflettere, a maggior ragione alla luce del "Safer internet day", giornata della sicurezza telematica indetta per il 7 febbraio dalla Commissione europea per sensibilizzare gli utenti sui rischi di un utilizzo inconsapevole di Internet.
La cybercriminalità ha conseguenze negative crescenti e rappresenta una vera e propria minaccia perché si avvale di strumenti sempre più sofisticati. Microsoft ha individuato un indice di sicurezza che va da 1 a 100: la media dei 27 Paesi controllati è 44, l'Italia raggiunge quota 39, superiore solo a Bosnia e Montenegro. Il Paese più attrezzato è la Slovacchia, seguito dalla Finlandia.
«Rinnoviamo il nostro impegno per diffondere la conoscenza dei meccanismi della sicurezza on-line così da consentire a tutti la salvaguardia della propria identità digitale», afferma Pietro Scott Jovane, Amministratore Delegato di Microsoft Italia. «I dati diffusi oggi purtroppo sottolineano il gap digitale dell’Italia in questa materia e ci spingono a contribuire ancor di piu’ a ridurre i rischi per le persone e le loro famiglie fornendo a minori, genitori ed educatori informazioni e strumenti tecnologici gratuiti per contrastare le tattiche sempre più sofisticate e insidiose utilizzate dai cybercriminali. Di qui la volontà di aumentare il nostro impatto in occasione del Safer Internet Day 2012 anche attraverso il coinvolgimento diretto del nostro ecosistema di partner, che per la prima volta avrà accesso ad un kit con i materiali utili per organizzare nelle scuole corsi di formazione sui temi della sicurezza in Rete».
In occasione del Safer Internet Day 2012, 600 dipendenti Microsoft di 20 Paesi europei si sono offerti volontari per fornire a circa 100mila persone tra minori, famiglie ed educatori informazioni e corsi di formazione aggiornati per assicurare un'efficace protezione online dei minori. Questi, in cifre, alcuni dei dati più significativi dell'indagine di Microsoft: Meno della metà del campione oggetto dell’indagine (47%) ha dichiarato di eseguire gli aggiornamenti del software e/o di aver attivato gli aggiornamenti automatici.
- Più di un terzo (41%) degli intervistati non si informa su come proteggere la propria reputazione online o come prevenire e impedire il furto di identità.
- Solo il 49% ha creato password utilizzando lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli.
- Oltre la metà (51%) ha affermato di aver eseguito transazioni solo su siti attendibili.
- Alla domanda su come garantiscono la propria sicurezza online, metà degli intervistati ha dichiarato di aver attivato un firewall.
- Solo il 24% ha installato un software antivirus o antispyware sul telefono cellulare.
Interessante un dato: i più "attenti" alla sicurezza sono gli utenti di età compresa tra i 25 e i 29 anni, i più "irresponsabili" sono quelli della fascia 45-59 anni.
Andrea Gilardelli
© Famiglia Cristiana, 7 febbraio 2012