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Focolari. Cristiani verso l'unità. Con il Papa e Chiara Lubich

«Camminando insieme» è il tema della Settimana promossa dai Focolari a Castel Gandolfo, con la partecipazione di cristiani di 70 Chiese. La lezione ecumenica del Papa e di Chiara Lubich

L’unità dei cristiani «prima che traguardo è un cammino». Lo ha ripetuto spesso il Papa, per esempio il 10 novembre 2016 nell’incontro con il dicastero vaticano competente, sottolineando che per essere un vero itinerario di fede, l’ecumenismo «richiede pazienti attese, tenacia, fatica e impegno; non annulla i conflitti e non cancella i contrasti, anzi, a volte può esporre al rischio di nuove incomprensioni». E proprio l’immagine della strada, del percorso, viene ripresa nel tema della Settimana ecumenica promossa dai Focolari e in programma dal 9 al 13 maggio a Castel Gandolfo. "Camminando insieme. Cristiani sulla via verso l’unità" il titolo dell’incontro cui partecipano circa 700 cristiani di 70 Chiese e Comunità ecclesiali.

Eroi nella fede

«L’unità fra le Chiese ha bisogno di eroi, eroi nella fede, eroi davanti alla storia, ha bisogno di eroi nella spiritualità che hanno uno spirito umile» ha detto il patriarca copto ortodosso Tawadros II ad Alessandria d’Egitto), durante la prima giornata dell’amicizia fra la Chiesa copta ortodossa e la Chiesa cattolica, nel 2015. E papa Francesco, nel suo recente viaggio al Cairo, ne fa eco: «Al cospetto del Signore, che ci desidera "perfetti nell’unità" non è più possibile nasconderci dietro i pretesti di divergenze interpretative e nemmeno dietro secoli di storia e di tradizioni che ci hanno reso estranei», e invoca la «comunione già effettiva che cresce ogni giorno», i frutti misteriosi e quanto mai attuali di "un vero e proprio ecumenismo del sangue", l’importanza di «un ecumenismo che si fa in cammino… Non esiste un ecumenismo statico». Si tratta della convinzione che anima anche, sulla base della spiritualità dell’unità del Movimento dei focolari, i promotori della 59° Settimana Ecumenica, al via come detto a Castel Gandolfo.

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Una settimana di incontri e testimonianze

Saranno «giorni di condivisione, spiritualità, riflessione, vita insieme: una "Mariapoli ecumenica», come molti amano chiamare tale convivenza, che si presenta come un nuovo passo nel "dialogo della vita" e nell’"ecumenismo di popolo". È infatti proprio nel "dialogo della vita" che Chiara Lubich vedeva il contributo tipico della spiritualità dell’unità alla piena e visibile comunione tra le Chiese: occorre "un popolo ecumenicamente preparato". Nella consapevolezza dei molti passi ancora da fare e nel rispetto fra tutte le Chiese, si cercherà di approfondire il patrimonio comune che già tutti unisce. Tra i protagonisti dei lavori, il vescovo Christian Krause, già presidente della Federazione luterana mondiale, il pastore e teologo evangelico Martin Robra (Consiglio ecumenico delle Chiese), il vescovo Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari. Un momento particolare sarà affidato a Gennadios Zervos, metropolita d’Italia e di Malta, del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, sul tema: "50 anni dal primo incontro di due protagonisti del dialogo: patriarca ecumenico Athenagoras I e Chiara Lubich". Il programma prevede anche la partecipazione all’udienza generale con Papa Francesco in Piazza San Pietro, la visita alle Basiliche di San Pietro e di San Paolo fuori le Mura, e la preghiera comune nelle catacombe di S. Domitilla e S. Sebastiano.

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Insieme per l'unità

La Settimana vuole essere anche espressione del rinnovato impegno ecumenico dei Focolari espresso nella recente Dichiarazione di Ottmaring (febbraio 2017), in Germania, che esplicita anche una promessa: fare tutto il possibile «affinché le nostre attività, iniziative e riunioni, a livello internazionale e specialmente locale, siano sostanziate di questo atteggiamento aperto e fraterno tra i cristiani… affidando a Dio il cammino delle nostre Chiese affinché si accelerino i passi verso la celebrazione comune nell’unico calice».

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Riccardo Maccioni

© Avvenire, lunedì 8 maggio 2017