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Maria, maestra perché discepola e madre, parla a noi: ascoltiamola

“Maria e Giuseppe non capirono il significato di quelle parole…. Maria, da parte sua, custodiva il ricordo di tutti questi fatti e li meditava dentro di sé”. (Vangelo secondo Luca, capitolo 2°)

vergine Maria con bambino su tela.jpgNon mi sentirei compreso compiutamente dai miei cortesi lettori, se vivessero l’invito all’ascolto delle parole di Maria riferendosi anzitutto ai Messaggi Mariani diffusi dai Veggenti nelle diverse Apparizioni. Questi, pur veri e belli, non sono Parola di Dio in quanto non sono contenuti nelle Sacre Scritture. Sappiamo tutti che “il devoto ascolto”, di cui parlano i Documenti Conciliari, è richiesto per le parole scritte nella Bibbia; altre parole, pur degne di attenzione, sono umane e non divine.

Maria, Vergine in ascolto, esperta di silenzio, conservava il ricordo di quei fatti e di quelle parole non in maniera statica, ma ponendo a confronto, mettendo insieme (è questo il significato di “meditava”) le tante parole che ascoltava, dando credito al Signore: da vera discepola, si lascia coinvolgere sino in fondo nel cammino di Dio, permettendo agli accadimenti umani e alla parola di Dio di crescere insieme nel suo cuore, gli uni di fronte all’altra, in un dialogo proficuo e profondo.

Ascoltiamo perciò le parole di Maria, definita in un antico inno “madre taciturna del Verbo silenzioso”: non sono molte.    Esse sono:

  • Come è possibile questo, dal momento che sono vergine? (Vangelo dell’Annunciazione): Maria pensa e accoglie in sé Gesù.
  • Eccomi sono la serva del Signore. Dio faccia con me come tu hai detto (Vangelo dell’Annunciazione): Maria fa la volontà di Dio.
  • Figlio, che cosa ci hai combinato? Tuo padre ed io ti abbiamo tanto cercato e siamo stati molto preoccupati per causa tua (Gesù dodicenne a Gerusalemme): Maria soffre con noi.
  • Non hanno più vino (alle nozze di Cana): Maria si preoccupa di noi.
  • Fate quello che (Gesù) vi dirà (alle nozze di Cana): Maria educa all’amore di Dio.
  • Grande è il Signore: lo voglio lodare. Dio è mio salvatore: sono piena di gioia. Ha guardato a me, alla sua povera serva: tutti, d’ora in poi, mi diranno beata. Dio è potente: ha fatto in me grandi cose, santo è il suo nome. La sua misericordia resta per sempre con tutti quelli che lo servono. Ha dato prova della sua potenza, ha distrutto i superbi e i loro progetti. Ha rovesciato dal trono i potenti, ha rialzato da terra gli oppressi. Ha colmato i poveri di beni, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Fedele nella sua misericordia, ha risollevato il suo popolo, Israele. Così aveva promesso ai nostri padri: a favore di Abramo e dei suoi discendenti per sempre (Vangelo della Visitazione): Maria proclama Dio vindice degli umili e degli oppressi.

Maria, Madre di Dio e Madre nostra, proclamata beata da Santa Elisabetta perché ha creduto che Dio può compiere ciò che ha annunziato, ci insegni a meditare e ad accogliere nel cuore la Parola per trasformarla in vita e comunicarla con coraggio e con amore a tutti.

 

 

 

Nota: Le parole del Vangelo sono secondo la traduzione interconfessionale della “Parola del Signore”.

 

sac. Giacinto Ardito