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Francesco: il mondo è sconvolto da echi di morte e guerra, viviamo come fratelli

Ricevendo in Vaticano i membri dell'Associazione Biblica italiana, il Papa approfondisce alcune dimensioni che ruotano attorno al termine "alleanza" e che riguardano altrettante urgenze contemporanee. Tra queste, il richiamo a un "uso equo e sobrio delle risorse del pianeta", a vivere il patto di fede con Dio in un orizzonte di missionarietà che non esclude alcuno, a considerare la Bibbia patrimonio di tutti

“Alleanza e alleanze tra universalismo e particolarismo”, il tema scelto dall'Associazione Biblica Italiana e dai docenti di Sacra Scrittura per la 47.ma Settimana biblica nazionale offre a Papa Francesco, nel suo discorso, lo spunto per riflettere su alcuni aspetti che discendono dal termine 'alleanza': la tutela del Creato, la fraternità nel mondo, la fede vissuta come apertura e non esclusione.

Uso equo e sobrio delle risorse del pianeta

Tornando alle origini dell’alleanza con Noè, incentrata sul rapporto tra umanità e creato, le parole del Papa sono l'occasione per richiamare l'attenzione, per cui tanto continua a spendersi, sulla necessità di sfruttamento non indiscriminato delle risorse della Terra. Francesco precisa che si tratta di una "inquietudine molto seria, oggi":

Nel racconto del diluvio (cfr Gen 6-9) Dio ridona speranza e salvezza all’umanità, sconvolta dall’odio e dalla violenza, attraverso la giustizia del Patriarca. Tale giustizia ha in sé una irrinunciabile dimensione ecologica, nella riscoperta e nel rispetto «dei ritmi inscritti nella natura dalla mano del Creatore» (Lett. Enc. Laudato si’, 71). L’alleanza noachica, allora, mai venuta meno da parte di Dio, continua a spronarci ad un uso equo e sobrio delle risorse del pianeta.

Vivere come fratelli

Francesco poi fa riferimento all’alleanza di Abramo, comune alle tre grandi religioni monoteistiche, icona, anche questa "di grande attualità".

Come insegna il Concilio Vaticano II, infatti, in un tempo sconvolto da echi di morte e di guerra, la fede comune in un unico Dio ci invita e ci incoraggia a vivere come fratelli.

Dio non sceglie mai per escludere

Il terzo aspetto approfondito nel discorso del Papa invita a rifuggire "qualsiasi tentazione di lettura esclusivistica" dell'alleanza sigillata da Dio con il popolo d'Israele mediante il dono delle tavole della legge sul Sinai. L’elezione di Dio infatti, aggiunge a braccio Bergoglio, sembra proprio questa dimensione sociale e di “missionarietà”.

Il particolarismo dell’elezione è sempre in funzione di un bene universale e non cade mai in forme di separazione, né di esclusione. Dio non sceglie mai qualcuno per escludere gli altri, ma sempre per includere tutti. È un monito importante per i nostri tempi, in cui derive di separazione sempre crescenti scavano fossati ed erigono recinti tra le persone e tra i popoli, a scapito dell’unità del genere umano, che è quello che soffre, e dello stesso Corpo di Cristo, secondo il progetto di Dio.

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Lavorare in maniera sinergica

Infine, il Pontefice si congratula per il lavoro portato avanti dall'Associazione, una delle prime associazioni teologiche in Italia che collabora strettamento con il Pontificio Istituto Biblico e molto presente nelle varie diocesi specialmente attraverso l’animazione delle settimane bibliche diocesane. Francesco si augura la crescita di maggiori sinergie tra i diversi istituti di studi "anche per non correre il rischio - afferma - di una irrimediabile estinzione".  E invita a studiare la Bibbia che, dice, è patrimonio di tutti. Poi osserva ancora a braccio: "Questa è un po’ la dinamica del Signore sempre: inviare e sembra disperdere, ma poi raccoglie per unità".

A questo proposito, esprime un ulteriore desiderio: 

Auspico che questa presenza cresca su tutto il territorio, evitando ogni forma di elitarismo e di preclusione.

Antonella Palermo - Città del Vaticano

© www.vaticannews.va, giovedì 7 settembre 2023

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