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Nella diocesi di don Tonino Bello arriva mons. Cornacchia

Papa Francesco ha nominato mons. Domenico Cornacchia nuovo vescovo della diocesi di Molfetta che a luglio aveva perso il suo pastore, Luigi Martella, stroncato da infarto, e poi a ottobre l’amministratore apostolico don Mimmo Amato, colpito da ischemia. Il neo pastore li ha ricordati entrambi e ha auspicato di vedere presto santo don Tonino Bello: «Dobbiamo intensificare la preghiera, affinché il Signore lo indichi per tutti, quale modello universale di santità e di perfezione»

È monsignor Domenico Cornacchia, attuale vescovo di Lucera-Troia, il nuovo vescovo scelto da papa Francesco per guidare la diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, la diocesi di don Tonino Bello. L’annuncio è stato venerdì a mezzogiorno.
Vicenda travagliata quella della diocesi pugliese che nel luglio scorso, all’improvviso, perse il suo pastore, Luigi Martella, colpito da arresto cardiaco. Poi arrivò don Mimmo Amato, prete amatissimo, già vice postulatore della causa di canonizzazione di don Tonino. Dopo appena tre mesi da amministratore apostolico, don Mimmo, 55 anni, fu colpito da ischemia cerebrale e morì il 4 ottobre scorso. Ora i fedeli di Molfetta possono gioire per l’arrivo del nuovo pastore.

Mons. Domenico Cornacchia di Altamura (Bari) è nato il 13 febbraio 1950, ha frequentato la scuola media e il ginnasio presso il Seminario Arcivescovile di Bari e quelli liceali presso il Pontificio Seminario Regionale "Pio XI" di Molfetta. Ha compiuto gli studi filosofico-teologici presso il Seminario Romano Maggiore. È stato ordinato presbitero il 24 aprile 1976, dal 2005 al 2007 è stato parroco della Parrocchia Santissimo Redentore di Altamura. Il 30 giugno 2007 è stato nominato vescovo di Lucera-Troia da papa Benedetto XVI; è stato consacrato il 22 settembre successivo dall'arcivescovo Giacinto Berloco. Il 14 ottobre ha fatto il suo ingresso in diocesi. 

«A voi vengo nel nome del Signore», ha scritto nel messaggio di saluto ai fedeli di Molfetta, «per asciugare ancora le lacrime che grondano sul vostro, sul nostro viso, per la perdita prematura ed inattesa dei compianti S. E. Mons. Luigi Martella, Vescovo, e dell’indimenticabile, infaticabile e zelante Mons. Mimmo Amato. Soltanto il silenzio, orante, potrà portare serenità nei nostri cuori! Essi ci assistano dal cielo e ci guidino come veri Angeli custodi! Al Signore, chiediamo che ci aiuti ad accettare la sua imperscrutabile volontà!». Poi ha aggiunto: «La mia gratitudine va a Papa Francesco, che mi ha inviato a voi, come padre, fratello e pastore. A Lui, la mia totale, filiale e gioiosa disponibilità ed obbedienza, perché il Regno di Dio si radichi e si diffonda nella nostra Chiesa locale di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo - Terlizzi! Carissimi, vengo in umiltà e gioia grande».

Il neo vescovo ha anche rivolto un saluto al suo predecessore, mons. Tonino Bello: «Di lui», ha detto, «respiriamo il profumo delle virtù umane e soprannaturali! Dobbiamo intensificare la preghiera, affinché il Signore lo indichi per tutti, quale modello universale di santità e di perfezione! Speriamo che la Causa di Canonizzazione del santo Vescovo proceda, spedita, verso gli onori degli altari! Di Don Tonino, sforziamoci di essere non solo ammiratori, ma autentici imitatori». E ha concluso con un “Vi voglio bene”, lo stesso saluto utilizzato da don Tonino quando si congedò da Molfetta.

© Famiglia Cristiana, 15 gennaio 2016

 

Mons. Cornacchia: “diffondiamo la luce che è Cristo in tutti gli ambiti di vita”

 

“Carissimi fratelli e sorelle, sacerdoti, religiosi, religiose, diaconi permanenti, consacrati laici, seminaristi del Seminario maggiore e minore, giovani, autorità civili e militari, marittimi, con fiducia e trepidazione busso alla porta del vostro cuore e delle vostre case”. Sono le prime parole del messaggio di mons. Domenico Cornacchia, nominato dal Papa vescovo della diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. Il vescovo ha voluto ringraziare Papa Francesco a cui affida la sua “totale, filiale e gioiosa disponibilità e obbedienza” per poi ricordare “la perdita prematura e inattesa” di mons. Luigi Martella, suo predecessore, e di mons. Mimmo Amato.

“Il mio pensiero, pieno di affetto e di riconoscenza si rivolge ai pastori che mi hanno preceduto nella guida di questa antica e amabilissima diocesi”, continua mons. Cornacchia. “Cammineremo insieme, senza perderci di vista; nella cooperazione e nella condivisione di ciò che siamo e abbiamo; sempre, nella carità e nella verità; nell’umiltà e nell’autenticità! Di noi, devono tacere le parole e parlare le opere”, rimarcando l’importanza di sostenersi “gli uni gli altri, gareggiando nella stima e nella benevolenza reciproca”. “Come i pastori e i Magi, diffondiamo la luce che è Cristo, in tutti quegli ambiti di vita che la provvidenza ci indicherà – aggiunge il vescovo -. Gli altri, devono stupirsi, meravigliarsi del modo nuovo e rinnovato del nostro essere e del nostro apparire! L’Anno giubilare della misericordia deve accelerare la nostra marcia verso la conversione personale e la santità”.

Monsignor Cornacchia si è poi rivolto ai seminaristi del Seminario pontificio regionale, al rettore, ai padri spirituali, agli educatori e ai docenti, salutandoli con “indicibile affetto”, dedicando un “saluto particolare e ricco di affetto alle nostre sorelle e fratelli emigrati nel mondo! Sappiate che vi seguiamo costantemente”. Il messaggio si chiude con una citazione di mons. Tonino Bello: “Vi voglio bene! Pregate tanto per me. A presto”. Il messaggio del vescovo sarà diffuso come inserto speciale del settimanale “Luce e Vita” nelle parrocchie della diocesi.

© www.agensir.it, 15 gennaio 2016

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