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Comitato di bioetica boccia la surrogata

Mozione dell'organo consultivo del governo: contratto di maternità surrogata lesivo della dignità della donna e del bambino ceduto

No alla mercificazione del corpo umano. Con questo principio di fondo stamattina il Comitato nazionale per la bioetica, riunito in seduta plenaria, ha approvato una mozione su Maternità surrogata a titolo oneroso.

Sono poche parole, appena una 15ina di righe, ma molto chiare; il testo integrale verrà pubblicato sul sito del Cnb (organo consultivo della presidenza del Consiglio, guidato dal presidente vicario Lorenzo D'Avack - Vai al sito) entro la fine di marzo.

In un comunicato stampa, si legge che il Comitato, composto oltre che dal presidente vicario, da due vicepresidenti, da 23 membri e da 5 membri di diritto, ritiene che "la maternità surrogata sia un contratto lesivo della dignità della donna e del figlio sottoposto come un oggetto a un atto di cessione".

Il CNB ritiene che "l'ipotesi di commercializzazione e di sfruttamento del corpo della donna nelle sue capacità riproduttive, sotto qualsiasi forma di pagamento, esplicita o surrettizia, sia in netto contrasto con i principi bioetici fondamentali".

La mozione non va oltre, ma nell'ultimo passaggio si dice che il tema della surrogazione di maternità "senza corrispettivo economico" sarà affrontato in uno "specifico parere più ampio e articolato".

Altre volte il Cnb si era espresso contro la mercificazione del corpo umano: ad esempio sulla compravendita di organi a fini di trapianto (18 giugno 2004) e di ovociti (13 luglio 2007) e sul traffico illegale di organi umani tra viventi (23 maggio 2013).

La mozione è stata approvata con tre soli voti contrari.

 

«L'utero in affitto sia reato universale»

 

Alfano e Lorenzin hanno presentato il ddl che prevede pene fino a 8 anni e divieto di adozione. Una mozione chiede l'avvio di una campagna mondiale

 

Unioni civili atto secondo. Dopo il faticoso via libera al Senato - frutto di una difficilissima trattativa nella maggioranza e di un contestato voto di fiducia - alla Camera in attesa che il testo arrivi per la seconda lettura la contesa si sposta sulle leggi di accompagnamento. Nel Pd c’è una forte spinta interna per cercare una sorta di rivincita allo stralcio della stepchild adoptionattraverso la riforma delle adozioni.

Ieri, nel corso di un seminario interno dei senatori del Pd sull’affido, la responsabile dei diritti Micaela Campana (relatrice alla Camera sulle unioni civili) ha detto che la nuova legge sulle adozioni «non potrà non tener conto dei mutamenti avvenuti nelle realtà familiari», ricordando che «ci sono anche centinaia di famiglie omogenitoriali, e non si può andare contro il principio di uguaglianza».

Ma Ap, confermando - sulle unioni civili - il via libera al testo anche alla Camera, non ha certo intenzione di abbassare la guardia sulle adozioni. E, anzi, chiede che si arrivi a un’intesa piena contro l’utero in affitto.

Oggi il ministro dell’Interno Angelino Alfano ufficializzerà, con il ministro Beatrice Lorenzin, un disegno di legge del suo partito (accompagnato da una mozione) per rendere reato universale la maternità surrogata, anche se compiuta in Stati dove è ammessa. Il testo è stato redatto dal senatore Nico D’Ascola, in collaborazione con altri parlamentari, fra cui Maurizio Sacconi e Paola Binetti.

D’Ascola, avvocato penalista, fra l’altro è stato un protagonista già al Senato, per conto di Ap. della trattativa finale nella maggioranza sul testo delle unioni civili, sul quale alla fine è stata apposta la fiducia. E - come ribadirà oggi Alfano - la stretta sull’utero in affitto era elemento essenziale, per Ap, di quell’intesa.

Il testo, breve e incisivo, vieta la «surrogazione di maternità» come il «commercio di cellule e tessuti di origine umana», e punisce chi «organizza e pubblicizza» questi commerci con la reclusione da 1 a 3 anni. Pene più severe e multe pesantissime per chi, anche all’estero, «organizza, pubblicizza, utilizza o ricorre» alla surrogazione di maternità, con pene da 2 a 5 anni. Pene ancora più pesanti, infine, per gli organizzatori di questi traffici a scopo di lucro: da 2 a 8 anni.

La legge contiene anche il divieto di adottare il minore per chi si rende autore di questi reati. Intanto, mentre a fine mese scade il termine per gli emendamenti, sulle unioni civili, alla Camera si apre un nuovo fronte sulle convivenze, in commissione Giustizia, dove ieri si è chiusa la discussione generale. Il tema è regolato dalla seconda parte del testo, finora del tutto trascurata dal dibattito politico. Ap punta a dare più diritti alle coppie di fatto, di fatto fortemente penalizzate rispetto alle unioni omosessuali. Ma Pd vuole blindare il testo del Senato, per evitare un nuovo approdo a Palazzo Madama.

Angelo Picariello

© Avvenire, 18 marzo 2016

 

Maternità surrogata. L'intervista

 

Utero in affitto, Lupi avverte Renzi: legge non rinviabile

 

C'è un patto nella maggioranza ed è ora di passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti». Maurizio Lupi, da capogruppo alla Camera di Ap, si è molto battuto perché sulle unioni civili si arrivasse a una intesa. E nel patto che ha portato al faticoso via libera del Senato - ricorda - c’era anche un giro di vite sulla maternità surrogata, per rendere effettivo un divieto che al momento può essere facilmente aggirato andando all’estero. «Avevamo posto due grandi questioni, no al simil-matrimonio e no alle adozioni e all’utero in affitto. C’è stato un grande dibattito che ha messo al centro la mercificazione del corpo della donna. Ora è il momento di passare dalle emozioni ai fatti».

C’è chi cerca rivincite attraverso la riforma delle adozioni.
Le adozioni sono un’altra cosa. Qui parliamo di un divieto sancito dall’articolo 12 della legge sulla fecondazione assistita su cui tutti sono d’accordo, ma che viene eluso, e va reso effettivo. Una proposta ragionevole.

A chi vi rivolgete?
A tutti. Ma nella maggioranza c’è un aspetto politico in più. Al Senato si è passati da una proposta di iniziativa parlamentare a una su cui il governo ha messo la fiducia. Bene, questo patto di maggioranza conteneva il come secondo elemento il no all’utero in affitto. E va rispettato, almeno finché rimane questa maggioranza.

Renzi è avvertito.
La mediazione è il sale della politica. Noi alla Camera staremo ai patti e voteremo le unioni civili, ma chiediamo agli altri di fare lo stesso. Il caso Vendola, con le sue ammissioni, è stato clamoroso per dimostrare che la stepchild fosse il grimaldello per arrivare all’utero in affitto, come diciamo noi.

Lui dice che può essere anche un atto d’amore.
Quando i desideri diventano diritti in ogni caso e a ogni costo, si trasformano in egoismo, altro che amore. Altro tema è che le colpe di questi egoismi non debbano cadere sui bambini.

Con la vostra proposta salta l’adozione, si dirà che è crudele.
Un comportamento illecito va sempre vietato e perseguito. Altra cosa è il prioritario interesse del bambino che va sempre messo in primo piano.

Ci sarà anche una mozione al governo?
Sì. Chiederemo, come d’altronde il nostro ministro Lorenzin ha già promesso, che il governo faccia tutto quanto nei suoi poteri, nelle more dell’approvazione della legge, per rendere efficace un divieto che già c’è, per la maternità surrogata.

Angelo Picariello

© Avvenire, 18 marzo 2016

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