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L’opportunità educativa del digitale

La scommessa educativa è questa: non essere più vittime del linguaggio della persuasione ma protagonisti nel linguaggio della relazione. Una scommessa che coinvolge innanzitutto gli educatori che devono saper riempire di contenuti e di valori ritrovati il bisogno di relazione dei ragazzi.

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L’avvento del digitale è una opportunità per riconsiderare il linguaggio della comunicazione messmediale e dare vita ad una nuova scommessa educativa che sappia incidere al meglio nei cambiamenti sociali, favorendo la relazione tra le persone.
E’ indiscutibile l’importanza del linguaggio negli ultimi 50 anni di comunicazione soprattutto televisiva. Un linguaggio della persuasione dominante, che più che mezzo ha finito per essere perno della comunicazione stessa.
La televisione si è sviluppata storicamente insieme alla pubblicità, divenendo ben presto sistema sulle vie del marketing. Tutto è diventato prodotto, sia le merci che le notizie ed anche le idee. Tutti noi siamo diventati consumatori prima che persone. Le logiche del libero mercato hanno modellato i nostri comportamenti fino alla omologazione.
Il linguaggio della persuasione ha sovrastato in tutti i campi il linguaggio della relazione.
La manipolazione, propria degli strumenti massmediali, si è trasformata via via in mistificazione pur di sostenere un prodotto, o anche semplicemente una tesi o una opinione con l’obiettivo esclusivo di persuadere, convincere senza contraddittorio, senza dialogo.
Ne è uscita sconfitta nella società la relazione tra le persone ad esclusivo vantaggio di una sterile solidarietà tra consumatori. Il diritto giuridico alla difesa dei nostri diritti di consumatori ci é sembrato più importante del diritto naturale all’incontro e al dialogo.
Ma l’uomo è soprattutto relazione e vive male una condizione di schiavitù morale. I malesseri psicologici e sociali più diffusi sono il frutto di questa situazione di dipendenza dal sistema massmediale persuasivo. Il cadenzare della nostra vita è segnato dalla frenesia del consumare, con tutte le conseguenze negative che questo comporta.
L’avvento del sistema digitale può aiutarci ad invertire la rotta. Non perché sia esente dalle manipolazioni, anzi le esalta, ma al tempo stesso le semplifica rendendole comprensibili a tutti. La manipolazione di pochi del sistema televisivo diventa la manipolazione di tutti con il risultato di una consapevolezza di cosa si può fare con i mezzi del digitale. Proprio da questa consapevolezza può partire la scommessa educativa.
I ragazzi di oggi sono sempre meno dipendenti dalla televisione. Essi ripudiano il linguaggio della persuasione. Sul web, invece, sperimentano il linguaggio della relazione. Internet al contrario della televisione si é sviluppato in assenza della pubblicità, anzi con la permanente difficoltà della pubblicità ad essere presente e in ogni caso eliminabile con un “clic”. In molti casi si allarga la forbice di incomprensione tra educatori e nuove generazioni, per il limite dei primi di liberarsi dal linguaggio della persuasione dominante.
La scommessa educativa è dunque questa: non essere più vittime del linguaggio della persuasione ma protagonisti nel linguaggio della relazione. Una scommessa che coinvolge innanzitutto gli educatori che devono saper riempire di contenuti e di valori ritrovati il bisogno di relazione dei ragazzi.
Il sistema digitale costringe tutti a ripensare il modo di essere nella società contemporanea, nel bene e nel male. Occorre che tutti gli uomini e le donne di buona volontà sappiano rimboccarsi le maniche e sporcarsi le mani della farina del web e saper discernere, indicare, illuminare i valori etici alla base della vita umana di relazione.
In una sola parola essere testimonianza.

Enzo Quarto
Presidente Unione Cattolica Stampa Italiana – Puglia

Pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 31 gennaio 2010

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