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«Migranti, ecco l'impegno della Chiesa»

Nel comunicato finale del Consiglio permanente della Cei la richiesta di uno stop al sensazionalismo sugli immigrati. «Discutere delle trivelle nelle comunità, alla luce della Laudato si'». Già 90mila gli iscritti italiani alla Gmg. Più trasparenza nell'amministrazione dei beni della Chiesa

Al Consiglio episcopale permanente sono stati presentati “alcuni criteri essenziali, volti a confermare e rafforzare ulteriormente la chiarezza e la trasparenza nell’amministrazione dei beni della Chiesa”. È quanto si legge nel comunicato finale del Consiglio permanente della Cei, diffuso oggi. In particolare, per quanto concerne l’elargizione di contributi con fondi provenienti dall’otto per mille, “oltre alla necessaria corrispondenza con le finalità previste dalla Legge 222/85, si è evidenziata l’importanza di acquisire il bilancio preventivo e consuntivo della realtà richiedente, a comprova di solidità etica ed economica; il piano di finanziamento e sostenibilità del progetto, per il quale si chiede una compartecipazione economica dell’ente beneficiato, al fine di sollecitarne l’iniziativa responsabile; la necessaria rendicontazione, nonché una documentazione attestante che la realtà destinataria del contributo ne abbia fatto conoscere la provenienza”.

Nel comunicato finale si annuncia che sarà papa Francesco anche quest'anno ad aprire l'Assemblea generale della Cei, in programma a maggio, "a conferma di una disponibilità generosa e attenta". Il tema principale sarà il rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente: i processi di formazione partiranno da alcuni passaggi nodali della vita del presbitero: testimonianza e missione, soprattutto, con tutta l'attrezzatura che serve per evangelizzare "in questo tempo" scristianizzato, accanto ai poveri, alle fragilità. Si deve passare dalla "pastorale del campanile alla pastorale del campanello".

Un'altra notizia riguarda la Gmg in Polonia di fine luglio: gli iscritti italiani superano i 90mila, provenienti da 170 diocesi, accompagnati da 120.

I migranti
I vescovi italiani condividono "la preoccupazione per gli esiti di gestione dei flussi migratori, che segnalano una vera e propria selezione, e, quindi, un'esclusione, di nazionalità". Lo afferma il comunicato finale del Consiglio Episcopale Permanente rilevando che i presuli "hanno sottolineato la necessità di procedure celeri ed efficaci nell'identificazione e nel ricollocamento in Europa, come anche nella messa a punto di un serio programma di inserimento abitativo e lavorativo".

In particolare, spiega la nota, "è emersa la condizione dei minori non accompagnati, per i quali ancora si stenta ad avviare percorsi di affidamento in strutture familiari, e quella di quanti si sono visti negare il permesso di soggiorno umanitario: sono persone senza prospettive, che rischiano di cadere in situazione di irregolarità, andando a esporsi a condizioni di insicurezza, irreperibilità e sfruttamento".

Si ricorda poi quanto detto dal cardinale Angelo Bagnasco nella Prolusione, lunedì scorso: nelle strutture ecclesiali hanno trovato accoglienza 20mila persone, un quinto di tutti coloro che sono dentro il sistema dell'accoglienza in Italia.

LA PROLUSIONE DEL CARDINALE BAGNASCO

Si discuta sulle trivelle
Nel Consiglio Episcopale Permanente i vescovi italiani hanno discusso anche "sulla questione ambientale e, in particolare, sulla tematica delle trivelle, ossia se consentire o meno agli impianti già esistenti entro la fascia costiera di continuare la coltivazione di petrolio e metano fino all'esaurimento del giacimento, anche oltre la scadenza della concessioni". Si rileva "l'importanza che essa sia dibattuta nelle comunità per favorirne una soluzione appropriata alla luce dell'enciclica 'Laudato si" di Papa Francesco".

Chiarezza e trasparenza in ambito economico
Al Consiglio episcopale permanente, riunito a Genova da lunedì a mercoledì, "sono stati presentati alcuni criteri essenziali, volti a confermare e rafforzare ulteriormente la chiarezza e la trasparenza
nell`amministrazione dei beni della Chiesa. In particolare, per quanto concerne l'elargizione di contributi con fondi provenienti dall'otto per mille, oltre alla necessaria corrispondenza con le finalità previste dalla Legge 222/85, si è evidenziata l`importanza di acquisire il bilancio preventivo e consuntivo della realtà richiedente, a comprova di solidità etica ed economica; il piano di finanziamento e sostenibilità del progetto, per il quale si chiede una compartecipazione economica dell`ente beneficiato, al fine di sollecitarne l`iniziativa responsabile; la necessaria rendicontazione, nonché una documentazione attestante che la realtà destinataria del contributo ne abbia fatto conoscere la provenienza".

© Avvenire, 18 marzo 2016

 

Il Comunicato finale

 

A conferma di una disponibilità generosa e attenta, Papa Francesco aprirà anche quest’anno l’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana. La notizia è stata comunicata dal Cardinale Presidente, Angelo Bagnasco, al Consiglio Permanente – riunito a Genova da lunedì 14 a mercoledì 16 marzo 2016 per la sessione di primavera – i cui lavori per molti aspetti sono stati dedicati proprio alla preparazione dell’assise di maggio.

Il tema principale, sul quale torneranno a confrontarsi i Vescovi della Chiesa italiana, riguarda il rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente. Il Consiglio Permanente, sulla scorta del lavoro svolto nelle Conferenze Episcopali Regionali, ne ha approfondito gli aspetti fondamentali: dalla formazione iniziale alla paternità episcopale e alla fraternità presbiterale; dalla cura della vita interiore alla carità pastorale. Spetterà soprattutto ai gruppi di studio assembleari mettere a fuoco esercizi di comunione, condivisione e corresponsabilità pastorale.

Tra i temi della prolusione del Card. Bagnasco sono stati ripresi soprattutto la condanna dell’indifferenza che circonda tanto le continue persecuzioni religiose quanto il dramma dei migranti; la preoccupazione per l’inverno demografico che impoverisce il Paese e per il progressivo sgretolamento culturale della società; l’attenzione a sostenere la famiglia e ogni opportunità lavorativa.

Proprio valorizzando un passaggio centrale della prolusione, i Vescovi del Consiglio Permanente si sono soffermati sulla situazione dei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, per verificare quindi la risposta delle diocesi italiane in merito all’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

Nel corso dei lavori il Consiglio Permanente ha riflettuto anche su alcune linee di gestione in ambito economico, confermando e rafforzando i criteri di rigore e trasparenza finora adottati.

Fra gli adempimenti amministrativi è stata approvata la proposta di ripartizione – tra carità, sostentamento del clero ed esigenze di culto e pastorale – da parte della prossima Assemblea Generale dei fondi dell’otto per mille che perverranno nel 2016; si è, quindi, stabilita la misura del contributo annuale per il funzionamento dei Tribunali ecclesiastici.

Il Consiglio Permanente si è svolto simbolicamente a Genova anche per fare il punto sul cammino di preparazione al Congresso Eucaristico Nazionale (Genova, 15-18 settembre 2016) e sulla Giornata Mondiale della Gioventù (Cracovia, 26-31 luglio 2016).

Nel clima di condivisione fraterna che ha caratterizzato i lavori, sono stati presi in esame una serie di adempimenti in vista della prossima Assemblea Generale (Roma, 16-19 maggio 2016); è stata fissata la data della 48ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani (Cagliari, 26-29 ottobre 2017); si è provveduto ad alcune nomine; è stato approvato il calendario delle attività della Conferenza Episcopale Italiana per il prossimo anno pastorale.

1. Un nuovo modello di presbitero

La gratitudine espressa nella prolusione ai sacerdoti per la loro vicinanza – quotidiana, discreta e dedita – alle comunità, ha introdotto la riflessione su quello che sarà il tema principale dell’Assemblea Generale di maggio: il rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente, nella consapevolezza che essa risponde non tanto o solo a un’esigenza di qualificazione, quanto alla necessità di approfondire un mistero di vocazione mai pienamente esaurito.

Nei Vescovi è risultata condivisa la volontà di avviare processi che facciano leva su alcuni “passaggi nodali” della vita del presbitero.

In particolare, diversi interventi hanno sottolineato la necessità di formare alla testimonianza e alla missione, aiutando i presbiteri a inserirsi come evangelizzatori in questo tempo, attrezzati ad affrontarne le sfide, capaci di lasciarsi provocare dagli eventi, dai poveri e dalla fragilità, attenti a passare “da una pastorale del campanile a una del campanello”. Al riguardo, è stato rilevato come in questione sia – in senso socio-culturale – il modello stesso del prete, chiamato a misurarsi con un contesto attraversato da un rapido processo di scristianizzazione.

Di qui l’attenzione posta dai Vescovi ad alcune dimensioni fondamentali: il percorso formativo assicurato dal Seminario, i criteri di ammissione e di valutazione e, soprattutto, l’investimento per educatori di qualità; le modalità con cui esercitare l’autorità episcopale, con l’impegno prioritario a curare la paternità nei confronti dei propri sacerdoti e il loro senso di appartenenza al presbiterio – approdo indispensabile per qualunque riforma –, ambiente vitale di fraternità vissuta in esercizi di comunione, condivisione e corresponsabilità pastorale; la cura della vita interiore sulla base di una regola di vita, dove la fede – il rapporto con Gesù Cristo – rimane la questione veramente essenziale; l’esercizio del ministero – la carità pastorale – quale risposta appassionata di sequela evangelica e di disponibilità a tempo pieno per i reali bisogni della gente.

Da una più sapiente valorizzazione degli organismi di partecipazione – è stato infine osservato – deriverà non soltanto una migliore esperienza ecclesiale, ma per il sacerdote anche un alleggerimento del carico amministrativo-burocratico.

2. Migranti, l’impegno della Chiesa

L’urgenza di superare un’informazione allarmistica e ideologica per riconoscere cause, responsabilità e dimensioni di un fenomeno che, insieme a enormi problematiche, porta con sé un contributo di ricchezza per tutto il Paese e, quindi, un reciproco vantaggio: il Consiglio Permanente ha affrontato in questi termini le questioni legate all’immigrazione, soffermandosi in particolare sulla verifica dell’accoglienza nelle diocesi italiane dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Già la prolusione chiedeva come l’Europa, a fronte di questo tragico esodo, possa pensare di erigere muri e scavare fossati, invece di avviare processi di vera integrazione, secondo onestà, tempi rapidi, regole e fiducia da parte di tutti. Approfondendo tale prospettiva, i Vescovi – voce di “una Chiesa che ha il Vangelo in mano” – si sono lasciati interrogare dalle situazioni di instabilità del Medio Oriente e, più ancora, del Nord Africa, facendosi solidali con quanti chiedono protezione internazionale; hanno condiviso la preoccupazione per gli esiti di gestione dei flussi migratori, che segnalano una vera e propria selezione – e, quindi, un’esclusione – di nazionalità; hanno sottolineato la necessità di procedure celeri ed efficaci nell’identificazione e nel ricollocamento in Europa, come anche nella messa a punto di un serio programma di inserimento abitativo e lavorativo. In particolare, è emersa la condizione dei minori non accompagnati – per i quali ancora si stenta ad avviare percorsi di affidamento in strutture familiari – e quella di quanti si sono visti negare il permesso di soggiorno umanitario: sono persone senza prospettive, che rischiano di cadere in situazione di irregolarità, andando a esporsi a condizioni di insicurezza, irreperibilità e sfruttamento.

Partendo dalle accoglienza attive – che nelle strutture ecclesiali coinvolgono oltre ventimila persone  e che, quindi, costituiscono un quinto dell’intero sistema di accoglienza in Italia – i Vescovi hanno rimarcato la necessità di giungere a un sistema unico e diffuso, che risponda a standard e procedure comuni e sia sottoposto a verifiche puntuali rispetto ai servizi da erogare e alla trasparenza nella gestione dei fondi. Di qui anche la richiesta, per l’accoglienza dei rifugiati, di poter attivare un accreditamento da parte di enti e strutture del privato sociale e del no profit.

Sul fronte “interno”, il Consiglio Permanente ha riconosciuto l’importanza di sostenere un percorso culturale che aiuti le comunità a non aver paura ad aprirsi: l’esperienza – è stato osservato – fa toccare con mano come la solidarietà generosa di tanti diventi via di testimonianza e di annuncio.

Infine, l’attenzione all’aspetto sociale ha portato i Vescovi a confrontarsi anche sulla questione ambientale e, in particolare, sulla tematica delle trivelle – ossia se consentire o meno agli impianti già esistenti entro la fascia costiera di continuare la coltivazione di petrolio e metano fino all’esaurimento del giacimento, anche oltre la scadenza della concessioni – concordando circa l’importanza che essa sia dibattuta nelle comunità per favorirne una soluzione appropriata alla luce dell’enciclica Laudato si' di papa Francesco.

3. Chiarezza e trasparenza in ambito economico

Al Consiglio Permanente sono stati presentati alcuni criteri essenziali, volti a confermare e rafforzare ulteriormente la chiarezza e la trasparenza nell’amministrazione dei beni della Chiesa. In particolare, per quanto concerne l’elargizione di contributi con fondi provenienti dall’otto per mille, oltre alla necessaria corrispondenza con le finalità previste dalla Legge 222/85, si è evidenziata l’importanza di acquisire il bilancio preventivo e consuntivo della realtà richiedente, a comprova di solidità etica ed economica; il piano di finanziamento e sostenibilità del progetto, per il quale si chiede una compartecipazione economica dell’ente beneficiato, al fine di sollecitarne l’iniziativa responsabile; la necessaria rendicontazione, nonché una documentazione attestante che la realtà destinataria del contributo ne abbia fatto conoscere la provenienza.

4. Verso l’Assemblea Generale

Il Consiglio Permanente ha approvato l’ordine del giorno della prossima Assemblea Generale di maggio. Oltre ad affrontare il tema principale, Il rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente – a cui saranno dedicate due relazioni e l’approfondimento nei gruppi di studio, finalizzati a mettere a punto alcune proposte operative – essa procederà a un approfondimento delle linee di gestione in ambito economico e alla revisione delle norme circa il regime amministrativo e le questioni economiche dei Tribunali ecclesiastici.

5. Informazioni

Superano la soglia dei novantamila gli italiani iscritti alla Giornata Mondiale dei Giovani (Cracovia, 26-31 luglio 2016): espressione di 170 diocesi, sono accompagnati da 120 Vescovi. Il Consiglio Permanente ha evidenziato la necessità di collocare l’evento all’interno di una pastorale più ampia e integrata: si tratta di valorizzare la forte dimensione relazione che caratterizza questa convocazione, curarla nella sua preparazione quanto nel ritorno, in modo da coinvolgere i giovani in una significativa esperienza di fede.

Ai Vescovi è stato presentato, quindi, il programma del XXVI Congresso Eucaristico Nazionale (Genova, 15-18 settembre 2016), con l’invito a intensificare la preparazione delle comunità ecclesiali all’appuntamento. A tale scopo è disponibile il documento preparatorio (L’Eucaristia sorgente della Missione: «Nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro»), che prima dell’estate troverà formulazione anche in un Messaggio dei Vescovi. Il riferimento per sussidi, celebrazioni, catechesi e comunicazioni di carattere contenutistico e organizzativo è la pagina web dedicata all’evento e raggiungibile dal sito www.chiesacattolica.it.

6. Varie

Il Consiglio Permanente ha approvato il calendario delle attività della Conferenza Episcopale Italiana per l’anno pastorale 2016-2017 e ha fissato la data della 48ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani (Cagliari, 26-29 ottobre 2017). È stata presentata la proposta di ripartizione dei fondi dell’otto per mille per l’anno in corso, la cui approvazione spetterà alla prossima Assemblea Generale. Ai Vescovi, infine, sono stati offerti alcuni aggiornamenti giuridici e legislativi.

7. Nomine

Nel corso dei lavori, il Consiglio Episcopale Permanente ha provveduto alle seguenti nomine:

- Assistente ecclesiastico nazionale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI): S.Em. Card. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona - Osimo.

- Coordinatore nazionale della pastorale dei cattolici ucraini in Italia: Don Volodymyr Voloshin (Lviv - Ucraina).

- Consigliere spirituale dell’Associazione per una pastorale di comunione e di speranza dell’uomo che soffre (OARI): Don Giuliano Veronese (Milano).

- Assistente ecclesiastico nazionale della Branca Rover/Scolte dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI): Don Luca Meacci (Fiesole).

Nella riunione del 14 marzo 2016, la Presidenza ha ratificato la nomina di un membro del Comitato direttivo della Consulta Nazionale delle aggregazioni laicali (CNAL): Sig. Giuseppe Cardinali (in rappresentanza dell’UNITALSI).

Roma, 18 marzo 2016

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