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«Ero in sala operatoria, guarito da Madre Teresa»

Il racconto dell'ingegnere miracolato. Domenica la canonizzazione di Madre Teresa in San Pietro

Marcilio Haddad Andrino assieme a una suoradella Congregazione delle Missionarie della Carità fondata da Madre Teresa

Per gli Andrino, ormai, Madre Teresa è una di famiglia. «Fa parte della nostra vita e noi siamo parte della sua, formiamo un’unità», spiega Fernanda Rocha Andrino, che con il marito Marcilio Haddad Andrino ha partecipato nei giorni scorsi al Meeting di Rimini. In quell’occasione Marcilio ha ripercorso insieme con la moglie la propria vicenda di miracolato: la sua guarigione, inspiegabile dal punto di vista clinico, è stata determinante per la causa di canonizzazione di Madre Teresa.

Nato a Santos, in Brasile, nel 1973, l’ingegner Andrino ha iniziato a soffrire di violenti dolori alla testa nel 2006. Nell’ottobre del 2008 gli sono stati diagnosticati otto ascessi cerebrali, in conseguenza dei quali si è sviluppata una grave forma di idrocefalia. «Avevo una reliquia di Madre Teresa che mi aveva dato il parroco, prima che mi sposassi – ha raccontato Fernanda al Meeting –. La mettevo in testa a Marcilio, dove erano localizzati gli ascessi. Recitavo la preghiera di beatificazione e anche quanto mi veniva dal cuore. Non è stato facile, ma questo periodo mi ha arricchito molto, ha arricchito il nostro amore, la nostra fede. Oggi posso dire che ne è valsa la pena». «Il 9 dicembre 2008 – prosegue il marito – mi sono svegliato con un mal di testa insopportabile. Non riuscivo a parlare, ma ho chiesto di mia moglie e le ho detto: “Prega per me, perché mi sta scoppiando la testa”. Da quel momento molti medici sono venuti a visitarmi e hanno constatato che la situazione era molto compromessa. Qualche ora più tardi mi sono svegliato in sala operatoria, senza più mal di testa, mi sono guardato intorno e ho chiesto: “Che cosa ci faccio qui?”. Sentivo una grande pace dentro di me, ma ancora non capivo che cosa mi stesse succedendo. Il chirurgo mi ha detto: “Visto che stai meglio, non ti operiamo, ma ti portiamo in terapia intensiva. Ti opereremo domani”».

Al contrario di quanto si potrebbe immaginare, non si trattava di un miglioramento passeggero. «Il giorno dopo – racconta Marcilio – ho scoperto che gli ascessi si erano ridotti del 70 per cento e l’idrocefalia era scomparsa. Dopo tre giorni, ho fatto altre analisi: non si vedevano neppure le cicatrici degli ascessi. Così ho scoperto di essere guarito».

Tornato a casa per Natale, l’uomo si è confidato con il sacerdote da cui era stato seguito durante la malattia e dal quale aveva ricevuto l’Unzione degli infermi. «Nel dialogo con lui – afferma – è emersa la certezza che Madre Teresa aveva interceduto per noi. Ho capito che Fernanda aveva pregato senza sosta per me. Il mio era un caso difficilissimo. Fin dall’inizio, le diagnosi non erano buone e sembrava solo che peggiorassi. Alla fine, attraversata questa grande sofferenza, abbiamo capito che qualcosa era accaduto. Eravamo certi che fosse un miracolo e il parroco ci ha chiesto di scrivere la nostra storia alle Suore della Carità». La malattia si era manifestata poco dopo le nozze e i medici, considerate le cure alle quali l’uomo era stato sottoposto, avevano escluso l’eventualità di una gravidanza. «Eravamo tristi – ricorda Marcilio – ma ci siamo detti: “Se Dio lo vuole, avremo dei figli”.

Sei mesi dopo il ricovero, sono tornato al lavoro e, qualche settimana dopo il trasferimento a Rio, Fernanda ha iniziato ad avere delle nausee. Siamo andati dal medico, che ha annunciato: “Signora, lei è incinta”. Abbiamo risposto che era impossibile, ma gli accertamenti ci hanno dato torto. Il bambino c’era».

Al primogenito, venuto al mondo il 26 febbraio 2010, si è presto aggiunto un fratellino, nato il 28 agosto 2012. «I miei figli sanno tutto – aggiunge Marcilio –, ci hanno sempre accompagnati e, quando andiamo dalle suore a pregare, anche loro capiscono e si uniscono a noi. Dopo il miracolo la mia fede è cresciuta tanto. Vedo la Grazia. Ero malato, non riuscivo a camminare, dovevo sempre essere aiutato. Oggi cammino, ho una famiglia e sono molto riconoscente».

Marcilio non vuole però che il suo sia considerato un privilegio: «Il messaggio di Madre Teresa è che la misericordia di Dio è per tutti – sostiene –, io e Fernanda siamo persone normali nel popolo di Dio. Dio sceglie a chi far conoscere la Sua misericordia per poter arrivare a tutti, come nel caso di Madre Teresa che curava chiunque, senza fare distinzioni. Spero che la canonizzazione di Madre Teresa insegni ai popoli di avere misericordia gli uni per gli altri. La misericordia di Dio è per tutti, ripeto. Io ho ricevuto questo miracolo, ma Dio sceglie anche te. Tutti noi siamo scelti».

«Sento un’enorme gratitudine quando vedo Marcilio e i nostri figli – fa eco Fernanda –, ringrazio Dio e Madre Teresa ogni volta che li guardo e ogni volta la mia gratitudine cresce. Sono sicura che tutte le preghiere siano ascoltate da Dio e che Lui ci doni sempre il Suo amore. Nel giorno della canonizzazione, penso di non avere il diritto di chiedere ancora qualcosa a Dio: posso solo ringraziare», conclude.

Riccardo Celzani

© Avvenire, 1 settembre 2016

 

La testimonianza della nipote di Madre Teresa

«Vi racconto mia zia Madre Teresa»

 

Quella zia lontana, icona mondiale dell’amore per i poveri, per lei è sempre stata la “Madre”, ma oggi è soprattutto un dono. Agi Bojaxhiu, 72 anni, è l’unica nipote di Madre Teresa di Calcutta. È la figlia del fratello maggiore della “santa” degli ultimi e vive a Palermo, vedova di Giuseppe Guttadauro Mancinelli, da cui ha avuto due figli Domenico e Massimiliano. Conserva con tenerezza i ricordi di quella zia speciale, soprattutto quell’intenso modo di pregare incessantemente, quella schiettezza, quella dedizione totale ai sofferenti. «Mio padre mi raccontava che, da bambini, lei gli portava da mangiare quando era in punizione, oppure gli faceva i compiti – sorride la signora Agi –. La verità è che la sua vocazione a fare del bene è nata in quella famiglia che viveva con le porte aperte agli altri. Lì, in Albania, addirittura si usava ripetere: “Sei generoso come un Bojaxhiu”».

Madre Teresa è ammirata in tutto il mondo per la sua testimonianza. Come vi siete conosciute e che rapporto avete avuto?
Per me è sempre stato normale avere Madre Teresa in famiglia. Ci siamo conosciute nel 1966 a Roma, quando lei inaugurò la prima casa per i poveri e fu un momento straordinario. Lei non vedeva mio padre da trent’anni: si abbracciarono, fu molto emozionante. È stato bello conoscere una donna che seminava tanto bene nel mondo. Lei mi scriveva spesso, mi mandava benedizioni, mi chiedeva di pregare per lei. È stata varie volte a casa qui a Palermo e anche io sono stata spesso in India a trovarla, soprattutto quando sapevo che stava male, avendo contratto virus pericolosi nei luoghi più poveri della Terra.

Vedendola all’opera nei sobborghi di Calcutta, a contatto con la povertà estrema, con la morte, che cosa le è rimasto impresso?

Il grande amore che Madre Teresa e queste suore offrivano e offrono alle persone che hanno davvero bisogno. C’è una gentilezza innata con cui loro diffondono amore nella casa dei moribondi, che vanno a cercare davvero nella spazzatura. E non è vero, come qualcuno ha voluto insinuare, che Madre Teresa volesse convertire coloro che aiutava. Li raccoglieva per strada, li accudiva, senza chiedere niente in cambio.

Che cosa dice oggi l’esempio della religiosa albanese alla nostra società?
È una testimonianza che parla soprattutto ai giovani che hanno bisogno di modelli veri, di scelte radicali. Non è un caso che tra le Missionarie della Carità non ci sia un calo di vocazioni, perché fanno quello di cui c’è bisogno, senza molte parole. Le suore di Madre Teresa aspettano la grazia di Dio che puntualmente arriva a sostenere le loro opere. Questa è una cosa che rafforza la mia fede, è la prova che il Signore aiuta sempre.

Papa Francesco ha voluto canonizzarla nell’Anno Santo della misericordia. Come legge questo segno?
Quando penso alla misericordia, penso a Madre Teresa, che ne è la personificazione. Lei si è data completamente agli altri. Ricordo quello che faceva con i bambini accolti negli orfanotrofi, li seguiva, li faceva studiare. Ne sono venuti fuori anche dottori o professionisti.

Madre Teresa non possedeva praticamente nulla. Quali oggetti conserva di sua zia?
Il ricordo più caro è un Rosario di vetro che mi diede tanti anni fa. Ne mandava anche a papa Wojtyla con cui aveva un rapporto straordinario, un’amicizia bellissima. Durante la malattia di Madre Teresa, il Pontefice le telefonava di persona tutti i giorni. Durante la beatificazione nel 2003, ebbi l’onore di portare il calice durante l’offertorio e il Papa mi fissò: aveva lo stesso colore degli occhi di mia zia, la stessa espressione. Poi ho una statuetta della Madonna di Fatima che Madre Teresa ricevette proprio a Fatima e, tornando a Roma, mi disse: “La voglio dare a te”. Durante una sua lunga malattia, portai quella statua in India, le suore la misero in una cappellina dove si celebrava ogni giorno la Messa. Quando “Madre” si rimise in salute, volevo lasciarla a lei. La consideravo miracolosa, ma lei insistette: “No, devi portarla con te”.

Mentre le annunciarono che quella donna straordinaria era morta, che cosa pensò? Fu un momento molto triste, ma l’avevo già salutata tre o quattro mesi prima, quando stava già molto male. Mi recai in India e ricordo che lei mi abbracciò con intensità, cosa che non faceva spesso, e mi disse: “Ricordati che sei l’ultima dei Bojaxhiu”. E mi regalò due caramelle.

 

Il 4 settembre in Vaticano

Tutte le informazioni utili da sapere sulla canonizzazione di Madre Teresa

 

Grande attesa in tutto il mondo per l’imminente canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta: la cerimonia è uno dei momenti culminanti del Giubileo della Misericordia, voluto da Papa Francesco. Ecco alcune informazioni pratiche su come seguire la canonizzazione di Madre Teresa a Roma e da casa.

Quando è la canonizzazione di Madre Teresa?
Madre Teresa verrà proclamata santa domenica 4 settembre.

A che ora avviene il rito di canonizzazione di Madre Teresa?
Papa Francesco celebra la Messa e presiede il rito di canonizzazione di Madre Teresa in piazza san Pietro in Vaticano alle 10.30, nel giorno in cui si celebra il Giubileo dei volontari e degli operatori di misericordia. Madre Teresa è infatti un simbolo della misericordia di Dio per i poveri e gli emarginati di questo mondo.

Quali altri eventi a Roma accompagnano la canonizzazione di Madre Teresa?
Sabato 3 settembre, vigilia della canonizzazione, Papa Francesco pronuncia una catechesi in piazza San Pietro, intorno alle 10. Poi nel pomeriggio, alle 17, è previsto un momento di preghiera e meditazione con arte e musica: un “Oratorio” della beata Teresa di Calcutta, dal titolo Mother, composto da Marcello Bronzetti, con coro e orchestra Fideles et Amati, nella Basilica di Sant’Andrea della Valle. L’evento culmina con la venerazione della reliquia di Madre Teresa e la celebrazione della Messa, alle 19.
Inoltre, lunedì 5 settembre il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, presiede la Messa di ringraziamento per la prima festa di Santa Teresa di Calcutta. La celebrazione è sempre in piazza San Pietro, alle 10.
Sul sito del Mother Teresa Center sono elencati altri appuntamenti collaterali, tra cui mostre e concerti dedicati alla religiosa nata a Skopje, in Macedonia, da una famiglia di origine albanese.

Quando è possibile a Roma venerare le reliquie di Madre Teresa?
La venerazione delle reliquie è in programma sabato 3 settembre nella nella Basilica di Sant’Andrea della Valle.
Lunedì 5 settembre, dalle 16 alle 18.30 e il 6 settembre, dalle 7 alle 18.30 Le reliquie della fondatrice delle Missionarie della Carità vengono trasferite nella Basilica di San Giovanni in Laterano.
Nei giorni 7 e 8 settembre le reliquie di Madre Teresa si spostano poi nella Chiesa di San Gregorio Magno, per la venerazione dei fedeli dalle 9 alle 18. In quei giorni si ha anche la possibilità di visitare la stanza di Madre Teresa nel convento di San Gregorio ai seguenti orari: 8.30-11.30 e 16.30-19.

Come si può seguire da casa la canonizzazione di Madre Teresa?
In tivù su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre) va in onda domenica 4 settembre la diretta del rito di canonizzazione di Madre Teresa. Sabato 3 settembre alle 20.30 e domenica 4 settembre alle 14.25 sempre su Tv2000 viene proposto tra l'altro un docufilm dal titolo «La madre dei poveri» che ripercorre la vita di Madre Teresa di Calcutta attraverso i tratti – anche nascosti – della sua personalità: dalle origini a Skopje, al periodo trascorso nella città di Calcutta come insegnante di storia e geografia. Quindi il cosiddetto periodo di “oscurità” e di travaglio spirituale con la conseguente “chiamata nella chiamata” da cui scaturisce la scelta di dedicare la vita consacrata ai “più poveri dei poveri”. In radio anche InBlu Radio dedica una programmazione speciale a Madre Teresa, oltre alla diretta radiofonica della sua canonizzazione in programma domenica 4 settembre.

Ilaria Solaini

© Avvenire, 30 agosto 2016

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