La memoria dei morti è per i cristiani una grande celebrazione della resurrezione: quello che è stato confessato, creduto e cantato nella celebrazione delle singole esequie, viene riproposto qui, in un unico giorno, per tutti i morti
I santi sono gli uomini delle Beatitudini. Queste parole sono il cuore del Vangelo, il racconto di come passava nel mondo l'uomo Gesù, e per questo sono il volto alto e puro di ogni uomo, le nuove ipotesi di umanità. Sono il desiderio prepotente di un tutt'altro modo di essere uomini, il sogno di un mondo fatto di pace, di sincerità, di giustizia, di cuori limpidi.
Gesù non ha indicato sbagli, non ha puntato il dito o alzato la voce. Ha sbalordito Zaccheo offrendogli se stesso in amicizia
La parabola ci mostra la grammatica della preghiera: se metti al centro l'io, nessuna relazione funziona
Pregare è come voler bene, c'è sempre tempo per voler bene: se ami qualcuno, lo ami giorno e notte, senza smettere mai
Il samaritano salvato ha qualcosa in più dei nove guariti. Non si accontenta del dono, lui cerca il Donatore, ha intuito che il segreto della vita non sta nella guarigione, ma nel Guaritore
“Signore, aumenta la nostra fede”. Accresci, aggiungi fede. È così poca! Ne basta poca di fede, anzi pochissima, meno di un granello di senape
Si tratta di prendere, come Gesù, il punto di vista dei poveri, di «scegliere sempre l'umano contro il disumano»
Gesù condensa la parabola in un detto finale: «Fatevi degli amici con la ricchezza», la più umana delle soluzioni, la più consolante
Il padre della parabola è immagine di un Dio scandalosamente buono, che preferisce la felicità dei suoi figli alla loro fedeltà