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Assemblea Diocesana L’invito di Bulgarelli: una catechesi che accoglie e ascolta tutti

Il sottosegretrario della Cei all’assemblea di inizio anno pastorale di Bari-Bitonto. “Entriamo a Betania” è il titolo della nuova esortazione dell’arcivescovo diocesano Satriano

Il Cammino sinodale «deve essere una catechesi in atto», «una esperienza di fede e di spiritualità », in cui ogni battezzato deve sentirsi accolto e ascoltato. Lo ha detto venerdì scorso a Bari monsignor Valentino Bulgarelli, sottosegretario della Cei e segretario del Gruppo di coordinamento nazionale del Cammino sinodale, intervenendo alla assemblea diocesana di inizio anno pastorale. Bulgarelli ha ripercorso le principali tappe del primo anno del Cammino, ad iniziare da alcune delle sue ragioni. La spinta del Papa, innanzi tutto. La pandemia che «ha incrinato la dimensione della fiducia » e ha «fatto emergere tutte le difficoltà pastorali già esistenti» prima fra tutte la frammentarietà della azione pastorale. Infine, la volontà di evidenziare il protagonismo delle Chiese locali.

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Dalle sintesi diocesane del primo anno di ascolto emerge la voglia «di luoghi belli in cui essere accolti, cercati, ascoltati», in cui «la distanza tra parola e gesto è annullata», ed in cui i contenuti di fede si incrociano con la vita delle persone. Su cosa accadrà alla fine del percorso, Bulgarelli ha spiegato che « non c’è un documento nascosto nel cassetto». Anche per questo occorre studiare i segni dei tempi e rispondere con creatività alle sfide già emerse.

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L’ascolto diocesano, che ha coinvolto 13.700 persone, « prosegue ampliandosi, cercando di coinvolgere persone, gruppi e ambienti finora non raggiunti » in particolare il mondo delle povertà, ha detto don Enrico D’Abbicco presentando i frutti del primo anno di Cammino diocesano. In questo secondo anno del Cammino «siamo chiamati – ha evidenziato l’arcivescovo di Bari-Bitonto, Giuseppe Satriano, consegnando alla diocesi l’esortazione Entriamo a Betania – a fare dell’ascolto uno sguardo attento e fraterno, capace di penetrare gli inediti piani della Provvidenza». « Non temiamo – ha proseguito – le contrarietà e le contraddizioni del confronto, ma lasciamoci ridestare a una creatività dello Spirito che, attraverso l’inedito di Dio, segna la storia degli uomini e la apre alla speranza ». Satriano ha chiesto alle comunità parrocchiali di ritrovarsi il 3 novembre per un’adorazione eucaristica per rendere «grazie per il cammino già compiuto e per quanto ci apprestiamo a vivere». Nessuno «avverta il diritto di resistere a questa stagione di Chiesa», ha esortato Satriano dopo aver annunciato l’ordinazione di due nuovi presbiteri a dicembre. E insieme con l’assemblea il presule ha ringraziato monsignor Domenico Ciavarella, che dopo 22 anni ha terminato il servizio di vicario generale dell’arcidiocesi.

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Antonio Rubino

© Avvenire, domenica 23 ottobre 2022, p. 17

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