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«Dall'io al noi per salvare il Pianeta»

Si è concluso il Forum per il creato organizzato da Greenaccord. Il testimone, da Bari, passa alle Settimane sociali di Taranto. L'arcivescovo Santoro: «L'ecologia integrale ci chiede di uscire dal sé e aprirsi alla comunità»

«Non abbiamo più tempo. Ormai la transizione ecologica non è più differibile». Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord traccia il bilancio della due giorni di lavoro sul tema “Nessuno si salva da solo. Dalla Laudato si’ alla Fratelli tutti per un nuovo rinascimento sociale ed ecologico”. «Abbiamo selezionato tra i relatori, e sottolineo che per la maggioranza si è trattato di relatrici, esperti del settore, tecnici, studiosi, ma anche persone che hanno avviato start up ed esperienze che hanno dimostrato che un altro stile di vita è possibile».

Da Vito Peragine, direttore del dipartimento di economia dell’Università di Bari a Valetina Tafuni, specialista in tutela internazionale dei diritti umani, a Sofia Asperti, della fondazione per lo sviluppo sostenibile, a Tiziana Benassi, assessore alle politiche di sostenibilità ambientale del Comune di Parma, per citare solo alcuni degli intervenuti, si è spaziato dalle considerazioni sul consumo di anidride carbonica delle abitazioni alla possibilità di un car sharing per disabili alle cooperative di prodotti bio di eccellenza  ella portata di tutte le tasche, alla necessità di tessere «nuove e più profonde relazioni sociali e ambientali», come sottolinea Cauteruccio. «Non ci si salva da soli perché si è interconnessi. L’ecologia integrale di cui parla papa Francesco ci chiama proprio a rivedere i nostri stili di vita e il modo in cui ci relazioniamo agli altri e al pianeta» Un tema che sarà affrontato anche dalle prossime Settimane sociali che si svolgeranno a Taranto dal 21 al 24 ottobre. Non a caso a chiudere i lvori è stato chiamato l’arcivescovo di Taranto monsignor Filippo Santoro, in un «ideale passaggio di testimone tra le due città pugliesi», spiega il presidente. Nelle Settimane sociali, «nate nel 1907 per ispirazione di Giuseppe Toniolo e che tanto hanno contribuito al tessuto sociale italiano, basti pensare a quelle del 1946 che hanno riflettuto sui temi poi entrati in Costituzione», ha ricordato monsignor Santoro, «si discuterà del “Pianeta che speriamo”». L’arcivescovo ha sottolineato tre punti essenziali: «Lo sguardo contemplativo di Francesco d’Assisi, che ci dice che la realtà non è da depredare, ma da accogliere come un dono», un secondo passo che è «l’ecologia integrale, che ci dice che non esiste una questione ambientale separata dalla questione sociale» e, infine, «il passaggio dall’io al noi, dalla chiusura in se stessi all’apertura alla comunità. In questo ci guida la Fratelli tutti che, al secondo capitolo, ci indica l’icona del Buon Samaritano». Monsignor Santoro sottolinea che «è proprio questa figura che ci spiega come attuare questo passaggio dal singolare al plurale e ci ricorda che la persona si realizza solo nel momento in cui si prende cura dell’altro».

Annachiara Valle

© www.famigliacristiana.it, domenica 3 ottobre 2021