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“La messe è molta … manda operai!”

«La messe è molta …»L’esclamazione di Gesù di fronte alla folla “… stanca e sfinita, come pecore senza pastore” (Mt 9,36-37) fa da sfondo alla Giornata Missionaria Mondiale e al cammino dell’Ottobre missionario che ci accingiamo a vivere insieme nella nostra comunità diocesana, in comunione con tutta la Chiesa.

È un’esclamazione che sgorga, ancora una volta, dal cuore compassionevole del Cristo, fucina ardente da cui si diffonde l’Amore di Dio Padre su tutti gli uomini.

Un’esclamazione che mette in evidenza un deficit, uno scarto, un bisogno, (molta messe, pochi operai) che difficilmente le statistiche di oggi riuscirebbero a rilevare. Siamo infatti abituati a numeri che vanno in senso contrario: molti operai, poco lavoro!

Di fronte al Signore, però, c’è l’aridità di un’umanità affamata, assetata, stanca e disorientata, che Lui sente e vede, di cui prova compassione e di cui si fa voce e preghiera … chiedendo di invocare il Padre perché susciti operai per la sua messe.

Non possiamo fare a meno di ripartire da qui, dal Cuore di Cristo che sente e vede, perché la missione della Chiesa ha qui la sua sorgente e la sua forza … e dal chiederci dove ci troviamo noi rispetto a questo sentire e vedere di Gesù.

È infatti un sentire e vedere che smuove, provoca, inquieta, fa cambiare i propri programmi, orienta la preghiera e l’azione (dovremmo farne tesoro in questo periodo dell’anno in cui si fanno le “programmazioni”).

Il Papa non perde occasione per ricordare come la Chiesa, in tutte le sue membra, debba riscoprire la sua originaria natura e vocazione missionaria, senza la quale “non sarebbe più la Chiesa di Cristo, ma un’associazione tra molte altre, che ben presto finirebbe con l’esaurire il proprio scopo e scomparire” (dall’Intr. del Messaggio del Santo Padre per la Giornata Missionaria Mondiale 2017).

Abbiamo bisogno di sintonizzarci sempre nuovamente col Cuore di Cristo, che sente e vede questa umanità bisognosa di salvezza, perché anche il muro delle nostre sordità e cecità (che a volte attraversa anche le nostre comunità cristiane) sia rotto e possiamo diventare sempre più autenticamente “operai nella sua messe”.

Il tema di questo nuovo anno pastorale proposto da P. Arcivescovo, ci invita ad avere uno sguardo di predilezione verso i giovani e le famiglie. Come questa Parola di Gesù ci orienta in questo senso? Come la tentazione del “non ci sono più …” (... i giovani, le famiglie di una volta, ecc.) si confronta con l’affermazione “la messe è molta!”.

C’è un forte invito alla conversione in queste parole, ma anche un annuncio di speranza, che contraddice la tentazione dello sconforto e dello scoraggiamento. Un invito a sollevare la testa e a svegliare il cuore … per sentire e vedere con Gesù.

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In questa occasione permettetemi di fare memoria della bellissima esperienza vissuta a giugno scorso in Etiopia, insieme al nostro Don Leonardo D’Alessandro, a Francesco (un giovane della nostra Diocesi con cui ho condiviso il viaggio) e alle comunità cristiane del Vicariato di Awasa (guidate dal Vescovo Mons. Roberto Bergamaschi) e delle Diocesi vicine, con le quali abbiamo commemorato, nel XXV Anniversario della sua morte (19 Giugno), il nostro amato Don Franco Ricci. La sua memoria, nella terra in cui ha speso la sua vita e il suo ministero fino alla fine, è vivissima! Ed è una memoria che ha portato e porta ancora molti frutti per il Regno di Dio. Di tutto questo siamo e saremo sempre grati a lui, per la testimonianza che ci ha dato e continua a darci.

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Anche per queste comunità, ricche di umanità e di fede, eleviamo con il Signore la preghiera a Dio nostro Padre, “perché mandi operai nella sua messe”.

 

Don Alessandro Tanzi

Direttore dell’Ufficio/Centro Missionario

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