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Un decalogo per proteggere i nostri bambini

In occasione della Giornata mondiale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 20 novembre l'esperto Alberto Pellai ha stilato un decalogo che diventa un’occasione per pensare in modo serio e consapevole come salvaguardare la crescita dei minori

Che senso ha per noi adulti celebrare ogni anno la giornata mondiale per i diritti dell’infanzia? Significa darsi, almeno una volta all’anno, un’occasione per pensare in modo serio e consapevole da che cosa proteggere la crescita dei minori. E di conseguenza, quali sono i territori della crescita sui quali è necessario che converga la nostra attenzione di adulti e di educatori, di genitori e di politici sensibili alle esigenze di chi non ha voce e anche avendola non riuscirebbe a dire con parole adeguate ciò di cui noi adulti dobbiamo farci carico.

Ecco, nella mia visione, dieci diritti che vanno pensati, tutelati e e presidiati oggi più che mai per proteggere e sostenere la crescita.

1. Diritto a crescere in una famiglia che non sia stremata dalla precarietà, dalla crisi economica, dall’emergenza che ogni giorno impone di trovare un modo per sopravvivere, anziché vivere. Nella nostra nazione le famiglie che attualmente vivono in povertà assoluta sono più di due milioni, il numero più alto mai registrato nell’ultimo decennio. Di conseguenza i bambini che in esse crescono spesso si trovano a confronto con genitori stremati dalla vita, in ansia per tutto. E in queste condizioni, si vive e cresce male

2. Diritto a città, spazi di vita, cortili e strade in cui muoversi a piedi e in bicicletta, in cui poter giocare all’aria aperta non sia considerato un pericolo reale per la sopravvivenza e/o un disturbo per le esigenze produttive del mondo adulto. I bambini sono i veri fantasmi nelle nostre città. Sempre chiusi nei cubicoli delle automobili dei loro genitori, o nelle microstanze degli appartamenti in cui li cresciamo, quasi sempre si dimenticano di avere un corpo con cui esplorare il mondo e la vita. E senza corpo un bambino diventa come un robot e smette di essere un bambino

3. Diritto al tempo libero, un tempo cioè non già tutto occupato da attività, addestramenti, apprendimenti sempre gestiti da un adulto che dice che cosa si deve fare e che cosa si deve imparare. Ai bambini servono ampi spazi di vita “vuoti e destrutturati” da riempire con la propria creatività e da nutrire con ciò che un tempo era uno dei principali motori dell’infanzia, ovvero la fantasia

4. Diritto alla fase-specificità, ovvero a muoversi in un mondo che sa che la minore età va rispettata e nutrita con cose che le sono adatte. Città coperte di cartelloni pubblicitari di impronta pornografica; schermi abitati da parolacce, aggressività e violenza; siti online frequentati dai minori per i quali tutto è accessibile e senza filtro; gioco d’azzardo a diffusione epidemico tra i minori. Sono tantissime le esperienze non fase-specifiche che i minori incontrano sulla loro strada ogni giorno e dalle quali nessuno li protegge o intorno alle quali nessuno fa educazione e prevenzione.

5. Diritto ad una scuola che sia maestra di vita oltre che di discipline, in cui i docenti possano essere formati e supervisionati, in cui le classi non siano più sovraffollate, in cui si educhi non solo il sapere e il saper fare degli studenti, ma anche il loro saper essere

6. Diritto ad essere protetti dagli strateghi del marketing delle multinazionali che da anni vedono nell’infanzia un’età da formare non alla vita, ma al consumo. E’ necessario che l’infanzia e l’adolescenza vengano risparmiate dalla pervasività con cui l’economia globale, di stampo liberista, le hanno rese il loro target preferenziale.

7. Diritto ad essere educati alla bellezza. Bellezza delle parole, bellezza delle immagini, bellezza delle relazioni, bellezza della natura. Città grigie e inquinate, canzoni e film pieni di situazioni e parole ostili e volgari;  musei, cinema e teatri con costi elevatissimi per genitori che ci vogliono accompagnare i figli: come possono i bambini imparare ad amare il bello quando non è loro reso accessibile e disponibile?

8. Diritto ad un mondo adulto che sa produrre una mente adulta comune rispetto ai bisogni di crescita di bambini, preadolescenti e adolescenti. Occorre che scuola e famiglia siano alleate e condividano metodi ed obiettivi del progetto educativo rivolto a chi sta crescendo. Se questo non succede – e i media e la cronaca nazionale ce lo raccontano ogni giorno - la crescita dei minori sarà sempre più caotica e disorganizzata.

9. Diritto alla salute, alla prevenzione primaria, alla tutela del benessere psico-fisico, condizione resa sempre più difficile dalle sollecitazioni che i minori ricevono a vivere sedentariamente, mangiare in modo sregolato e poco valido dal punto di vista nutrizionale e dal fatto che la tutela della loro salute è resa sempre più difficile in un Sistema Sanitario reso precario dalla crisi economica e in cui la figura del pediatra è quantitativamente sempre più scarsa sul territorio nazionale.

10. Diritto a un futuro. Ovvero uno spazio di progetto in cui dare senso alla loro fatica di crescere, alla loro motivazione a impegnarsi, a studiare, a fare fatica. In questi ultimi anni, chi cresce si sente già da piccolo derubato del proprio futuro. E di tutti i diritti negati, forse questo è quello che fa più male a chi è nato e sta crescendo nel terzo millennio.

Alberto Pellai

© www.famigliacristiana.it, lunedì 19 novembre 2018

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