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Aggressione vicepreside Foggia: mons. Pelvi (arcivescovo), “gesto non offuschi quanto di buono avviene nelle scuole della città. Genitori abbiano fiducia negli insegnanti”

“Quanto accaduto non deve offuscare quanto di buono e di bello viene quotidianamente fatto in tutte le scuole di Foggia da tantissimi docenti. Foggia vanta un sistema scolastico fecondo dove si lavora molto e dove opera un’umanità ricca e creativa”

Lo ha detto al Sir l’arcivescovo di Foggia-Bovino, mons. Vincenzo Pelvi, commentando l’aggressione, sabato scorso, a Pasquale Diana, vicepreside della scuola secondaria di I grado “L. Murialdo”, da parte del genitore di un alunno di prima media. “L’episodio ha coinvolto un professore molto impegnato – afferma l’arcivescovo –. L’ho chiamato per esprimergli vicinanza, affetto e solidarietà. L’ho sentito molto sereno e soprattutto dispiaciuto per un fatto che ora rischia di vanificare il lavoro di tanti docenti – che sono anche genitori – che quotidianamente ci mettono la faccia, come diceva don Bosco. Si tratta di gente appassionata, innamorata del proprio lavoro che si prodigano in progetti e iniziative”. Per l’arcivescovo “è necessario siglare, come chiede Papa Francesco, una alleanza educativa tra la scuola e la famiglia. I genitori devono avere fiducia nei docenti che devono essere sostenuti dalla autorevolezza dei genitori. La relazione tra docenti e genitori sia resa significativa con gesti di rispetto e di collaborazione. La percezione che dobbiamo dare i ragazzi è quella di libertà e responsabilità, privilegiando l’incontro e non lo scontro”. Da qui l’urgenza di evitare “in famiglia, nelle nostre comunità e gruppi lo stile competitivo e di autoaffermazione che nel tessuto sociale si respira sempre di più. Abbiamo la ricchezza – aggiunge mons. Pelvi – di avere tanti giovani creativi, intuitivi, ricchi di immaginazione, attivi ma che sono anche molto fragili. Hanno bisogno di esempi trainanti e di genitori che vivono per loro e con loro. Guardiamo a quanto accaduto come un’opportunità per far ripartire il dialogo, ciascuno nel proprio ambito e nel rispetto del proprio ruolo e della storia di ciascuno che è fatta anche di disagio sociale, di limiti e di fragilità. Famiglia e scuola sono necessarie l’una all’altra e non deve esserci pregiudizio, sospetto, competitività. Serve pacatezza e rispetto anche nei gesti oltre che nelle parole”. Anche la Chiesa locale è chiamata a fare la sua parte: “siamo convinti – spiega il presule – che la scuola sia crocevia della pastorale familiare, giovanile e vocazionale. Per questo abbiamo individuato dei giovani sacerdoti in alcune scuole, quelle per esempio con maggior numero di alunni, dove, anche attraverso l’insegnamento della religione, è più facile incontrare la maggior parte dei giovani. Abbiamo creato un collegamento tra attività scolastiche e oratori parrocchiali che nella diocesi stanno riprendendo vigore, soprattutto in estate. In questa missione stiamo registrando grande partecipazione e apertura di cuori. La scuola a Foggia è attiva e aperta all’accoglienza che offre tante opportunità che forse non si conoscono. Per il futuro – conclude mons. Pelvi – sono fiducioso: i nostri ragazzi hanno anche tanti esempi positivi. Mi riferisco al volontariato che è entrato anche come attività pomeridiana nelle scuole e a tante opportunità che i docenti propongono ai loro studenti anche oltre l’orario scolastico. Penso, per esempio, al doposcuola gratuito che abbiamo attivato in diverse parrocchie grazie alla collaborazione di tanti docenti”.

© www.agensir.it, mercoledì 14 febbraio 2018

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