Arcivescovo

S.E. Giuseppe

Satriano

IN AGENDA

Se il sonno della ragione genera magliette

La vergognosa t-shirt contro l'olocausto esibita al raduno fascista di Predappio

auschwitzland-300x225-kacg-u3050686133560x4d-656x492corriere-web-sezioni_2489208.jpgLa sorridente signora ritratta al tradizionale raduno di Predappio, paese natale di Mussolini, in occasione dell’anniversario della Marcia su Roma, si chiama Selene Ticchi, è militante di Forza Nuova (almeno fino a ieri, perché è stata espulsa) già candidata sindaco di Budrio, in provincia di Bologna, con la lista neofascista Aurora Italiana. Si è guadagnata l’attenzione dei media grazie a questa maglietta negazionista, che paragona Auschwitz, simbolo dell’olocausto in cui sono morti sei milioni di ebrei, a una Disneyland (“Auschwitzland”, che ridere, vero?).

C’è chi sostiene che in uno Stato civile e democratico una che paragona un campo di sterminio a un parco giochi sarebbe stata arrestata per apologia del fascismo e vilipendio (il fascismo è ancora un reato in Italia, Repubblica nata con il sangue della Resistenza), ma c’è anche chi sostiene che in uno Stato civile e  democratico una maglietta così non sarebbe nemmeno esistita perché nessun essere pensante ci avrebbe pensato. Ma qui, come si vede dalla foto, la signora fa persino parte del servizio d’ordine dell’adunata nostalgica di camicie nere, fez, labari, bambini vestiti da balilla che fanno il saluto romano e altre carnevalate del genere.

"Volevano vietarci la manifestazione, che democrazia è questa?" si è chiesta la Ticchi, sorridente come se la sua mamma avesse fatto gli gnocchi. E qui viene in mente un pensiero ricorrente: è molto facile fare atti di trasgressione in democrazia, provateci in un regime fascista se siete capaci. Non so se quest’oltraggio al popolo ebraico e all’umanità sia figlio del periodo che stiamo vivendo, della licenza immorale cui hanno dato stura per primi certi politici che vanno per la maggiore.

Personalmente però, saprei  come sistemare la signora: non con l’arresto e nemmeno con la denuncia, bensì con la lettura di “Se questo è un uomo” di Primo Levi (se la signora non fosse avvezza alla lettura è disponibile l’audiolibro), in abbinata con la visione di “Schindler’s list” e un bel viaggio con guida (a sue spese) ad Auschwitz e Birkenau, la località a 70 chilometri da Cracovia dove il gorgo del nazismo fissò la sua infernale faccenda. La denuncia semmai, me la terrei con chi ha prodotto quell’infame e vergognosa t-shirt.  E speriamo che valga anche di lezione per quegli insegnanti che non fanno leggere Primo Levi a scuola, perché il sonno della ragione genera mostri, in questo caso sotto forma di magliette.

Francesco Anfossi

© www.famigliacristiana.it, lunedì 29 ottobre 2018

Prossimi eventi