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Cinque ambiti per arrivare al cuore del quotidiano

Chiesa in Italia. XXV Congresso Eucaristico Nazionale

ostia.jpgChe «Pane di vita» sarebbe l’Eu­caristia se non fosse in grado di dare senso, sapore e orienta­mento alle scelte concrete della vita quotidiana? È questa la provocazio­ne che ha animato tutto il lavoro di preparazione al XXV Congresso eu­caristico nazionale. Fare dell’Eucari­stia il culmine e la fonte non solo del­la liturgia ma dell’intero esistere è, in­fatti, l’obiettivo più urgente del Con­gresso, che porta questo mandato già nel titolo: «Signore da chi andremo? L’Eucaristia per la vita quotidiana». Operativamente, durante le giornate di Ancona, il percorso verso questa meta passa da una scelta precisa: quella di mettere a tema il rapporto tra Eucaristia e ognuno dei cinque ambiti che furono al centro del Convegno ec­clesiale di Verona nel 2006: la vita af­fettiva, il lavoro e la festa, la fragilità u­mana, la tradizione, la cittadinanza. Il motivo di questa scelta, spiegava in un’intervista ad Avvenire l’arcivesco­vo di Ancona-Osimo, Edoardo Meni­chelli, sta nella volontà di affiancare «il tragitto dell’umanità contempora- nea con la quale anche i cristiani pel­legrinano».
 
Secondo il vescovo di Reg­gio Emilia-Guastalla, Adriano Ca­prioli, presidente del Comitato per i congressi eucaristici nazionali, inol­tre, «è necessario partire dalla dome­nica e dall’Eucaristia per dare un sen­so autentico agli altri giorni; anche fuori dagli spazi liturgici, quindi». Ad Ancona i cinque giorni da lunedì a venerdì prossimi saranno dedicati ai cinque ambiti tratti dal Convegno di Verona. Primo passo sarà la giornata di lunedì, dedicata al tema «Eucari­stia: passione di Dio per l’uomo», i­spirato al primo ambito, la vita affet­tiva. L’approfondimento si svolgerà ad Ancona, alla fiera cittadina, du­rante un incontro moderato da don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio na­zionale per la pastorale della famiglia. Martedì la giornata sarà dedicata al­l’ambito della fragilità. I lavori muo­veranno del tema «Eucaristia: pre­senza di misericordia» e prevedono tre diversi incontri di approfondi­mento ad Ancona, Loreto e Osimo.
 
Nel capoluogo il dibattito sarà mode­rato da don Andrea Manto, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastora­le della sanità. Nel santuario laureta­no moderatore sarà Salvatore Pagliu­ca, presidente dell’Unitalsi. A Osimo, al teatro «La nuova Fenice», invece, a guidare i lavori sarà don Bruno Bu­rattini, direttore dell’Area sacerdota­le- sacramentale degli Uffici pastora­li di Ancona-Osimo. «Eucaristia nel tempo dell’uomo» è il tema di mercoledì, quando ci si sof­fermerà sull’ambito del lavoro e del­la festa. A Fabriano, al teatro Gentile, monsignor Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, modererà l’incontro sul tema del lavoro. Su «gioco e tra­scendenza », invece, sarà l’incontro in programma ad Ancona, sotto la gui­da di Massimo Achini, presidente del Csi. Stesso tema per l’incontro a Fal­conara, alla Biblioteca Picena, mode­rato da don Vito Campanelli, presi­dente dell’Anspi. Sempre su questo tema si discuterà a Osimo, dove a mo­derare il dibattito sarà Giovanni Mar­tinelli. Per l’ambito della tradizione, giovedì si rifletterà sul tema «Eucaristia: Pane del cammino». Tre gli incontri: ad An­cona, con l’introduzione di don Lu­ciano Paolucci Bedini, rettore del Pon­tificio Seminario regionale marchi­giano Pio XI; a Senigallia, con il di­battito moderato da don Mario Florio, preside dell’Istituto teologico mar­chigiano; al Palazzetto dello sport di Jesi, con il confronto sulle «Confra­ternite, luogo vivo della tradizione del Mistero eucaristico», moderato da Francesco Antonetti, presidente del­la Confederazione delle confraterni­te delle diocesi d’Italia. «Eucaristia: luce per la città», infine, è il tema di venerdì, dedicato all’ambi­to della cittadinanza. Ad Ancona il di­battito sarà moderato da Paola Dal Toso, segretaria della Consulta nazio­nale delle aggregazioni laicali. A Osi­mo l’incontro «Eucaristia fonte per l’accoglienza» sarà guidato da don Giancarlo Perego, direttore della Fon­dazione Migrantes.

Matteo Liut
© Avvenire, 2 settembre 2011
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