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Sole, fede, gioia: tra i ragazzi che attendono papa Francesco

I cancelli sono stati aperti poco dopo le 13.I più lesti si sono conquistati un posto all'ombra. Il termometro, impietoso, sfiora i 34 gradi. C'è chi ha viaggiato tutta la notte: pullman, treno o nave. Tra i 70 mila giovani convenuti al Circo Massimo arriva Jorge Mario Bergoglio. Sui social gli hastag più seguiti sono #permillestrade, #siamoqui e #vadoalmassimo

38845692_1114669775352326_3472565850060357632_o_2450081.jpgCi siamo. Hanno camminato #permillestrade in almeno 40mila da 195 diocesi per quasi una settimana. Hanno incrociato le storie dei santi, i luoghi degli ultimi, le bellezze della natura, le ferite della Storia, i simboli della fede, Come la preghiera notturna di fronte alla Sindone, andata avanti fino all’una di notte di venerdì e oltre ancora, in Duomo a Torino, duemila ragzzi almeno, alcuni dei quali arrivati anche da Roma e da Lecce (questi ultimi hanno macinato un bel po' di chilometri lungo la Via Francigena, tappa alla storica Sacra di San Michele inclusa) .

I 140 giovani della diocesi di Nuoro si sono ritrovati a Galtellì per mettersi insieme in cammino verso ill Santuario di Orosei, imbarcarsi ad Olbia ieri sera, sbarcare a Civitavecchia ed essere puntuali  all’incontro di oggi e domani con papa Francesco al Circo Massimo (a proposito: poteva mancare l'hastag #vadoalmassimo?) e in piazza San Pietro. Nella notte anche la partenza dei giovani delle diocesi del Salento (Lecce, Brindisi, Otranto, Nardò – Gallipoli e Ugento – Santa Maria di Leuca) dopo una serata di festa, preghiera e riflessione a Santa Maria di Leuca, dove venerdì mattina è stata firmata la Carta di Leuca insieme a numerosi ragazzi immigrati provenienti da diversi paesi del Mediterraneo e che hanno camminato con i ragazzi. Si sono fatti pellegrini nei luoghi di don Tonino Bello fino a fermarsi a pregare, nell’ultima tappa, sulla sua tomba ad Alessano, visitata lo scorso 20 aprile da papa Francesco.

Don Davide Abascià, incaricato regionale della pastorale giovanile della Puglia, è stato chiaro: «Papa Francesco», ha detto, «ha definito la Puglia un territorio ponte. Noi vogliamo esserlo, tentiamo di farlo costruendo relazioni. Per questo non sarebbe stata la nostra terra se non ci fossero stati con noi, ‘Per mille strade’, i migranti. Sarebbe stato un cammino finto se non ci fossero stati i migranti, che non sono dei fantasmi, ma persone che vivono con noi, moltissimi dei quali frequentano le nostre parrocchie».

Tra i primi ad arrivare nella Capitale, i giovani della diocesi di Mondovì (Cuneo) che hanno postato un selfie in piazza San Pietro.Particolarmente significativi i 112 chilometri percorsi in sei giorni dai ragazzi delle diocesi del Triveneto: partenza dalla Slovenia passando per la valle dell’Isonzo, attraverso i luoghi della Grande Guerra, dove è stato versato tanto sangue, per imparare cosa significa, ha detto l’incaricato della pastorale giovanile don Nicola Ban, «essere uomini e donne di pace» che ha spiegato: «Per mille strade è stata una trovata geniale per conoscere le persone nella loro verità, accoglierle come sono, avere una meta e canalizzare le energie per raggiungerla, dare un senso ai luoghi e rileggerli, al di là delle informazioni turistiche e storiche, per la nostra vita».

Quello della Calabria (sei tappe) è stato l’unico itinerario a livello regionale che ha visto il coinvolgimento di tutte le diocesi, dell’Azione Cattolica e dei Frati minori che quest’anno non hanno proposto la tradizionale Marcia francescana per camminare, anche loro, “Per mille strade”. «In ogni luogo», ha detto don Ivan Rauti, responsabile della pastorale giovanile, «ci siamo sentiti a casa, perché ci è stata riservata un’accoglienza straordinaria da parte delle parrocchie, dei paesi, dei comuni che ci hanno ospitato».

Venerdì, infine, come ha reso noto la Sala Stampa della Santa Sede su Twitter, «Il Papa ha incontrato i ragazzi della XXXVIII Marcia Francescana (Loreto-Assisi-Roma). Dopo 117 km a piedi, hanno ricevuto tre parole-chiave: cammino, gioia, vocazione». I social network come Facebook, Twitter e Instagram hanno “raccontato” in tempo reale, attraverso le voci e soprattutto le foto dei protagonisti, l’esperienze dei pellegrini, le loro fatiche, le loro feste, i loro momenti d’incontro, di preghiera e di riflessione. Da sabato, quindi, l’hashtag #permillestrade lascia il posto a #siamoqui. Alcuni ragazzi sono già ospiti delle parrocchie romane da venerdì sera, altri arriveranno direttamente al Circo Massimo sabato, altri ancora si aggiungeranno alle migliaia di pellegrini (si attendono 70 mila partecipanti).

I cancelli sono stati aperti poco dopo le 13. Il Circo Massimo si riempie velocemente. Chi prima arriva, meglio alloggia. I più lesti hanno conquistato un posto all'ombra sul fianco sinistro, guardando il palco. Il termoetro, impietoso, segna 34 gradi. Ale 16, via alla musica, con i The Sun prima dell’arrivo di papa Francesco che dialogherà con i giovani per poi presiedere la veglia di preghiera per il Sinodo(è possibile seguire l'evento in diretta anche attraverso famigliacristiana.it a partire dalle 18,30). Dopo la veglia al Circo Massimo è prevista la cena, seguita dalla festa trasmessa in diretta televisiva su TV2000  sul palco saliranno, tra gli altri, Alex Britti, Clementino, Mirkoeilcane, Perturbazione, Banda Rulli Frulli. La serata, condotta da Andrea Delogu, porta il titolo di «Vado al Massimo».

Alla fine i giovani potranno partecipare alla Notte Bianca che vedrà numerose chiese di Roma aperte, con spazi dedicati all’incontro, alle confessione, alla presentazione di storie e volti di testimoni. E all’apparire dell’alba si ritroveranno tutti insieme in piazza San Pietro per la celebrazione dell’Eucaristia con papa Francesco. Diciotto anni dopo la Giornata mondiale della gioventù del 2000, Roma nel cuore dell’estate si ripopola di giovani. Altre storie, altre esperienze, certo. Molto è cambiato ma non il desiderio di incontrare Gesù e i fratelli.

Antonio Sanfrancesco

© www.famigliacristiana.it, sabato 11 agosto 2018

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