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Divisioni e colpe anche nella Chiesa

L'ultima celebrazione eucaristica per il pubblico di Papa Ratzinger è l'occasione per ricordare che ora la Chiesa ha bisogno di unità e di comunione.

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Parla di un “cuore lacerato”. Dei “molti che sono pronti a ‘stracciarsi le vesti’ di fronte a scandali e ingiustizie, naturalmente commessi da altri” e dei “pochi che sembrano disponibili ad agire sul proprio cuore, sulla propria coscienza e sulle proprie intenzioni”.
Il Papa che parla a una folla di fedeli nella basilica di San Pietro, per il rito delle ceneri, ringrazia soprattutto i fedeli della diocesi di Roma mentre si accinge “a concludere il ministero petrino”. Parla di libertà, di unità della Chiesa. Ricorda che Gesù “denuncia l’ipocrisia religiosa, il comportamento che vuole apparire, gli atteggiamenti che cercano l’applauso e l’approvazione”.
E insiste: “il vero discepolo non serve se stesso o il 'pubblico', ma il suo Signore”. Le parole del profeta Gioele sembrano spiegare ancor meglio la decisione di Papa Ratzinger: “Non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti. Perché si dovrebbe dire fra i popoli: dov’è il loro Dio?".
"Questa preghiera - chiosa il Papa - ci fa riflettere sull`importanza della testimonianza di fede e di vita cristiana di ciascuno di noi e delle nostre comunità per manifestare il volto della Chiesa e come questo volto venga, a volte, deturpato. Penso in particolare alle colpe contro l’unità della Chiesa, alle divisioni nel corpo ecclesiale”. E parla della necessità di superare “individualismi e rivalità”. La comunione ecclesiale è “un segno umile e prezioso per coloro che sono lontani dalla fede o indifferenti”.

Lunghissimi appalusi e il saluto commosso del Segretario di Stato Tarcisio Bertone: “abbiamo compreso l’amore profondo che Vostra Santità ha per Dio e per la Chiesa che l’ha spinta a questo atto, rivelando quella purezza d’animo, quella fede robusta ed esigente, quella forza dell’umiltà e della mitezza, assieme a un grande coraggio che hanno contraddistinto ogni passo della sua vita e del suo ministero, e che possono venire solamente dallo stare con Dio”.

La gente, in piedi, attende la benedizione e poi si accalca per vedere, per l’ultima volta, Benedetto XVI che percorre sulla pedana mobile il lungo corridoio della basilica. Per i fedeli laici è l’ultima celebrazione eucaristica di Papa Ratzinger.

Annachiara Valle
 
© Famiglia Cristiana, 13 febbraio 2013
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