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Su Mons. Michele Mincuzzi (1913-1997). A Bari e nel Salento

Riemerge dal silenzio su di lui, nel centenario della nascita, la personalità di mons. Michele Mincuzzi (Bari 18 giugno 1913 – 3 giugno 1997) prete barese dal 25 luglio 1936, vescovo ausiliare di mons. Errico Nicodemo dal 10 luglio 1966, vescovo di Ugento – S. Maria di Leuca dal 1 ottobre 1974, arcivescovo metropolita di Lecce dal 27 gennaio 1981.

Del suo apostolato giovanile e della sua amicizia con il noto pedagogista Giovanni Modugno, di cui è in corso il processi di canonizzazione, ha fatto interessanti accenni Michele Ruggieri, a riguardo del suo impegno tra i braccianti di Puglia. Di essi fu cappellano maggiore negli anni ‘40 del secondo dopoguerra e ancor prima tra gli operai delle fabbriche e del porto di Bari[1]. In questi ruoli venne il rapporto con mons. Ferdinando Baldelli della Pontificia opera di assistenza ed in particolare con don Primo Mazzolari che ne scrisse in La Carità di Pio XII e la ricostruzione dell’Italia (1943-1953) ma ancor prima ne pubblicò un testo nel 1949 nella sua rivista Adesso nella rubrica intitolata “La rivoluzione cristiana è in marcia”[2]. Ma su Miles Christi, quindicinale del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta, a vasta diffusione regionale, don Mincuzzi aveva pubblicato la relazione Assistenza religiosa e morale dei lavoratori al convegno del clero in Puglia a Molfetta il 27-29 luglio 1945, ed anche – probabilmente il testo è suo – L’assistenza dei braccianti in Puglia qualche anno dopo[3].

Di recente è stato scritto “Nell’ambito degli studi di Storia della Chiesa oggi disponibili Mincuzzi è ricordato soprattutto per questo: una delle pochissime voci di meridionalismo pastorale del Novecento”. Così Fulvio De Giorgi nella commemorazione fatta a Lecce il 17 giugno 2013[4]. Il volume introdotto dall’arcivescovo d’Ambrosio è presentato dalla magistrata Anna Rita Verardo Romano, è stato pubblicato proprio per ricordarne in centenario della nascita[5]. Esso comprende un essenziale profilo biografico ed un’ampia rassegna di scritti, compilati da Lorella Ingrosso; il testamento spirituale e gli articoli che mons. Mincuzzi firmò dal gennaio 1981 a l’ottobre 1988. Molto interessante il testo del De Giorgi che rilegge il suo episcopato leccese e acutamente caratterizza la cultura dell’arcivescovo Mincuzzi. “Il radicalismo evangelico” degli anni giovanili originò una “visione pastorale cristologica e cristocentrica” chiaramente e “limpidamente conciliare” che fu alla base del suo ministero vescovile ed espresso nel suo stemma episcopale. De Giorgi individua tre scelte che caratterizzarono il modo peculiare del suo lavoro apostolico. Dal primato di Cristo discende la libertà della Chiesa, la libertà di opinione nella Chiesa e la critica strutturale del clericalismo e, infine, una Chiesa povera capace di evangelizzare i popoli. Quella del De Giorgi non è una ricostruzione dell’intera attività svolta e promossa nell’arcidiocesi, ma la lettura sapienziale delle linee del suo magistero e dello stile pastorale di questo cristiano mandato a guidare le comunità del Salento a Lecce e prima ancora ad Ugento.

Anche nella diocesi del “basso Salento” come la denominava mons. Mincuzzi, il centenario della nascita ha occasionato il convegno di Alessano del 17 aprile 2013. Questa data coincideva con il dies natalis di don Tonino Bello che paternamente Mincuzzi aveva ordinato vescovo nell’ottobre del 1982. “I giorni della speranza” sono stati qualificati i suoi anni ugentini[6]. Segno della riconoscenza di questa diocesi è stato l’opuscolo Servo per amore con l’omelia dell’inizio del suo episcopato (10 novembre 1974), la presentazione della sua attività, ed il discorso di congedo da Ugento (28 marzo 1981). Con lui la diocesi dei due mari fu guidata decisamente negli orizzonti del Vaticano II come di recente è stato scritto[7].

Vescovo sociale, vescovo del Vaticano II sono di lui le ricorrenti opinioni. Certamente mons. Michele Mincuzzi era una personalità significativa del cattolicesimo italiano e nel corso del Novecento; esponente qualificato dell’esodo della Chiesa verso il mondo contemporaneo. Farà un gran regalo alla cultura meridionale chi ne farà la completa biografia.

 

Mons. Salvatore Palese

Vicario Episcopale alla Cultura



[1] Odore di terra. Sentieri tracciati da Giovanni Modugno, Primo Mazzolari, Grazia Deledda con appendice di testi, Marsico Libri, Modugno 2015, pp. 31-32, 150-153.

[2] Edito soltanto nel 1991 per le Paoline di Milano, pp. 176-182.

[3] Rispettivamente 25, 1946, n. 19, 15 novembre, pp. 2-3; 27, 1948, n. 4, 15 febbraio p. 2.

[4] Mons. Michele Mincuzzi e il suo episcopato leccese. Un ricordo nel centenario della nascita in L. INGROSSO (a cura di), Te Christe solum novi. Scritti di Mons. Michele Mincuzzi sui periodici diocesani “L’Ora del Salento” e “Rosso di Sera” nel centenario della nascita, (Quaderni di studi dell’Istituto Teologico di Scienze Religiose=13) ed. VivereIn, Roma-Monopoli 2013, p. 13.

[5] Ivi, p. 9-21.

[6] Cfr. E. MORCIANO in «Bollettino Diocesano S. Maria de Finibus Terrae», 76, 2013, pp. 295-297.

[7] S. PALESE-E. MORCIANO, Preti del Novecento nel Mezzogiorno d’Italia. Repertorio biografico del clero della diocesi Ugento-S.Maria di Leuca (Società e Religione=21), Congedo Editore, Galatina 2013, pp. 172-174, 318-312; V. CASSIANO, Nel solco del Vaticano II. Settimane teologiche e Convegni pastorali nella Diocesi di Ugento-S. Maria di Leuca (Theologica Uxentina=3), VivereIn, Roma-Monopoli 2014, pp. 28-36. 62-66