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Coronavirus, Sabato Santo venerazione straordinaria della Sindone

Lo ha annunciato l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia: «Ho accolto volentieri molte richieste. Via Tv e grazie ai social, dalle 17 dell'11 aprile possiamo pregare davanti al Sacro Telo che ci ricorda Passione e Morte di Gesù. L'amore di Dio è più forte del dolore e della malattia. Niente ci può separare. Quel volto parla al nostro cuore e ci dice: "abbi fiducia, non perdere la speranza, l'amore è più forte!"». Il precedente della peste a Milano e il voto di san Carlo Borromeo

famcristionline_20200404121519602_2741290.jpgUna venerazione straordinaria della Sindone, in diretta tv e su Internet. Accade Sabato Santo, a partire dalle 17. Lo ha annunciato l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, custode pontificio del Lino. «Ho accolto volentieri molte richieste. Via Tv e grazie ai social, dalle 17 dell'11 aprile possiamo pregare davanti al Sacro Telo che ci ricorda Passione e Morte di Gesù. L'amore di Dio è più forte del dolore e della malattia. Niente ci potrà separare. Quel Volto parla al nostro cuore e ci dice: "abbi fiducia, non perdere la speranza, l'amore è più forte!"».

«Grazie alla televisione e ai social il tempo di contemplazione rende disponibile a tutti, nel mondo intero, l’immagine del Sacro Telo, che ci ricorda la Passione e la Morte del Signore, ma che apre anche il nostro cuore alla fede nella sua Risurrezione», ha sottolineato Nosiglia: «Più forte è l’amore. Questo è l’annuncio pasquale che la Sindone ci porta a rivivere e ci riempie il cuore di riconoscenza e di fede. Sì, l’amore con cui Gesù ci ha donato la sua vita e che celebriamo durante la Settimana Santa è più forte di ogni sofferenza, di ogni malattia, di ogni contagio, di ogni prova e scoraggiamento. Niente e nessuno potrà mai separarci da questo amore, perché esso è fedele per sempre e ci unisce a lui con un vincolo indissolubile. Papa Francesco nel suo messaggio per l’ostensione del 2013 ci ha detto che non siamo noi che contempliamo, nella Sindone, un volto che ha gli occhi chiusi dalla morte. Ma è lui che ci guarda per farci comprendere quale grande amore ha avuto per noi, liberandoci dal peccato e dalla morte. Quel volto parla al nostro cuore e ci comunica una grande pace ed è come se ci dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza, la forza dell’amore di Dio e del Risorto vince tutto».

«Cari amici sparsi in tutto il mondo,», ha concluso l'arcivescvo di Torino, «vi attendo sabato 11 aprile alle 17 per elevare a Dio attraverso la contemplazione della Sindone una corale preghiera insieme al suo figlio Gesù nostro fratello e salvatore. Sì, la Sindone lo ripete al nostro cuore sempre: più forte è l’amore».

Non si tratta di un'Ostensione come quelle del passato. La Sindone rimane nella teca in cui è custodita normalmente ma sarà possibile contemplarla attraverso le immagini televisive. I precedenti più immediati (con malati e giovani nel 2013, con i giovani nel 2018) si sono svolti con modalità leggermente diverse. Nella speciale preghiera dell’11 aprile prossimo una novità assoluta è rappresentata dalla «diretta social» che si propone di coinvolgere tutto il mondo, perché la Sindone è davvero un «segno globale» e le piattaforme che renderanno disponibili la diretta possono raggiungere l’intero pianeta.

csindone-626x320_2741303.jpgC'è un precedente storico che val la pena ricordare. Nel 1578 san Carlo Borromeo, vescovo di Milano, riformatore della Chiesa e pastore d'anime appassionato di Cristo, si recò pellegrino a Torino per venerare la Sindone. San Carlo, infatti, a motivo di un’epidemia di peste scoppiata nel capoluogo lombardo nel 1576, aveva fatto voto di andare a piedi fino al Sacro Telo come ringraziamento per la fine dell'epidemia. La salute del vescovo appariva però così precaria che il duca di Savoia, Emanuele Filiberto, volle facilitarne il pellegrinaggio facendo trasportare la Sindone da Chambéry, dov’era custodita, a Torino, al di qua delle Alpi. Da allora, la Sindone fu sempre custodita a Torino. 

Alberto Chiara

© www.famigliacristiana.it, sabato 4 aprile 2020