Giovanni Paolo II beato una festa aperta a tutti
È  noto infatti, o almeno dovrebbe esserlo, che partecipare alle Messe o  alle udienze papali è assolutamente gratuito. E che quindi nulla è  dovuto per i biglietti che vengono di solito emessi per queste occasioni  (biglietti che non sono ricevute di pagamenti effettuati ma servono per  uno svolgimento più ordinato degli ingressi). Questa volta poi, vista  la grande affluenza di fedeli prevista, non ci saranno neanche i  biglietti, ma l’ingresso sarà permesso fino a quando la piazza sarà  piena. Gli unici biglietti che saranno emessi riguarderanno le autorità  civili che vorranno partecipare alla celebrazione. E che prenderanno  posto, come tradizione, in settori riservati. 
Ma poiché si  prevede un grande afflusso anche di delegazioni provenienti da tutto il  mondo, alle ambasciate accreditate presso la Santa Sede sono arrivate  indicazioni tassative: nel caso che a presiedere la legazione sia un  capo di stato o di governo verranno assegnati quattro posti  supplementari, altrimenti solo due. La celebrazione sarà presieduta da  Benedetto XVI in persona. 
E sarà la seconda volta – dopo quella  del cardinale John H. Newman a Birmingham – che il Pontefice derogherà  dalla norma da lui stesso reintrodotta in base alla quale il Papa  presiede alle canonizzazioni mentre alle beatificazioni provvede un suo  rappresentante, di norma il prefetto della Congregazione delle cause dei  santi. Intanto il Vicariato di Roma ha aperto un sito ufficiale  dedicato all’evento (www.karol-wojtyla.org) disponibile in sette lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, polacco e romeno. 
Sempre  la diocesi di Roma sta organizzando per la sera del 30 aprile una  veglia di preghiera al Circo Massimo alla vigilia della beatificazione. E  proprio in vista di quella data sta per essere ultimata la grande Croce  che venne eretta nel Campus dell’Università di Tor Vergata nel punto in  cui sorgeva il palco papale nella Giornata mondiale della gioventù  celebrata durante il Grande Giubileo del 2000. Croce che l’ateneo – lo  spiega ad Avvenire il professor Alessandro Finazzi Agrò che ne è stato  rettore dal 1996 al 2008 – «ha deciso di conservare e trasformare nel  Monumento del Grande Giubileo». E che «certamente sarà meta di  pellegrinaggio di quanti parteciparono alle indimenticabili giornate o  di coloro che vorranno visitare un luogo simbolico del magistero di  Giovanni Paolo II».
© Avvenire, 9 febbraio 2011
            