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Papa: "Chi calunnia il prossimo è omicida, uccide con la lingua"

“Gesù lo ha detto chiaramente: chi parla male del fratello e della sorella, chi calunnia il prossimo, è omicida, uccide con la lingua”. È il monito del Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata a San Giuseppe “uomo del silenzio”. “Noi non crediamo questo, ma è la verità”, ha commentato a braccio: “Pensiamo alle volte in cui abbiamo ucciso con la lingua: ci vergogneremo, ma ci farà tanto bene”. Al termine dell’udienza, l’invito a pregare per il popolo di Haiti

La fede concreta: quei piccoli gesti invocati dal Papa per Natale

Il 12 dicembre, all’Angelus, Francesco ha esortato i fedeli a compiere un gesto, anche piccolo, ma concreto nei confronti di chi ha più bisogno, per prepararsi nel modo migliore al Natale. E nel mondo, dall’Europa all’America all’Asia, le testimonianze di fede concreta non mancano

Il Papa: nell'Immacolata si svela l'umiltà che ci fa santi

All’Angelus nella Solennità mariana dell'8 dicembre, Francesco evidenzia che Dio opera nella quotidianità e nella semplicità della vita di ogni uomo, senza clamori, e che l’umiltà di Maria mostra una libertà interiore che la rende capace di volgersi totalmente al Padre e a chi ci sta accanto. Al termine della preghiera mariana poi il ricordo del Viaggio apostolico appena concluso e l'invitto a non farci vincere dall'indifferenza

Il Papa: Dio abita i nostri deserti esistenziali, la vita fiorisce se ci convertiamo

Durante la celebrazione eucaristica ad Atene, nella “Megaron Concert Hall", Francesco indica un luogo, il deserto, e un tempo, quello della conversione, per cogliere la presenza di Dio nella storia dei popoli e nella vita di ogni uomo. “Chiediamo la grazia di credere - afferma il Pontefice - che con Dio le cose cambiano, che Lui guarisce le nostre paure, risana le nostre ferite, trasforma i luoghi aridi in sorgenti d’acqua”

L'accorato appello di Francesco a Lesbo: fermiamo questo naufragio di civiltà

Il Papa torna sull’isola dell’Egeo dopo cinque anni per incontrare l’umanità ferita dei migranti e lancia il suo grido: non lasciamo che il "mare nostrum" diventi "mare mortuum", il Mediterraneo è un cimitero senza lapidi. "Chi respinge i poveri, respinge la pace", afferma, chiedendo nuovo impegno alla comunità internazionale: il futuro "sarà sereno solo se sarà integrato"

Francesco: in Europa la democrazia arretra, il rimedio è l'arte della buona politica

Rivolgendosi alle autorità greche, nel primo discorso dopo il suo arrivo ad Atene, il Papa invita a non cedere alle seduzioni dell’autoritarismo: all’indifferenza individualista, si opponga la cura dei più deboli e del creato, cardini essenziali per un umanesimo rinnovato nel continente. E sui migranti, l'auspicio di una "visione d'insieme" contro gli egoismi che escludono

Il Papa ai migranti di Cipro: i fili spinati, veleno di un odio da cui disintossicarsi

Francesco conclude la sua visita nell’isola con la preghiera ecumenica nella Chiesa parrocchiale di Santa Croce assieme a una rappresentanza delle migliaia di migranti approdati nel Paese: "Non devono farci paura le differenze, ma le chiusure e i pregiudizi". La denuncia dei lager in Libia dove uomini e donne vengono torturati, venduti e schiavizzati e della "malattia" dell'abituarsi a queste tragedie: contro di essa non c'è antibiotico

Papa Francesco, insieme in cammino verso l’unità

Nel firmare il Libro d’Onore nell’arcivescovado ortodosso di Cipro, a Nicosia, in apertura della seconda giornata del viaggio apostolico il Pontefice riafferma che la strada dei pastori è quella del dialogo, "un cammino faticoso, paziente e sicuro"

Il Papa: lavoriamo fianco a fianco nella carità e così maturerà la comunione

Nel discorso al Santo Sinodo ortodosso nella cattedrale di Nicosia, accanto al “fratello” arcivescovo Chrysostomos, Francesco ha chiesto ai cristiani delle due confessioni di non assecondare quella “inconciliabilità delle differenze” che nel Vangelo non c’è e di andare pur nelle diversità “lì dove la Chiesa è madre”

Francesco: la Chiesa è un "noi" che include e vive con gioia il Vangelo

Ai circa 10 mila fedeli riuniti per la Messa allo Stadio di Nicosia, il Papa raccomanda di essere uniti, dialogare e camminare insieme: l'annuncio non è proselitismo ma testimonianza, non moralismo che giudica ma misericordia. E salutando la Chiesa cipriota al termine della celebrazione aggiunge: mi fa bene quest'atmosfera tipica della Terra Santa, dove l’antichità e la varietà delle tradizioni cristiane arricchiscono il pellegrino

Il Papa: niente muri nella Chiesa e in Europa, la diversità non minaccia l’identità

Primo appuntamento del viaggio di Francesco a Cipro con la comunità cattolica dell’isola: “Qui tanti riti e sensibilità. Non dobbiamo ingelosirci e preoccuparci dei rispettivi spazi, se cadiamo in questa tentazione cresce la paura che porta alla guerra”. L'appello al continente perché "superi le divisioni e coltivi il sogno dell’unità per costruire un futuro degno dell'uomo". Il dolore per il popolo del Libano "stanco e provato dalla violenza"

Francesco: coltivare una vita giusta e aperta ai disegni di Dio

L’esperienza di San Giuseppe "promesso sposo" insegna a guardare alle circostanze della vita alla luce della Provvidenza. Il suo percorso con Maria, indica il Papa nella catechesi dell'udienza generale, sia esempio per i fidanzati cristiani perché possano avere il coraggio di passare dalle logiche dell'innamoramento a quelle dell' amore maturo, che fortifica ed è durevole

Migranti, il Papa: la mancanza di rispetto alle frontiere ci rende meno umani

Messaggio di Francesco, letto dal cardinale Parolin, per i 70 anni dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni: “Deplorevole usare i migranti come merce di scambio e vittime delle rivalità politiche”. L’invito alla comunità internazionale: “Più vie legali ci sono, meno è probabile che i migranti siano attirati nelle reti criminali dei trafficanti”

Adventus, in cammino verso il Natale di Gesù

Il Vangelo del giorno e la meditazione di don Luigi Maria Epicoco, assistente ecclesiastico del Dicastero per la Comunicazione, ci accompagnano alla nascita del Bambino Gesù. “Adventus” è una riflessione guidata ogni settimana da una parola chiave. Nella prima puntata è la parola “trauma”. “Ogni novità - dice don Epicoco - nasce sempre dal trauma di una crisi”. Ecco perché non possiamo prepararci alla novità del Natale se non ripartendo con uno sguardo diverso proprio sulle nostre crisi

Il Papa: accendere il cuore con la preghiera, no ai “cristiani addormentati"

All’Angelus della prima domenica di Avvento, il Papa invita i fedeli a vigilare ed a pregare per custodire il cuore dall’accidia spirituale, che spegne l’entusiasmo missionario e la passione per il Vangelo. Nel Dopo Angelus, l’appello del Pontefice in favore dei migranti e per la tutela della loro umanità

Medaglia Miracolosa: segno vivo dell’amore di Dio attraverso Maria

“Grazie, perché avete testimoniato lo stile della 'Chiesa in uscita' che raggiunge tutti, a partire dagli esclusi”. Con queste parole il Papa, durante l’udienza di mercoledì scorso, ha salutato la Famiglia Vincenziana presente nella Basilica di San Pietro, in occasione della Festa della Madonna della Medaglia Miracolosa che la Chiesa celebra oggi. Padre Valerio Di Trapani: in pellegrinaggio con Maria abbiamo scoperto la forza della grazia divina

Avvento: perché tutto richiede preparazione

In fondo, quali sono le caratteristiche che preludono ogni incontro lieto, ogni cena con gli amici, ogni festa davvero desiderata? Rimanere liberi per farsi riempire; prepararsi, farsi belli, sistemarsi, per dare valore all’incontro; scrutare l’orizzonte, controllare il cellulare, per vedere se abbiamo ricevuto qualche messaggio o chiamata di avviso dell’arrivo: la liturgia non ci propone nulla che non sia già profondamente insito nella nostra vita e nei nostri bisogni, nei nostri atteggiamenti più naturali e nei nostri desideri più genuini. L’Avvento, in questo senso, non fa che ricordarci che ogni cosa buona, dalla torta della mamma alla Parousia, richiede un tempo di preparazione

Don Tonino Bello venerabile: mons. Cornacchia (Molfetta), “esagerava nel bene, nella carità e nell’umiltà”

“Quando arrivò in diocesi, alcuni sacerdoti chiesero a uno dei suoi primi collaboratori che persona fosse. E lui rispose: ‘È tanto bravo, ma esagera un poco’. Don Tonino esagerava nel bene, nella carità e nell’umiltà. Il suo esempio avvicinerà ancora più persone a Dio”. Mons. Domenico Cornacchia, vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, parla con emozione della promulgazione del decreto sulle virtù eroiche del Servo di Dio Antonio Bello

Don Tonino Bello verso gli altari: riconosciute le virtù eroiche

Il Papa autorizza i decreti sulle virtù eroiche del vescovo di Molfetta e di altri cinque Servi di Dio. Saranno proclamati santi un sacerdote olandese morto a Dachau e una religiosa italiana, mentre diventeranno beati cinque sacerdoti francesi, uccisi nel 1871 durante la “Comune di Parigi”

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