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A (t) T R A T T I Giovani in cammino verso la Pasqua

Un viaggio multimediale in 5 tappe per rimetterci in contatto con noi stessi, con gli altri, con Dio

In compagnia del nostro Arcivescovo Giuseppe ci faremo cullare dal linguaggio dell'arte, esplorare dalla Parola di Dio, toccare dalla contemplazione del Crocifisso.

Perchè l'amore o prende corpo, il nostro corpo, o non è amore.

Il percorso è affidato ai giovani dai 18 ai 30 anni. Si svolge tutti i lunedì di quaresima (7, 14, 21, 28 marzo, 4 aprile) nella parrocchia di san Marcello in Bari, dalle ore 20.00 alle ore 21.30.

E avrà spazio, nel prosieguo della settimana, sul canale Instagram Doveabiti.

Ogni lunedì di Quaresima:

  • 7 marzo: Mano nella mano
  • 14 marzo: Lo sguardo
  • 21 marzo: La carezza
  • 28 marzo: L'abbraccio
  • 4 aprile: Il bacio

 

Una linea tratteggiata non ha l’arroganza di essere continua, ma la discrezione un po’ titubante dell’intermittenza. Una linea tratteggiata non basta a sé stessa: essa ha bisogno di qualcuno che provi a riempire gli spazi vuoti e a unire i vari tratti. Il tratteggio suggerisce una traiettoria, ma allo stesso tempo consente di interpretarla e di percorrerla in modo creativo, unico e originale. Un tratteggio, infatti, non è un binario prestabilito, ma somiglia più a un’andatura saltellante, a una danza leggiadra.

Quella linea tratteggiata potrebbe rappresentare il cammino di ciascuno di noi, oggi. La pandemia ha tolto tanti ‘trattini’ dalle nostre vite. Uno di quelli che di cui sentiamo maggiormente la mancanza è il contatto con gli altri, la vicinanza, la relazione fisica fatta di gesti concreti. Abbiamo dovuto accantonare il tatto, censurare il corpo, abbiamo rinunciato alle strette di mano, alle carezze, agli abbracci, a manifestare l’affetto attraverso la nostra carne.

Un linguaggio, quando non lo eserciti, lo smarrisci poco alla volta. E così tutti noi, isolando i nostri corpi gli uni dagli altri per proteggerci a vicenda, siamo scivolati in una sorta di analfabetismo del corpo. La nostra comunicazione fisica si è fatta sempre più incerta, spesso addirittura ambigua. Balbettiamo gesti di vicinanza, ma temiamo che un abbraccio possa incutere timore, che una carezza possa offendere, che un contatto possa contagiare.

Ma il Crocifisso, il corpo nudo del nostro Salvatore Gesù Cristo offerto totalmente a tutti i nostri sensi, ci dà la possibilità di ritornare a noi stessi, al nostro corpo e all’uso che ne facciamo, alla nostra fisicità e a quello che comunichiamo.

A(t)TRATTI vuol essere un bel viaggio di ritorno, la cui meta, però, non è quello che facevamo prima, le strette di mano di prima, gli abbracci che ci scambiavamo prima, i baci che ci davamo prima. Questo itinerario vorrebbe tratteggiare il ritorno alla verità di noi stessi, del nostro corpo e del nostro spirito, di quello che siamo realmente. Dio desidera incarnare i suoi sogni in noi, vuole attrarci fuori dal sepolcro di qualunque isolamento e risorgere nella nostra vita. Questo è il sogno di Dio: che i suoi figli abitino il mondo con un corpo da risorti, uomini e donne in cui risplendano l’immagine e la somiglianza di suo Figlio, Amato sopra ogni cosa.

Se questo viaggio sarà un’esperienza toccante dipende solo da noi, da quanto ci lasceremo concretamente incontrare e colpire dal suo amore, intriso di lacrime e sangue, carne e luce.

Saremo attratti dalla bellezza dell’arte, dalla decisività della Parola, dalla verità del Crocifisso, dalla libertà dell’incontro con l’amore che perdona.

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