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Il Papa: «Bisogno di politici autenticamente cristiani»

Benedetto XVI chiede ai fedeli laici di «partecipare attivamente alla vita politica, in modo sempre coerente con gli insegnamenti della Chiesa, condividendo ragioni ben fondate e grandi ideali nella dialettica democratica e nella ricerca di un largo consenso con tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita e della libertà, la custodia della verità e del bene della famiglia, la solidarietà con i bisognosi e la ricerca necessaria del bene comune».

parlamento-italiano.jpg«C’è bisogno di politici autenticamente cristiani». Lo ha detto Benedetto XVI parlando questa mattina ai membri e ai consultori che stanno partecipando in questi giorni in Vaticano alla XXIV Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici. Il dicastero vaticano ha scelto come tema di riflessione «Testimoni di Cristo nelle comunità politica».

Nel suo articolato discorso, Benedetto XVI chiede ai fedeli laici di «partecipare attivamente alla vita politica, in modo sempre coerente con gli insegnamenti della Chiesa, condividendo ragioni ben fondate e grandi ideali nella dialettica democratica e nella ricerca di un largo consenso con tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita e della libertà, la custodia della verità e del bene della famiglia, la solidarietà con i bisognosi e la ricerca necessaria del bene comune».

Nell’elencare le qualità dei politici cristiani, Benedetto XVI ha detto: «i cristiani non cercano l’egemonia politica o culturale», vivono la politica come «un ambito molto importante dell’esercizio della carità», ma soprattutto sono «testimoni di Cristo e del Vangelo nella comunità civile e politica». «Si tratta – ha osservato il Papa – di una sfida esigente. I tempi che stiamo vivendo ci pongono davanti a grandi e complessi problemi».

Benedetto XVI dà voce ad una preoccupazione. «Sono crollati – ha detto - i paradigmi ideologici che pretendevano, in un passato recente, di essere risposta scientifica» alle questioni sociali e antropologiche in gioco. «Il diffondersi di un confuso relativismo culturale e di un individualismo utilitaristico ed edonista indebolisce la democrazia e favorisce il dominio dei poteri forti».

Da qui un appello che Benedetto XVI declina in una serie di impegni concreti nell’agire politico: «Bisogna recuperare e rinvigorire un’autentica sapienza politica; essere esigenti in ciò che riguarda la propria competenza; servirsi criticamente delle indagini delle scienze umane; affrontare la realtà in tutti i suoi aspetti, andando oltre ogni riduzionismo ideologico o pretesa utopica; mostrarsi aperti ad ogni vero dialogo e collaborazione, tenendo presente che la politica è anche una complessa arte di equilibrio tra ideali e interessi, ma senza mai dimenticare che il contributo dei cristiani è decisivo solo se l’intelligenza della fede diventa intelligenza della realtà, chiave di giudizio e di trasformazione».

In una parola: «È necessaria – conclude Benedetto XVI - una vera “rivoluzione dell’amore”, un impegno “fondato non su ideologie o interessi di parte, ma sulla scelta di servire l’uomo e il bene comune, alla luce del Vangelo».

© Avvenire, 21 maggio 2010

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