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Papa Francesco: «Le nostre chiese siano casa di Dio, non supermercati»

«Il più importante tempio di Dio è il nostro cuore», ha detto: «dentro di noi abita lo Spirito Santo». No a parrocchie e diocesi dedite agli affari: «Le nostre siano chiese di servizio, chiese gratuite». Obiezione: mantenere sacerdoti e strutture costa. «Tu dà la gratuità», ha replicato Bergoglio, «e Dio farà il resto».Il più importante tempio di Dio è il nostro cuore», ha detto: «dentro di noi abita lo Spirito Santo»

Gratuitamente il cristiano ha ricevuto, gratuitamente deve dare. Dev'essere anche pronto a rimboccarsi le mianche. E vigile. Lo ha detto papa Francesco oggi, durante l'omelia nella Messa mattutina celebrata a Santa Marta. Jorge Mario Bergoglio ha commentato una pagina tratta dal Libro dei Maccabei e un passo del Vangelo di Luca, il cui tema comune è la purificazione del tempio. Come Giuda e i suoi fratelli riconsacrarono il tempio profanato dai pagani, così Gesù scaccia i mercanti dalla casa del Signore, trasformata in un covo di ladri.

Ma, ha domandato Francesco, come si fa a rendere puro il tempio di Dio? Attraverso la vigilanza, il servizio e la gratuità. Il più importante tempio di Dio è il nostro cuore" , ha affermato il Santo Padre secondo quanto riportato dal sito di Radio Vaticana: "dentro di noi abita lo Spirito Santo. Ma cosa succede nel mio cuore? Ho imparato a vigilare dentro di me, perché il tempio nel mio cuore sia solo per lo Spirito Santo? Purificare il tempio, il tempio interiore e vigilare. Stai attento, stai attenta: cosa succede nel tuo cuore? Chi viene, chi va … Quali sono i tuoi sentimenti, le tue idee? Tu parli con lo Spirito Santo? Ascolti lo Spirito Santo? Vigilare. Stare attenti a cosa succede nel tempio nostro, dentro di noi."

Gesù, ha continuato il Papa, è presente in modo speciale "negli ammalati, in quelli che soffrono, negli affamati, nei carcerati". "Io mi domando: so custodire quel tempio? Mi prendo cura del tempio con il mio servizio? Mi avvicino per aiutare, per vestire, per consolare quelli che hanno bisogno? San Giovanni Crisostomo rimproverava quelli che facevano tante offerte per ornare, per abbellire il tempio fisico e non prendevano cura dei bisognosi. Rimproverava! E diceva: “No, questo non va bene. Prima il servizio, poi le ornamentazioni”. Purificare, dunque, il tempio che sono gli altri. E, ha proseguito il Papa, "quando noi ci avviciniamo a prestare un servizio, ad aiutare, assomigliamo a Gesù che è lì dentro".

Il terzo atteggiamento indicato dal Papa è infine la gratuità."Quante volte con tristezza entriamo in un tempio; pensiamo a una parrocchia, un vescovado, non so …-  pensiamo - e non sappiamo se siamo nella casa di Dio o in un supermercato. Ci sono lì i commerci, anche c’è la lista dei prezzi per i sacramenti. Manca la gratuità. E Dio ci ha salvato gratuitamente, non ci ha fatto pagare nulla".
Bergoglio ha giocato d'anticipo, prevenendo l’obiezione ricorrente: ma è necessario avere dei soldi per mandare avanti le strutture, mantenere i sacerdoti, far del bene…,  “Tu dà la gratuità e Dio farà il resto. Dio farà quello che manca”. Le nostre chiese, ha concluso, siano "chiese di servizio, chiese gratuite".

Alberto Chiara

© www.famigliacristiana.it, venerdì 24 novembre 2017