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Il card. Bassetti: san Benedetto ci insegna a vedere Cristo stesso nell'ospite

Capacità di accoglienza e fedeltà ai valori cristiani: il card. Gualtiero Bassetti ne ha parlato oggi in riferimento all’Europa durante la Messa presieduta, per la festa di san Benedetto, nella Basilica abbaziale di San Miniato al Monte, Firenze

Occasione della celebrazione eucaristica di questa mattina, nella Basilica di San Miniato al Monte, è l’odierna festa di San Benedetto, ma anche i mille anni dalla fondazione di quel monastero.  A presiedere la Messa il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti. Fu il vescovo fiorentino Ildebrando ad affidare il luogo sacro ai monaci benedettini, i quali, ha sottolineato il cardinale nella sua omelia, “da allora, lo custodiscono con amore e con il fervore spirituale che da sempre li anima”.

Le scelte di vita sempre attuali di san Benedetto

Distacco dalle ricchezze e dalle cose del mondo, ricerca della sapienza da cui derivano i valori di equità e di rettitudine, attenzione al prossimo in modo particolare attraverso l’accoglienza.
Questi i tratti della vita di san Benedetto che il card. Bassetti sottolinea prendendo spunto dalle letture di oggi e dagli scritti di San Gregorio Magno che, di san Benedetto racconta: ‘nato di nobile famiglia nella regione di Norcia’ egli, ‘se l’avesse voluto, avrebbe potuto largamente godere gli svaghi del mondo, ma egli li disprezzò come fiori seccati e svaniti’.

“Come san Pietro chi sceglie il Signore – afferma il card. Bassetti - deve lasciare molte cose. Ma ciò che viene lasciato, sottolinea Gesù, è restituito con il centuplo! Il santo di Norcia, seguendo Cristo, trovò una nuova casa, una nuova famiglia, e soprattutto, lui che aveva anche abbandonato gli studi mondani, divenne per l’Italia e per tutta l’Europa, grazie alla fondazione dei monasteri e delle scuole monastiche, il centro propulsore della cultura cristiana”.

I valori cristiani portano ai popoli la pace 

Nel Vangelo Gesù usa la parola ‘giudicare’ con il significato di ‘governare’ e il porporato prende spunto da questo per sottolineare il valore determinante che la cultura svolge per l’annuncio cristiano e per richiamare la necessità per l’Europa, di cui san Benedetto è patrono, di rimanere ancorata ai valori cristiani ”gli unici capaci di governare davvero i popoli verso la pace e il bene”.

L'ospite: da nemico a fratello

San Benedetto, prosegue il presidente della Cei, insisteva molto sull’ospitalità e sull’accoglienza in un tempo in cui di accoglienza c'era tanto bisogno. Ai monaci raccomandava infatti di non vedere nell’ospite un pericolo, ma di accoglierlo come Cristo stesso.
E spiega che la parola ospite nella lingua latina, hospes, si associa a un’altra parola, hostis, che significa nemico e cita il card. Gianfranco Ravasi, secondo cui ‘la civiltà ha fatto un passo decisivo, forse il passo decisivo per eccellenza, il giorno in cui lo straniero, da nemico (hostis), è divenuto ospite (hospes)’. “Queste parole, dice il card. Bassetti, valgono ancora, e forse soprattutto, oggi”.

La profezia della famiglia benedettina 

Il presidente dei vescovi italiani conclude la sua omelia con un’invocazione al Signore perché “benedica e protegga sempre la famiglia benedettina, in Italia e in Europa” e la renda “profezia di un mondo nuovo, in cui l’amore e la fraternità saranno legge a tutti gli uomini”.

Adriana Masotti - Città del Vaticano

© www.vaticannews.va, mercoledì 11 luglio 2018

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