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Giornata per la custodia del creato. Anche il turismo deve essere sostenibile

Nel messaggio per l’appuntamento che si celebra venerdì dedicato al tema «viaggiatori sulla terra di Dio» il richiamo al rispetto dei luoghi e delle culture oltre la logica del consumo e del profitto

Chi ha la possibilità di viaggiare e lo fa senza cedere alle logiche commerciali o mondane sa che «c’è un mistero da contemplare in una foglia, in un sentiero, nella rugiada, nel volto di un povero », racconta papa Francesco nell’enciclica Laudato si’. Ed è chiamato a prendere come modello Giacobbe, il patriarca che nel suo peregrinare verso Carran udì in sogno la voce del Signore e contemplò quella “scala” che univa cielo e terra. Una visione avvenuta nel luogo che, narra la Genesi, Giacobbe ribattezzò Betel, vale a dire “casa di Dio”. Anche noi «siamo viaggiatori su una terra che è di Dio e che come tale va amata e custodita », si legge nel messaggio della 12ª Giornata Cei per la custodia del Creato che viene celebrata venerdì 1° settembre. Ed è proprio una frase di Giacobbe a fare da icona biblica all’edizione di quest’anno: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Perché l’intento è quello di riflettere sul fatto che tutti siamo «viaggiatori sulla terra di Dio», spiega il sottotitolo.

Il tema dell’appuntamento nazionale guarda al turismo sostenibile, filo conduttore della Giornata mondiale del turismo 2017 che si tiene il 27 settembre. Un turismo «capace cioè di contribuire alla cura della casa comune e della sua bellezza», chiarisce il testo firmato da tre Commissioni episcopali: quella per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, la custodia del Creato, quella per l’ecumenismo e il dialogo e quella per la cultura e le comunicazioni sociali. «L’uomo biblico – fin da Abramo, da Isacco e dallo stesso Giacobbe – ha il viaggio tra le componenti essenziali della propria esperienza. Lo stesso Gesù – lo ricorda ancora la Laudato si’– viene presentato come viaggiatore, in cammino sulle strade della Palestina per l’annuncio del Regno, ma anche attento a “contemplare la bellezza seminata dal Padre suo”». Poi la tradizione cristiana vedrà «nel viaggio un’efficace metafora dell’esistenza umana» e valorizzerà «la pratica del pellegrinaggio, disegnando traiettorie » che segnano la «storia culturale d’Europa e non solo». Oggi più che mai, aggiungono i vescovi, «la mobilità è parte del nostro essere umani». Ed è «aumentata in questi ultimi decenni di globalizzazione in molte direzioni: mobilità è quella drammatica dei migranti, che si trovano a viverla spesso in condizioni inaccettabili, ma è anche quella di chi viaggia per conoscere luoghi e culture».

Ecco, quindi, che la Giornata diventa un richiamo a far crescere «la cultura della cura» nel turismo contemporaneo. Come? Il messaggio indica alcune buone pratiche. Gli operatori del settore sono tenuti a «garantire forme di ospitalità che impattino il meno possibile sull’ambiente» evitando «sprechi di energia e di cibo» e soprattutto il «vorace consumo di suolo». Chi si sposta è sollecitato a «godere delle bellezze della natura e della cultura» più che a trasformare i soggiorni in occasioni per un «consumo di beni». Inoltre occorre privilegiare «ovunque i mezzi pubblici (in particolare la ferrovia)» piuttosto che il trasporto privato. «La categoria del “turismo sostenibile” – osserva nell’introduzione al sussidio Cei l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, presiedente della Commissione episcopale per i problemi sociali – è una traduzione della “civiltà dell’amore”, dell’accoglienza, dell’ospitalità, della sobrietà e del rispetto della terra, del mare, del cielo. E la custodia del Creato costituisce, insieme al lavoro, una nuova frontiera dell’evangelizzazione».

L’attenzione alla “madre terra” al centro della Giornata nata da un’intuizione dei vescovi italiani e che dal 2015 papa Francesco ha “esteso” a tutta la Chiesa chiamandola Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato è, come si legge nel messaggio Cei, «elemento di convergenza ecumenica fra le diverse Chiese». Del resto, insiste il sussidio richiamando i 500 anni della Riforma luterana e l’apporto del mondo evangelico all’eco-teologia, «attorno a questo tema il dialogo si è fatto fitto e intenso e ha alla base un riferimento al Dio Creatore che non è oggetto di controversie fra le confessioni». La sfida a “custodire” deve caratterizzare un turismo davvero sostenibile che, precisa il sussidio, ha come «fine la persona e non il profitto», che è «dolce, non invasivo». Un «turismo alla rovescia» perché «non sono i turisti ad entrare, ma le comunità locali che entrano nel cuore e nella mente dei turisti». Un turismo che diventa pertanto «un viaggio dell’anima» che impegna – dicono i vescovi citando l’esperienza scout e Baden-Powell – a lasciare il mondo «un po’ migliore di quanto non lo troviamo».

Fra Assisi e Gubbio l'evento nazionale: il pellegrinaggio sulle vie di san Francesco

Sarà la terra del Poverello a far battere il cuore italiano della Giornata per la custodia del Creato. O meglio sarà il “sentiero di Francesco” lungo cui si svolgeranno le celebrazioni nazionali della 12ª edizione dell’appuntamento promosso dalla Cei. Fulcro degli eventi sarà Gubbio anche se fra venerdì 1 settembre e domenica 3 settembre ci sarà una sorta di spola con Assisi. Come testimonia l’appuntamento cardine di quest’anno: il pellegrinaggio a piedi da Assisi a Gubbio sulle strade del patrono d’Italia. Giunto alla nona edizione, il cammino ripercorre i cinquanta chilometri che il santo fece dopo la scelta radicale espressa con la “spogliazione” da ogni bene.

«L’evento della spogliazione – sottolinea il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, Domenico Sorrentino – è anche un inno al Creatore e alla bellezza del Creato. Dobbiamo imparare a uscire dalla chiusura in noi stessi per riconciliarci con il mondo che ci circonda». La marcia sul tracciato della “Via di Francesco” che sarà al centro della Giornata Cei partirà venerdì 1 settembre da Assisi e la prima tappa avrà come meta Valfabbrica; il secondo giorno è previsto l’arrivo nell’eremo di San Pietro in Vigneto; domenica 3 settembre la conclusione a Gubbio dove alle 11, nella chiesa di San Francesco, sarà celebrata la Messa trasmessa in diretta da Raiuno. «Proprio a Gubbio – spiega il vescovo Mario Ceccobelli – Francesco indossò per la prima volta il sacco. Qui iniziò a servire i lebbrosi accampati nel lazzaretto appena fuori le mura della città che si mostrò subito ospitale nei suoi confronti. E spesso il santo è raffigurato insieme al famoso lupo che appare quasi sullo stesso piano di Francesco per la comune espressione di affetto e di umiltà».

Il pellegrinaggio sarà preceduto ad Assisi da un convegno sull’ecologia cristiana dal titolo “Sulle spalle dei giganti; proposte per un futuro economico e sociale sostenibile e felice” che si terrà domani giovedì 31 agosto alle 16 nel Sacro Convento. Ad organizzarlo Cei, diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Gubbio, Comune di Assisi con la Regione Umbria e la Scuola di economia civile. Dopo i saluti di padre custode Mauro Gambetti e del vescovo Ceccobelli, seguiranno le relazioni fra cui quelle di Luigino Bruni, docente alla Lumsa, Cecilia Dall’Oglio del Movimento cattolico mondiale per il clima e Andrea Stocchiero, policy officer di Focsiv. A tracciare le conclusioni l’arcivescovo Sorrentino. Nel dopocena la veglia di preghiera presso la tomba di Francesco.

In contemporanea con la marcia le due diocesi ospiteranno l’annuale appuntamento dell’associazione Greenaccord, il network d’ispirazione cristiana che approfondisce temi e scenari ambientali. Il Forum dell’informazione cattolica inizierà venerdì 1 settembre ad Assisi nel nuovo Santuario della spogliazione e proseguirà nel borgo di Valfabbrica dove sarà presentata la nuova “Ippovia Slow sulla Via di Francesco”; infine a Gubbio dove si terranno tre sessioni di convegno (tra venerdì pomeriggio e sabato 2 settembre) su “Comunicare dopo l’emergenza per rilanciare il territorio”, “Raccontare il cammino: dalle cronache medievali al moderno storytelling” e “Viaggiatori responsabili nella casa comune”.

Il calendario: da Nord a Sud dell'Italia camminate, feste e celebrazioni

Da Nord a Sud, sono numerose le iniziative nelle diocesi italiane in occasione della 12ª Giornata per la custodia del Creato. L’arcivescovo eletto di Milano, Mario Delpini, presiederà venerdì 1 settembre alle 18 l’Eucaristia agli Orti urbani di via Padova nel capoluogo lombardo. Nella diocesi di Como sabato 2 settembre sono previste escursioni, canti degli alpini e Messa nel lago Palù. Nella diocesi di Concordia-Pordenone la Giornata sarà celebrata dal 31 agosto al 4 ottobre fra Bibione (da cui giovedì 31 agosto partirà un pellegrinaggio a piedi di quattro giorni e dove sempre domani è fissata alle 20.30 una veglia ecumenica con il vescovo Giuseppe Pellegrini), il parco delle Fonti e Pordenone. Nella diocesi di Massa Carrara-Pontremoli il fulcro sarà il parco fluviale di Mulazzo dove domenica 3 settembre il vescovo Giovanni Santucci presiederà l’Eucaristia. Nella diocesi di Grosseto il monastero “ecologico” di Siloe ospiterà domenica 3 settembre il “Creato in festa”, giornata di riflessione che si chiuderà alle 17 con la Messa presieduta dal vescovo Rodolfo Cetoloni. L’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Domenico Caliandro, celebrà la Messa domenica 3 settembre alle 18.30 presso Torre Guaceto, mentre nell’arcidiocesi di Bari-Bitonto la Giornata si svolgerà il 24 settembre. Nell’arcidiocesi di Monreale è prevista per venerdì 1 settembre alle 10 una tavola rotonda a Corleone con la partecipazione dell’arcivescovo Michele Pennisi. E nella diocesi di Noto si terrà sabato 2 settembre un Convegno alle 18 a Modica e domenica 3 settembre alle 18 la Messa con il vescovo Antonio Staglianò a cui seguirà un pellegrinaggio all’eremo di San Giacomo alla Fiumara e nel dopocena sulla scalinata del Duomo di San Pietro l’evento “Il viaggio universale: dialogo interreligioso” con musica e testimonianze di alcuni “viaggiatori”.

Giacomo Gambassi

© Avvenire, mercoledì 30 agosto 2017