Don Pino Puglisi sarà beato: il suo assassinio fu un martirio

Il riconoscimento del martirio, che il Papa ha decretato oggi  nell'udienza al prefetto per le Cause dei santi card. Angelo Amato,  indica che la causa di beatificazione si è conclusa positivamente e che  presto don Puglisi sarà elevato all'onore degli altari.
A motivo  del suo costante impegno evangelico e sociale nel quartiere Brancaccio  di Palermo, controllato dalla criminalità organizzata, il 15 settembre  1993, nel giorno del suo 56/o compleanno, don Puglisi venne ucciso  davanti al portone di casai.
Dopo le indagini, mandanti  dell'omicidio furono riconosciuti i capimafia Filippo e Giuseppe  Graviano. Quest'ultimo fu condannato all'ergastolo nel 1999, mentre il  fratello Filippo, dopo l'assoluzione in primo grado, fu condannato in  appello all'ergastolo nel 2001. Condannati all'ergastolo dalla Corte  d'assise di Palermo anche Gaspare Spatuzza, Nino Mangano, Cosimo Lo  Nigro e Luigi Giacalone, gli altri componenti del commando che aspettò  sotto casa il sacerdote.
Benedetto XVI ha anche autorizzato oggi  la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto relativo  alle "virtù eroiche" di Alvaro Del Portillo, il più  stretto collaboratore e primo successore di Josemaria Escrivá de  Balaguer alla guida dell'Opus Dei. Del Portillo, morto nel marzo 1994  all'età di 80 anni. 
I nomi di altri 14 servi di Dio  sono inseriti nei decreti di cui oggi Benedetto XVI ha autorizzato la  promulgazione da parte della Congregazione delle Cause dei Santi, nel  corso dell’udienza privata concessa al prefetto dell’organismo, card.  Angelo Amato. I decreti riguardano due miracoli attribuiti  all’intercessione dei venerabili servi di Dio don Luca Passi e Francesca De Paula De Jesús; riconoscono il martirio, oltre che di don Puglisi, di mons. Emanuele Borrás Ferré, padre Ermenegildo dell‘Assunzione, suor Vittoria di Gesù e di un laico indiano, Devasahayam (Lazaro) Pillai.
Viene inoltre attestata l‘eroicità delle virtù cristiane oltre che di mons. del Portillo, del card. Riario Sforza, già arcivescovo di Napoli; di mons. Fulton Sheen, già arcivescovo di Newport; di don Ludovico Tijssen; di don Cristoforo di Santa Caterina; della laica Maria del Sacro Cuore, di suor Angelina Teresa; di suor Maria Margherita Bogner; di suor Fernanda Riva. Lo scorso 10 maggio Benedetto XVI ha autorizzato la promulgazione del decreto riguardante il martirio del servo di Dio Giovanni Huguet y Cardona.  Dei futuri beati 6 sono spagnoli, 3 italiani, 2 indiani. Vi sono  inoltre un brasiliano, un canadese, un irlandese, un olandese, uno  statunitense e un ungherese.
© Avvenire, 28 giugno 2012
 
            